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E3 2010 – Pensieri e parole

L'edizione 2010 dell'E3, la fiera videoludica piu' importante al mondo, si e' da pochi giorni conclusa, ma di certo gli effetti che ha sortito su stampa specializzata e pubblico si sentiranno ancora per lungo tempo. Sebbene molti utenti si siano dimostrati soddisfatti degli annunci che hanno costellato questi quattro giorni dell'Expo di Los Angeles, altri invece hanno espresso un certo rammarico per una mancanza di contenuti dello stesso, specie se confrontato con le edizioni degli anni precedenti. Ecco quindi uno speciale differente da quello del precedente anno, niente piu' hype-meter, ma il parere di ogni membro della redazione di Console-Tribe, pronto a rivelarvi le sue gioie e le sue delusioni per questo E3 particolarmente controverso.

di: Redazione

 

 

 

 

E3 has changed…

Senza giri di parole è stato un E3 molto deludente.
Proclamato da quasi un anno come “l’edizione più importante della storia”, si è rivelato nient’altro che uno showcase di tanti titoli e periferiche di cui tutti quanti già conoscevano la maggior parte delle caratteristiche. Il comitato organizzativo dell’E3 probabilmente si è dimenticato che da qualche anno l’utenza adopera uno strano marchingegno chiamato “internet”, quest’anno realmente capace di stupire molto più dell’E3 in sé, tra fughe di notizie, rumour rivelatisi veritieri e centinaia di video e news che hanno fatto molto più scalpore di qualsiasi grande annuncio fatto in quel di Los Angeles. All’E3 è mancato il grande annuncio, è mancato l’Half Life 3 o il GTA V di turno tanto per farci un’idea, ma anche progetti meno eclatanti ma dei quali non si sa niente da quasi un anno, vedi L.A. Noir, Agent, Resistance 3 e una fantomatica PSP2.
Così, fra un nuovo Call of Duty, un sensore di movimento ed un Twisted Metal (no comment) va agli archivi anche questo E3 2010; il retrogusto amaro rimastoci in bocca però la dice lunga sul suo reale valore.

 

 

 

 

No news is good news?

Non ci sono giustificazioni, l’E3 2010 è stato un evento decisamente sotto le righe. A cosa dobbiamo la delusione? Da un lato il potere dei nuovi media che rendono la vetrina meno importante rispetto a quello che poteva essere 10 anni fa, dall’altro lato l’oggettiva mancanza di notizie e rivelazioni “bomba” che, 3DS a parte, sono decisamente mancate. In mezzo noi giocatori, che guardiamo tutte le conferenze speranzosi e in attesa spasmodica, cercando di vincere la noia tra uno sbadiglio e l’altro: anche dal punto di vista dell’intrattenimento, infatti, è stato un grande fallimento. Solo un anno fa abbiamo visto sullo stesso palco Steven Spielberg e i Beatles, quest’anno invece la scelta era tra gli inutili video promozionali della Sony e la sfilza di titoli tutti uguali per Kinect. L’unica a salvarsi è stata la Nintendo, grazie al carisma di Reggie Fils-Aime.
È arrivato finalmente il momento delle periferiche di motion sensing e anche da queste ci aspettavamo molto di più: come temuto, le scelte di Sony e Microsoft si dirigono verso l’utenza più casuale e, esclusa qualche buona idea, non fanno altro che ripercorrere la strada già intrapresa dal Wii.
L’ultima grande delusione sono i titoli annunciati: sembra che l’industria videoludica abbia perso il coraggio di osare visto che ormai, come nell’industria cinematografica, si punta sempre di più al sequel. Un nuovo brand, se di successo, genera come minimo 3 capitoli senza contare eventuali prequel o spin off. Per me un fallimento su tutta la linea, passo e chiudo.

 

 

 

 

La fiera delle vanità

Che cosa possiamo dire di questo E3? Cosa possiamo aggiungere a quanto visto e letto in questa settimana carica di news? C’è chi direbbe “nulla”, c’è chi direbbe “tanto”; personalmente concordo sia con i primi che con i secondi. L’E3 2010 è stato un nuovo grande modo di proporre il videogame al pubblico. Da un lato abbiamo assistito al ritorno della Los Angeles pomposa e colorata, che tanto ci è mancata, dall’altro abbiamo assistito ad una fiera il cui hype ha, indubbiamente, dimostrato da subito tutti i suoi limiti. Cosa ci aspettavamo dall’evento di quest’anno? La Xbox 720? La PSP2? La tanto agognata Wii HD? Cosa ci resta invece alla fine dei conti? Un Natal – pardonne moi – Kinect dalla line-up abbastanza deludente, e scusate se ve lo dico, ma per me un gioco basato su un gommone che salta sulle nuvole, non è esaltante. Una Sony povera di idee ma carica di collector’s edition (per la serie, evviva il vil denaro!), un Nintendo 3DS sorprendente ma dai probabili costi esorbitanti (vogliamo scommettere sui 300 dollari?). In passato sono stato ottimista, pensando “l’anno prossimo andrà meglio” ma quest’anno voglio essere cattivo: l’E3 mi ha deluso su tutti i fronti. Quella che dovrebbe essere la fiera dei sogni, da qualche anno pare più il mercatino delle idee riciclate. Non sono un hardcore gamer ma se pensano di stupirci con la solita minestra riscaldata (sì, Polyphony, siamo stanchi dei trailer di Gran Turismo 5!), allora tanto vale passare oltre. Che poi a dirla tutta, viva l’orgoglio europeo! Io punto tutto su Colonia 2010!

