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Drawn to Death non è pay-to-win ribadisce David Jaffe

Il gioco è bilanciato

di: Luca Saati

Dopo aver rivelato ieri un po’ di informazioni sul modello free-to-play di Drawn to Death, David Jaffe è stato accusato di aver reso il videogioco un pay-to-win. Così lo sviluppatore ha deciso di tornare sulla questione spiegando perhè non si tratta di un pay-to-win.

“Pay-to-win? Nemmeno un po’. Anche se fossi costretto ad usare il contante per comprare le armi – e non lo sei – non sarebbe ancora pay-to-win, visto che le armi sono disegnate in maniera tale da essere bilanciate e avere ciascuno i suoi pro e contro, giusto? O forse mi sto perdendo qualcosa?

Anche le mappe potranno essere pagate con soldi veri o con la moneta del gioco.

“Ma il modo in cui gestiremo la cosa non dividerà la user base. Alla fine di ogni match, i quattro giocatori votano la mappa in cui vogliono giocare il prossimo. Poi, c’è una ruota che gira con quelle quattro scelte, e quella che viene pescata sarà l’area della prossima sfida. Quindi, più sono gli utenti che propongono la stessa mappa, più sono le possibilità che sia la successiva. Se vedessi qualcuno proporre il voto per una mappa che non hai, puoi comunque votarla, anche se non la hai. Questo ci consente di vendere alcune mappe (che sono tra le cose più costose da realizzare), senza dividere l’utenza.”