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Recensione Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls

di: Simone Cantini

La terza persona è la cura, la terza persona è la via, la terza persona è la luce. Ora, non ho idea se davvero queste parole siano rimbalzate nella mente dei ragazzi Spike Chunsoft, ma visto che un simile espediente era già stato utilizzato in Dead Souls, spin-off shooteristico/zombiesco del giapponesissimo Yakuza, mi piace pensare che lo stesso ragionamento sia stato fatto per la saga caratterizzata dall’iconico (e bastardissimo) Monokuma. Sì, perché Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls non fa altro che rimescolare le carte in tavola del franchise, abbandonando (in parte) le meccaniche da visual novel in favore di una sana azione blastatoria.

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L’età dell’innocenza

Danganronpa mi piace e pure parecchio. Sarà forse perché sotto il suo aspetto scanzonato si nasconde una serie cruda, ricca di elementi forti e non sempre politically correct, sorretti da una narrazione adulta e tutt’altro che scontata e banale. In fondo sottovalutare la potenza di questo franchise potrebbe capitare se ci soffermiamo superficialmente sull’estetica della produzione Spike Chunsoft, limitandosi a sorridere al cospetto del subdolamente kawai Monokuma, dietro la cui faccetta per metà ammiccante si nasconde un animo nerissimo e sadico. E pur cambiando genere di riferimento, come scritto in apertura, Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls si inserisce in maniera perfetta nel solco stilistico tracciato dai capitoli canonici, presentandoci l’ennesima storia brutale e caratterizzata da toni e personaggi cupi e dalla psiche fiaccata dalla violenza subita. Poco importa che siano giovani adolescenti, adulti o bambini apparentemente innocenti. Cronologicamente collocato a metà tra il primo ed il secondo capitolo della serie, Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls ci vedrà impersonare Komaro Naegi, sorella di quel Makoto primo protagonista della serie, oltre a quelli della ritrovata Toko Fukawa (e del suo curioso alter ego Genocide Jack). Il tutto è ambientato all’interno di Towa City, metropoli messa in scacco dai Guerrieri della Speranza, un gruppo di cinque problematici bambini che hanno deciso di creare un paradiso per minori, ovviamente uccidendo tutti gli adulti per mezzo di un esercito di letali Monokuma. Durante le circa 15 ore che serviranno a giungere ai titoli di coda, Komaru e Toko dovranno esplorare in lungo e in largo la città, cercando di mettere fine alla minaccia dei Guerrieri della Speranza, interagendo con un cast di personaggi al solito ben tratteggiato, assistendo a numerosi colpi di scena e finendo per confrontarsi con uno dei villain più complessi, crudeli e problematici mai visti in un gioco.

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Due al prezzo di uno

La struttura ludica di Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls è duplice, dato che presenta un distinto gameplay per ognuno dei due personaggi controllabili. Komaru potrà contare su di una particolare pistola a forma di megafono, equipaggiata con speciali proiettili dotati di proprietà particolari: oltre a quelli in grado di danneggiare gli avversari, ci saranno altri che consentiranno di attivare meccanismi, prendere possesso del corpo dei nemici, generare scariche elettriche e molto altro. Il loro utilizzo, a seconda della situazione, servirà per annientare le orde di diabolici orsi meccanici, ma anche per risolvere alcuni enigmi, che raggiungono il loro apice nelle Stanze Arcade, piccole sezioni che inframezzano il normale gameplay: pur essendo attraversabili semplicemente uccidendo tutto quello che si muove, per ottenere i punteggi maggiori dovremo di volta in volta rispettare le condizioni poste dallo schema, utilizzando unicamente i proiettili specificati e adempiendo a specifici task. Risolverle nella maniera corretta influenzerà il grado ottenuto al termine dei vari capitoli, con conseguente aumento delle Monocoin a nostra disposizione. Queste saranno utilizzate per acquistare potenziamenti per i nostri proiettili e, se combinate nel modo giusto, ne aumenteranno notevolmente la potenza. Le Monocoin, inoltre, potranno essere investite per accrescere la potenza bellica di Toko, incrementandone la forza degli attacchi, la durata delle combo e la velocità. Già, perché la nostra bipolare studentessa, una volta che decideremo di prenderne possesso, muterà il gameplay di Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls, trasformandolo in un action, seppur molto all’acqua di rose. Sfruttando la forza del suo spietato alter ego, Toko potrà fare strage di orsi tramite le sue forbici, scatenando semplici combo e devastanti attacchi speciali, incurante dei colpi che subirà. Genocide Jack, difatti, sarà praticamente invulnerabile, ma baserà la sua permanenza su schermo su alcune batterie che si consumeranno man mano che la utilizzeremo. Centellinare il suo impiego, a meno di recuperare ricariche, sarà dunque fondamentale: una scelta ovvia vista la devastante potenza. In definitiva il gameplay di Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls si presenta sulla carta decisamente interessante, oltre che originale per la serie, ma cede sotto il peso di una complessità invero alquanto impalpabile: sia le fasi shooting che quelle action sono molto abbozzate, non certo in grado di poter essere confrontate con gli altri esponenti del genere. Gli stessi livelli non presentano un design memorabile, oltre ad essere minati da un backtracking eccessivo. A risollevare le sorti del titolo ci pensano gli scontri con i vari boss, davvero ben realizzati e la narrativa generale, oltre al cast di personaggi ottimamente tratteggiati. Non sarà raro, difatti, trovarsi a proseguire unicamente per veder avanzare la storia. Invero poco da dire anche sul fronte porting che, limitandosi ad aumentare la risoluzione di quanto visto su PS Vita, rende il tutto davvero bruttino da vedere. Va detto che, tecnicamente parlando, il gioco non è che fosse uno splendore anche sulla console di partenza. Da rivedere totalmente la localizzazione, al solito solo in inglese e giapponese, che però non presenta alcun tipo di sottotitolo nelle scene animate: una scelta davvero incomprensibile.

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Cambiare può essere un bene, ma bisogna farlo bene. E Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls ne è un classico esempio, dato che la produzione Spike Chunsoft colpisce nel segno unicamente nelle sezioni che non si distaccano dal suo passato. Laddove prova a sparigliare le carte in tavola tutto risulta davvero un po’ troppo abbozzato per convincere in pieno. Il titolo si lascia comunque giocare, ma di sicuro non rimarrà negli annali per il suo particolare gameplay. Un azzardo riuscito a metà, che di sicuro intratterrà i fan in attesa del terzo capitolo ufficiale.