 

 

 

 

Sotto i riflettori tanta disillusione

Non è stato un bell’E3, inutile girarci troppo attorno. Sarò sincero, mi aspettavo decisamente di più da quest’ultima edizione della fiera losangelina, soprattutto considerando i diversi rumour che hanno popolato la rete poco prima che l’evento videoludico più importante dell’anno prendesse il via.
Ok, è stato rifatto il trucco alla Xbox 360, è stato dato un nome al Project Natal e Nintendo ha presentato il 3DS, una chiara evoluzione della handheld più venduta al mondo. Ma quanto siamo rimasti sorpresi da tutto ciò? Io personalmente mi aspettavo già tutto, persino quel mattacchione di Pachter ne era a conoscenza, nonostante le sue previsioni si siano dimostrate il più delle volte decisamente poco attendibili.
La mia impressione è che sia Sony che Microsoft, pur di colmare il gap con Nintendo, abbiano preferito dedicare le proprie risorse al fine di rintracciare i gusti dei cosiddetti casual gamer, tradendo di fatto le aspettative dei giocatori più stagionati che orgogliosamente si definiscono hardcore gamer. Come riuscirci? Semplice, sfornando rispettivamente il Move e il Kinect! Ormai, dopotutto, non si parla d’altro, le nuove periferiche di motion sensing popolano letteralmente le prime pagine delle più ambite testate del settore. Sia chiaro, ben vengano nuovi modi di giocare, ma rimane opportuno salvaguardare gli interessi dei giocatori più tradizionalisti.
E per concludere, che fine ha fatto la PSP 2 e Dead or Alive 5?

 

 

 

 

Fin qui tutto bene

Della serie: non aspettarti nulla e prima o poi qualcosa ti stupirà. L’E3 è sempre stato un gigantesco carrozzone fatto di promesse, tanto fumo negli occhi e poca sostanza; o meglio, l’E3 è il paradiso di chi aspetta annunci rivoluzionari con la bocca aperta, salvo poi accorgersi che le rivoluzioni sono quegli eventi che non possono aver luogo in 4 giorni, bensì in anni. In questo senso, di cosa ha parlato l’ultima edizione della fiera americana? Beh di diverse cose, ma nella mia opinione un aspetto è emerso come il più importante: Microsoft, Sony e Nintendo hanno presentato le loro concezioni di “futuro” del videogaming e la cosa che lascia spiazzati è la pressoché totale divergenza di strategie e visioni. Se devo esprimere un parere, l’unica delle “3 grandi” su cui scommetterei oggi i miei soldi è indubbiamente Nintendo. Una conferenza svolta interamente all’attacco e sotto il segno della consapevolezza di aver guidato fino ad ora la corsa dei profitti nell’attuale generazione di console. Dove Sony e Microsoft hanno appena iniziato, Nintendo gode invece di un vantaggio strategico notevole, e l’arrivo sul mercato del nuovo “piccolo mostro” 3DS, potrebbe aumentare ancora di più la distanza degli avversari in termini di popolarità sul mercato e forza del proprio nome sulle masse di consumatori. Decisamente credo che quest’anno Nintendo, il loro nuovo handheld, Zelda, Metroid M ed Epic Mickey abbiano fatto mangiare la polvere a tutti quanti!

 

 

 

 

I sogni infranti della città degli angeli

Ogni anno attendo l’E3 con impazienza, con ansia, come un bambino alla vigilia di natale. Ora chi sono io per auto-giudicarmi? Suona un po’ strano dirselo ma mi sa che sono stato un bambino cattivo. La fiera di Los Angeles doveva essere un’occasione per presentare qualcosa di innovativo, per stupirci, invece è stata la fiera del déjà-vu. Sony e Microsoft si sono battagliate sfoggiando i loro motion controller e, amici miei, se questo è il futuro, preferisco rimanere indietro, col pad, ad insegnare agli altri che videogiocare non è sinonimo di agitarsi davanti allo schermo. L’unica sorpresa l’ha mostrata Nintendo, annunciando il 3DS che pare essere una macchina davvero notevole ma, come si suol dire in questi casi, è presto per giudicare. L’E3 non è stato solo questo, ci sono stati tanti giochi, tanti annunci, tanti video, il guaio è che per ogni titolo presentato mi dicevo: sì, ma questo già lo sapevo. Un’intera fiera a guardare cose che già conoscevo, una sorta di filmino del matrimonio senza lancio del bouquet e parenti ubriachi pieni fino a scoppiare. Qualcosa di buono c’è stato, ricordo un grande Vanquish e Metal Gear Solid: Rising, davvero notevoli e in cuor mio spero anche che il prossimo Silent Hill sia sorprendente. Non mi aspettavo Never Dead: quando la testa del protagonista ha iniziato a parlare è stato fantastico. È vero, giochi interessanti, ma da soli non bastano a rincuorarmi, ed è per questo che non riesco a vedere di buon occhio i prossimi mesi, troppi titoli casual, troppi annunci mancati, troppe poche novità. Per ora posso solo tenermi stretto il mio caro vecchio pad, lui sì che non delude mai.

 

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