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Recensione Crash Time 5: Undercover

Crash Time 5: Undercover (il nome europeo per Alarm fur Cobra 11: Undercover) è l’ennesimo capitolo dedicato a quei due automobilisti scapestrati che rispondono al nome di Ben e Semir: i poliziotti impiegati sulle autostrade tedesche della fortunata serie Squadra Cobra 11, in onda anche in Italia.

di: Federico Lelli

Crash Time 5: Undercover (il nome europeo per Alarm fur Cobra 11: Undercover) è l’ennesimo capitolo dedicato a quei due automobilisti scapestrati che rispondono al nome di Ben e Semir: i poliziotti impiegati sulle autostrade tedesche della fortunata serie Squadra Cobra 11, in onda anche in Italia.

Sotto copertura

Dopo aver sofferto con i nostri eroi nei giochi precedenti, come da titolo siamo arrivati al quinto capitolo che questa volta ci vede impiegati come infiltrati nelle varie gang, per distruggerle dall’interno. Dai semplici menù (presi di peso dal capitolo precedente) si capisce subito che le opzioni disponibili non sono poi così tante; ci lanciamo quindi senza troppi dubbi sulla carriera, divisa in 7 gang che contengono a loro volta 7 missioni diverse. La struttura del titolo è abbastanza lineare e chiara fin da subito: ogni missione è divisa in due parti con una prova su strada dove bisogna lavorare per il capo della gang e una missione su circuito. Se il primo tipo di missioni può essere anche più differenziato, nel circuito l’unica variante prevista alla corsa normale sarà una corsa ad eliminazione dove ad ogni giro l’ultimo arrivato viene escluso. Diversa la situazione sulle strade: abbandonata la volante (che comunque possiamo usare in qualche missione) i nostri obiettivi si concentrano quasi esclusivamente sul guadagnare la fiducia dei boss, fino a sconfiggerli uno per uno nella missione finale. Non mancano quindi inseguimenti, fughe dalla polizia, scontri a furia di sportellate o con l’utilizzo di vere e proprie armi da strada, equipaggiate appositamente per darci un vantaggio rispetto ad inseguitori ed inseguiti.
È in questi casi che si mostra il curato modello di danni applicato alle vetture, che dona il nome al titolo, Crash Time 5 offre inoltre un sistema di guida arcade semplice ma abbastanza preciso, che al livello di difficoltà più elevato può dare anche diverse soddisfazioni ai guidatori più attenti soprattutto nelle gare di circuito, troviamo inoltre una buona cura nel proporre le differenze su strada tra le varie auto, che ci verrano regalate ad ogni missione completata. Teatro delle nostre scorribande come da tradizione sarà l’autostrada tedesca divisa qui in due macroaree: la prima di estrazione più cittadina che si affaccia sul mare, la seconda in una zona di montagna. Non mancano i soliti effetti sonori, ampiamente nella norma e chiude il pacchetto la presenza del multiplayer online, che offre un discreto numero di piste e auto.

Copertura saltata

A fermarsi qui sembra quasi di aver visto un bel gioco, peccato per una cosa: abbiamo evitato accuratamente le parti peggiori. Crash Time 5, come anche il precedente episodio che abbiamo avuto la sfortuna di giocare, non sembra essere cresciuto molto: a prima vista non è difficile capire che menù, motore di gioco e modelli derivano tutti dal quarto capitolo, o comunque sono stati rivisti in maniera minima. La trama, banale e a tratti completamente pretestuosa, si trascina senza colpi di scena in cutscene dove il massimo della regia è quello di vedere la nostra auto ripresa da lontano, come da tradizione infatti i nostri eroi sono “saldati” al volante e, a questo punto, dubitiamo che abbiano le gambe. Se da una parte il ritmo delle missioni è comunque abbastanza alto ci pensa la piattezza e la continua ripetizione degli ambienti di gioco a smorzare gli entusiasmi: Crash Time 5 sotto questo punto di vista è emozionante quanto lo può essere girare per la Milano – Bologna nell’ora di punta con la nebbia. A questo proposito è un peccato che Synetic abbia abbandonato completamente la città di Colonia che compariva in Crash Time 4 che almeno offriva una sfida tutta nuova e più vivace delle solite autostrade e stradine limitrofe. Ad un reparto tecnico sicuramente poco impressionante – salviamo solo l’estensione delle aree che lo candidano quasi ad un free roaming stradale ed il sistema dei danni – aggiungiamo un popup notevole e degli effetti particellari sotto la media. Chiudiamo il tutto con la terribile e banale soundtrack che si ripete all’infinito e un multi perennemente vuoto.

Crash Time 5: Undercover è un titolo di nicchia che cerca di sfruttare una licenza neanche troppo conosciuta, non è un caso che abbia un nome diverso nei mercati esterni alla Germana. Tolto lo scarso appeal della licenza ci troviamo tra le mani un racing game nella media con alcune cose buone e tante cose negative. Potete trovare sicuramente di meglio sul mercato.