Recensioni

Driveclub

Dopo una falsa partenza, Driveclub finalmente ha recuperato alla grande e comincia a mostrare ai giocatori PlayStation 4 la sua vera potenza. Per un'esclusivaracing che, nonostante gli errori commessi dagli sviluppatori, migliora di mese in mese e promette ore di gare appassionanti e sfide all'ultimo millesimo di secondo.
Corri a leggere la recensione di Console-Tribe a cura di Giorgio "Nadim" Catania e di Simone "The_WLF" Cantini!

di: Redazione

Ingrana la marcia più alta. Avvicinati alla curva senza paura. Sterza e tira il freno a mano. Il mondo attorno a te comincia a ruotare, sfidando il tuo coraggio e le tue capacità. Il tempo rallenta al ritmo del tuo respiro. Gira il volante, accelera ancora una volta e non esitare. Non c’è tempo per pensare, puoi soltanto agire. Soltanto il tuo istinto può aiutarti, come un navigatore esperto e sicuro di sé. E quando è il momento giusto, recupera la traiettoria, affonda il piede sul pedale, corri rapido quanto il vento. Supera il tuo avversario, conquista il primo posto e vola verso la vetta del podio.
Complimenti, sei appena diventato un pilota. Sei appena diventato un eroe di Driveclub.

Tempus fugit

Non c’è alcun dubbio che quello di Driveclub, esclusiva PlayStation 4 a base di bolidi ruggenti e circuiti internazionali, sia stato un parto travagliato. Uno di quelli a cui, per nostra fortuna, si assiste sporadicamente. Ma che rimane impresso nella mente di tutti per gli anni a venire, come monito per i titoli che seguiranno. Uscito lo scorso 8 ottobre dopo parecchi rinvii, il nuovo nato di Evolution Studios ha sofferto un lancio a dir poco disastroso. Server incapaci di gestire un’affluenza esagerata di giocatori, netcode instabile come pochi, disagi per i consumatori a non finire. Per non parlare del rilascio della versione PS+, posticipata così tanto che ormai nessuno più ci spera. Una partenza a dir poco deludente, su questo non ci piove.
Poi però gli sviluppatori si sono rimboccati le maniche, hanno rilasciato patch a profusione, e nel giro di un paio di mesi la situazione è migliorata. Uno scatto felino che ha fatto recuperare a Driveclub buona parte dell’onore perduto. Adesso il titolo, un racing che si pone a metà strada tra la simulazione e l’arcade, si dimostra un prodotto notevole e divertente. Certo, ancora qualche pecca se la porta dietro, ma rispetto all’inizio il gioco quasi non lo si riconosce. Per fortuna. 

 

Hic sunt leones

Una volta che si mette il disco nella console e si fa partire il gioco, compare un menù dal design accattivante. Semplice, minimalista, in grado di dare al giocatore tutte le informazioni necessarie con pochi riquadri. Quindi, dopo appena qualche comando, si può decidere cosa fare. C’è un tour da affrontare, in cui si rivaleggia con un’intelligenza artificiale tenace e si affrontano gare e tornei a volontà. C’è la modalità multiplayer, per gareggiare con gli amici e i giocatori del resto del globo. Ci sono le sfide, in cui si devono superare prove di vario genere con il solo scopo di ottenere risultati sempre migliori. E poi ci sono classifiche, statistiche, aree dedicate ai club – alias clan – e tanto altro. Detta anche area social, ovvero quella parte del gioco in cui il relazionarsi con il resto dell’utenza copre un ruolo di grande importanza. La carne al fuoco non manca, in altre parole.
A prescindere dalle preferenze che si hanno per le varie modalità, analizziamo nel dettaglio il gameplay. Che, tutti lo sanno, in un racing deve essere veloce, adrenalinico, emozionante. In Driveclub, per nostra fortuna, è tutto ciò. Si seleziona la gara o la sfida a cui voler partecipare, si decide la macchina che si preferisce e… via, si comincia! Filmato introduttivo del tracciato, griglia di partenza e la fuga ha inizio. All’interno di piste ben studiate, ricche di curve insidiose e rettilinei ingannatori. L’obiettivo è semplicemente uno, correre. Ma non correre e basta: si deve correre con stile. Perché in Driveclub non viene premiata tanto la prima posizione, quanto il modo con cui lo si ottiene.
Ecco quindi che ogni gara diventa la fiera degli inseguimenti, alla ricerca della scia perfetta, dei sorpassi puliti e spettacolari, delle frenate calcolate, delle derapate folli – e magari di qualche tamponamento a rimbalzo un po’ furbetto. Ogni manovra fa ottenere dei punti – o li detrae dalla somma totale, nel caso di infrazioni – che alla fine del match fanno salire di livello il profilo del giocatore. Ad ogni level up si ottengono nuove macchine, con cui affrontare sfide più impegnative, e nuove livree, per decorare il proprio bolide con gusto.
Seppur curato nei minimi dettagli, però, è proprio la consistenza del parco auto a prestare il fianco alle critiche: se si proviene da racing ben più nutriti come Forza o Gran Turismo, difatti, il risicato numero di vetture che è possibile sbloccare nel corso del gioco potrà lasciare davvero con l’amaro in bocca. C’è da dire, però, che Evolution non sta lesinando il rilascio di bolidi aggiuntivi, sia gratuiti che a pagamento, anche se la completezza dei già citati best seller risulta ancora un miraggio. Ottima, invece, a dispetto della natura fortemente arcade che permea Driveclub, la risposta delle auto, ognuna delle quali risponde in maniera unica (e coerente) alle varie sollecitazioni meccaniche e ambientali.
Attenzione però: i concorrenti non se ne stanno con le mani in mano, e fanno di tutto per impedire al corridore troppo audace di conquistare le posizioni più alte. Quindi un minimo di strategia, basata anche sulle caratteristiche del veicolo che si usa, è necessaria.
In ogni gara inoltre ci sono degli obiettivi specifici da superare. Raggiungimento di una determinata velocità o posizione, completamento del giro in un tempo limite, ottenimento di un punteggio determinato, e altro ancora. Superando quantità precise di obiettivi si sbloccano le prove successive. E, badate, non tutte prevedono la corsa con altri piloti: in taluni casi ci sono sfide a tempo, in altri sfide all’ultima derapata. La varietà non è eccessiva, ma è sufficiente per donare a Driveclub uno stile suo e un ritmo non monotono. All’interno di ogni gara inoltre vengono proposte varie mini-sfide, in cui bisogna competere con le acrobazie compiute dai propri amici. Il premio sono preziosi punti extra.
Il tutto è inframmezzato da pochissimi e brevissimi caricamenti, cosa che dona al titolo un senso piuttosto forte. Niente tempi morti, in pratica.

