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Tokyo Game Show 2014

Lo fiera nipponica si è appena conclusa e contrariamente allo scorso anno, questa volta non ci è sembrata una fiera solo per il pubblico giapponese grazie alla presenza di numerosi giochi che da questo inverno in poi usciranno nelle piattaforme di nuova generazione. 
Iniziamo dunque a proporvi i nostri test sui diversi titoli presentati alla fiera.

di: Alessandro "Reil" Gallucci

La realtà virtuale è una prospettiva ancora lontana, ma da tempo sognamo di poter entrare in una realtà virtuale e provare in prima persona le avventure fantastiche che ci sono nei videogiochi. Dall’avvento del Wii, le nuove console hanno abbracciato un nuovo modo di giocare con il motion tracking ma non ha accontentato tutti. La maggior parte dei videogiocatori predilige l’essere seduti comodamente su un bel divano, mentre sono le nostre dita a fare tutte le azioni per noi. 
Da quando però Google presentò il progetto dei Google Glass, la risposta al mondo dei videogiochi è stata data dall’Oculus Rift (che vi ricordiamo al momento è di proprietà di Facebook). Sony non si è lasciata attendere, ma seppure nel campo smartphone è sempre rimasta leggermente indietro, siamo tutti consci quanto sia favorevole ad abbracciare subito nuovi campi tecnologici: abbiamo dunque il Project Morpheus, l’elmetto di realtà virtuale.
Certo, c’è sempre bisogno di muoversi leggermente e questo scomoderà i giocatori più pigroni ma il possedere un controller in mano è pur sempre un passo avanti.
Esteticamente non è proprio il massimo della comodità. Siamo stati infatti aiutati da un assistente, che ci ha aiutato nell’indossare e nel chiudere il casco. Ci viene poi consegnato in mano il controller della PS4. Ci chiedono se è tutto ok e se possono far partire la dimostrazione. Spero immaginerete la nostra agitazione e trapidazione nel provare per il primo istante una nuova tecnologia.

Lo spazio intorno si è trasformato in un’oceano dove, seppur la qualità dei dettagli non era talmente elevata da farlo credere qualcosa di realistico, sembrava di essere letteralmente immersi in un videogioco acquatico. Avete mai sognato di essere chiusi in una gabbia per osservare dal vivo uno squalo? Questo è il momento adatto per provare un’esperienza simile. Ma non vi diciamo che lo squalo non apprezza ciò. Ed è affamato.
La carrucola che ci collegava alla nave sembra iniziare a cedere, e la nostra gabbia viene ripetutamente colpita. Con le nostre teste non possiamo fare altro che girarci freneticamente per vedere dove il mostro marino si sta dirigendo. Guardiamo ai lati, in alto, in basso. A 360 gradi, siamo presi dall’euforia di rendere il tutto molto più realistico mentre cerchiamo di fare qualcosa con i razzi luminosi a disposizione, invani. E’ impressionante vedere la bestia addentare la la gabbia di metallo a quelli che sembrano 50 centimetri dal vostro viso. E la gabbia era solo un antipasto, la portata principale siete voi. 
Vi lasciamo in sospeso per non rovinarvi il finale di questa piccola avventura, casomai la prova del Project Morpheus iniziasse a fare varie tappe nel mondo. Al ritorno alla realtà tiriamo un sospiro. Questa è la realtà virtuale. Forse non proprio realistica nei dettagli ma siamo certi che una volta rilasciato al pubblico, le software house che vorranno provare a svilupparci sopra saranno parecchie. 
Non è la realtà virtuale che vi aspettate voi, però. Seduti comodamente, ad inviare impulsi con le sole onde cerebrali. Siamo però ad un piccolo passo in avanti verso quel risultato, e prima di rifiutare completamente questa tecnologia vi consigliamo di provarla una volta. Siamo certi che, con la giusta tipologia di videogiochi, saprà conquistarvi e affascinarvi.