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Membri del congresso USA accusano Sony di condotta anticoncorrenziale in Giappone

di: Luca Saati

Diversi membri del Congresso hanno accusato Sony di adottare comportamenti anticoncorrenziali in Giappone, a spese di Xbox.

L’accusa mossa è che Sony fa deliberatamente accordi di esclusività con editori di terze parti progettati per assicurarsi che Xbox non prenda piede in Giappone.

“Mi è stato detto che Sony controlla il monopolio del 98% del mercato dei giochi di fascia alta, eppure il governo giapponese ha consentito a Sony di impegnarsi in una palese condotta anticoncorrenziale attraverso accordi esclusivi e pagamenti agli editori ha dichiarato la senatrice democratica Maria Cantwell.

I repubblicani appoggiano quanto dichiarato dai democratici affermando:

“Comprendiamo che Sony, che detiene il 98% del mercato, paga gli editori di giochi di terze parti per non rendere disponibili i loro contenuti su Xbox e negozia sistematicamente accordi di esclusività che mantengano i giochi più popolari in Giappone fuori da Xbox”.

Entrambe le lettere affermano che non agendo in base a queste presunte pratiche anticoncorrenziali, il Giappone sta effettivamente svantaggiando una società statunitense.

“L’efficace politica di non persecuzione del governo giapponese quando si tratta di Sony sembra essere un serio ostacolo alle esportazioni statunitensi, con impatti reali per Microsoft e per i molti sviluppatori ed editori di giochi statunitensi che vendono a livello globale ma vedono i loro guadagni in Giappone depressi da questi pratiche”.

Queste politiche, secondo i membri del congresso degli USA, possono distorcere il commercio con l’obiettivo di consentire a un operatore storico nazionale di proteggere la propria quota di mercato dai concorrenti stranieri.

Sony si è assicurata una serie di titoli di terze parti come esclusive per console PlayStation nel corso degli anni, alcuni dei quali provengono da editori giapponesi. Uno degli esempi più lampanti è con Square Enix, con titoli del calibro di Final Fantasy VII Remake e Final Fantasy XVI esclusivi Playstation. Un altro esempio chiave della scorsa generazione è stato Street Fighter V di Capcom, che è rimasto un’esclusiva per PS4 e PC sin dalla sua uscita nel 2016.

Secondo Axios, ad aver sollevato questo problema potrebbe essere stata in qualche modo l’influenza di Microsoft. Sebbene il report non possa dire con certezza fino a che punto questo sia il caso, afferma di essere a conoscenza del fatto che il team per gli affari governativi di Microsoft ha discusso la questione con i membri del Congresso.

Il portavoce di Microsoft, David Cuddy, ha anche dichiarato ad Axios:

“Le tattiche anticoncorrenziali di Sony meritano una discussione e accogliamo con favore ulteriori indagini per garantire condizioni di parità nel settore dei videogiochi”.