 

 

Panem et circenses

Il gameplay quindi è quello giusto, lo abbiamo appurato. E per quanto riguarda l’aspetto scintillante di Driveclub? Nessuna lamentela, anzi. Graficamente parlando, questo titolo è uno splendore, soprattutto in seguito al rilascio della patch che introduce il tanto decantato meteo dinamico, capace di aumentare sensibilmente il Fattore Wow del racing. Macchine dai modelli poligonali magnifici – che però si deformano ben poco con gli impatti, ma con interni molto curati -, tracciati stupendi e dettagliati come non mai, illuminazione a dir poco spettacolare, effetti speciali non esagerati ma belli da vedere. Bello da giocare e da ammirare, quindi. Anche il comparto audio fa il suo dovere, con effetti sonori realistici e musiche dal ritmo incalzante, che pompano l’adrenalina nel sangue – seppur non così memorabili. Se poi si ha la voglia e il denaro sufficienti da comprare il DLC “Elements”, si può godere di eventi arricchiti da effetti atmosferici fenomenali, che donano ad ogni gara un tocco quasi magico.

 

 

Facta non verba

Grafica al top, giocabilità ottima e tanto divertimento. Tutto perfetto, dunque? Beh, non proprio, visto che proprio lo slogan con cui è stato sin da subito accompagnato Driveclub rappresenta anche il suo punto critico maggiore. Ricordate tutti quel Drive together win together sbandierato sin dalla sua prima apparizione? Tutti, stando alle parole di Sony ed Evolution, si sarebbero aspettati un’esperienza multiplayer in grado di rivoluzionare gli stilemi dei racing online, ma alla fine della fiera le promesse si sono dovute amaramente scontrare con una realtà ben differente. Al netto dei già citati problemi che hanno funestato i server di gioco, difatti, c’è da dire che il comparto multigiocatore di Driveclub fa ben poco per sollevarsi dalla concorrenza. Una volta connessi è possibile scorrere una lista di eventi predefiniti ai quali è possibile iscriversi: questi propongono unicamente gare tutti contro tutti, competizioni a squadre e prove a tempo. Certo, trattandosi di un gioco in cui l’unico scopo è sfrecciare lungo lingue di asfalto rovente non è che ci sia molto da sperimentare, ma già il fatto che siano del tutto assenti sia le stanze private che la possibilità di sfidarsi direttamente tra club lascia decisamente perplessi. La parte del leone, quindi, la fanno le sfide che è possibile creare ed accettare in tempo reale: terminato un qualsiasi evento, difatti, è possibile inviare la nostra performance ad amici e club rivali, oppure renderla disponibile per l’intera comunità. Decisa la durata temporale non dovremo fare altro attendere e vedere se riusciremo a strappare la vetta della classifica e, di conseguenza, portare a casa un nutrito numero di punti. Più divertente da giocare che da spiegare, ma non certo la rivoluzione copernicana che tutti si aspettavano.

 

 

Ubi amici, ibi opes

Driveclub è un racing che fonda buona parte del suo fascino sul sistema social. Non è una sorpresa, dal momento che gli sviluppatori hanno sempre concentrato su questo aspetto l’attenzione del grande pubblico. E se durante il pessimo lancio era proprio l’area social quella a soffrire di più, oggigiorno si può dire che ogni cosa funziona bene. Certo, capita talvolta che il sistema si disconnetta dai server, creando qualche fastidio. E non è poi così raro dover aspettare qualche secondo di troppo per il caricamento delle varie classifiche. Ma sono difetti che non si fatica a sopportare, e che presto dovrebbero essere risolti una volta per tutte. Visti i passi avanti fatti da ottobre ad ora, si può dare fiducia ai ragazzi diEvolution Studios.
Nel frattempo ci si può godere un prodotto ora valido e divertente, longevo, dalla linea elegante. Un bolide che, sebbene non sia ancora in grado di correre le enormi distanze della concorrenza, riesce a intrattenere il giusto. Sia che si amino le simulazioni, sia che si preferiscano i titoli più arcade. E se si ha qualche amico con cui condividere l’esperienza, ancora meglio.
Una partenza falsa, a cui è seguito un recupero eccezionale. Soltanto il tempo ci dirà se Driveclub si meriterà una volta per tutte il podio o meno. Secondo noi redattori di Console-Tribe, le speranze ci sono tutte.