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Recensione Disney Infinity

Puntare su un franchise Disney a ridosso del Natale sembrerebbe quasi scontato; vuoi per il target d'età, vuoi perché regalare un videogame è ormai la prassi comune,Disney Infinity sembra già pronto a fare la guerra a Skylanders di Activision tra gli scaffali dei negozi.
E dire che l'ispirazione di creare statuette con cui interagire nel gioco, era gia in sviluppo presso gli studi di Avalanche Software, ancora prima che Skylanders diventasse il fenomeno di vendite che conosciamo.

di: Manuel "haures" Di Gregorio

Puntare su un franchise Disney a ridosso del Natale sembrerebbe quasi scontato; vuoi per il target d’età, vuoi perché regalare un videogame è ormai la prassi comune,Disney Infinity sembra già pronto a fare la guerra a Skylanders di Activision tra gli scaffali dei negozi.
E dire che l’ispirazione di creare statuette con cui interagire nel gioco, era gia in sviluppo presso gli studi di Avalanche Software, ancora prima che Skylanders diventasse il fenomeno di vendite che conosciamo.

Dal castello Disney alla scatola dei giochi…

La voluminosa confezione che ci viene proposta come “starter pack” contiene la copia di gioco, la base, tre statuine e un cubo speciale per accedere ai vari mondi di gioco. Solo questo basterebbe per farvi capire che il suddetto pacchetto non è un semplice videogioco ma una piattaforma esuberante di fantasia e creatività.

Sulla base, collegabile tramite usb alla nostra console, troveranno posto le diverse statuine dandoci la possibilità di esplorare i vari mondi con (uno o più) dei personaggi che li caratterizza, ma andiamo con ordine. La presentazione iniziale ci dice già tutto quello che c’è da sapere: Disney Infinity è un meraviglioso sandbox ma non solo.

La “scatola dei giochi” è il primo punto da cui inizieremo le nostre avventure; non è altro che un’immenso spazio virtuale che funge da editor dove il giocatore può decidere di creare, costruire qualsiasi cosa vi passi per la testa, utilizzando gli oggetti a vostra disposizione nel menù di personalizzazione. Per la maggior parte categoricamente presi di peso dai vari mondi Disney.
Le potenzialità espresse dall’editor vanno ben oltre quello che abbiamo potuto apprezzare su titoli come Little Big Planet: mondi platform che rappresentano giochi comeDonkey Kong, Super Mario o Angry Birds e addirittura Columbia di Bioshock già si possono trovare online, messi a disposizione per il download degli utenti! Certo, per ricrearli serve la pazienza di un amanuense, cosa che rende l’approccio molto più ostico ai giocatori più piccoli che vanno così aiutati con partecipazione di un adulto.

Non solo platform però. Modificando inquadrature e creando trigger events potremo trasformare il nostro spazio virtuale in un’action game, uno sparatutto o un gioco sportivo. La scatola dei giochi diventa così un videogame nel videogame, e se proprio non siete capaci di creare ambienti complessi, potrete o farvi aiutare da un amico, editando in co-op locale tramite split-screen, oppure tramite le funzioni online della propria piattaforma, ognuno a casa propria. I più pigri potranno sempre scaricare i mondi creati e condivisi su internet dagli utenti, previa moderazione di Disney.

La creatività ha il suo prezzo.

Se nella scatola dei giochi, qualsiasi elemento Disneyano può essere utilizzato all’interno del mash-up creativo ma lo stesso non vale per la modalità avventura che caratterizza ogni singolo mondo di gioco, quelli che vengono definiti Play-set.

Una volta posizionata la statuina del personaggio scelto potremo giocare all’interno del suo mondo fino a due giocatori a patto di aver un’altro personaggio affine a quel film (due macchinine per il mondo di Cars, due supereroi per quello degli Incredibili etc.). Ogni franchise Disney si differenzia dagli altri per via del gameplay: nel mondo dei Pirati dei Caraibi vivremo un’avventura action-esplorativa, in quello di Monster University dovremo affrontare tramite sfide l’università rivale e in quello degli Incredibili gireremo in un mondo quasi free-roaming scontrandoci contro i robot inviati da Syncope. Ogni nuovo personaggio rivenduto sotto forma di statuina andrà ad aggiungere un nuovo mondo a quelli disponibili, espandendo l’esperienza di gioco con ulteriori mondi, tutti terminabili entro 4-5 ore di gioco; tra quelli recentemente annunciati troviamo The Lone RangerCars 2.

Unica pecca forse, il prezzo! Ogni statuina viene venduta ad almeno 12€ e comporta un’acquisto obbligato se non si vuole giocare a vita con il semplice editor.
Anche qui, gli oggetti bonus quali auto, personaggi e strumenti, vengono distribuiti sotto forma di collezionabili all’interno di pacchetti molto simili a quelli blind delle buste di figurine, al prezzo di 5€ l’uno.
Contando la spesa iniziale dello starter pack è normale pensare che genitori e adulti si facciano due conti prima di metter mano al portafoglio; è proprio questa smania al consumismo che non ci convince; le action-figure sono fatte molto bene, non hanno giunture semovibili ma non sono neanche un blocco unico bensì composte da più pezzi. Si dimostrano solide e robuste, adatte ad essere maneggiate dai più piccoli senza rompersi e abbastanza accurate nella riproduzione delle fattezze da essere apprezzabili anche dai grandi. Manca però quel senso di collezionismo che Skylanders ha saputo mediare e invogliare.

C’è un mondo tutto da scoprire.

Ogni avventura di gioco è stata realizzata con molta cura dai ragazzi di Avalanche Software offrendo momenti di gioco piacevoli e ambientazioni curate nelle atmosfere tanto da sentirsi di fronte ad un gioco completamente diverso in ogni ambiente. I controlli svolgono il loro dovere senza troppa enfasi e risultando semplici ed intuibili. Gli ambienti di gioco sono piccoli universi a sé stanti (è un vero peccato che non sia possibile alcun tipo di interazione con personaggi non appartenenti a quel determinato mondo) e l’infrastruttura creata dalla scatola dei giochi è l’impalcatura per creare un network in grado di far venir meno all’acquisto di ulteriori espansioni, a patto di saper metter mano ad un editor così complesso!

Non sono pochi anche i difetti sul lato tecnico, complice sopratutto il vasto mondo di possibilità da gestire: glitch e cali di frame-rate non saranno rari da vedere per non parlare dei caricamenti spesso eccessivamente lunghi!

Il pregio di Disney Infinity è proprio quello di dar sfogo alla tua fantasia e creatività fornendo al giocatore tutti gli elementi più avanzati per creare avventure assecondando i propri gusti. Lodevole la realizzazione di tanti mondi separati, ognuno con uno spirito definito e peculiare. Rimaniamo delusi dalle possibilità relazionali tra le varie statuette di diversi mondi nonché dalle sembianze acerbe dello starter pack e delle sue qualità tecniche.
Unico vero pregio rimane la fattezza delle action-figure in grado di mettere d’accordo nostalgici Disney e neofiti Pixar seppur si senta pesantemente la mancata presenza di protagonisti derivati dai grandi classici d’animazione.