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Sly Cooper: Ladri nel Tempo

Icona per lo più sconosciuta al grande pubblico, Sly Cooper ha comunque saputo ritagliarsi uno spazio non proprio irrilevante nel corso delle sue tre avventure approdate su PS2. E nonostante una fama non certo paragonabile a quella conquistatasi da Jak & Dexter e Ratchet & Clank, il ritorno in alta definizione (oltre che in mobilità) del ladresco procione creato da Sucker Punch è stato motivo di gioia per i possessori di macchine Sony. A pochi mesi dall’uscita del titolo passato nelle mani di Sanzaru Games, abbiamo testato per voi la demo di Sly Cooper: Ladri nel Tempo, da poche ore disponibile al download tramite il PSN. Pronti per una nuova serie di razzie e fughe spericolate?

di: Simone Cantini

Icona per lo più sconosciuta al grande pubblico, Sly Cooper ha comunque saputo ritagliarsi uno spazio non proprio irrilevante nel corso delle sue tre avventure approdate su PS2. E nonostante una fama non certo paragonabile a quella conquistatasi da Jak & Dexter e Ratchet & Clank, il ritorno in alta definizione (oltre che in mobilità) del ladresco procione creato da Sucker Punch è stato motivo di gioia per i possessori di macchine Sony. A pochi mesi dall’uscita del titolo passato nelle mani di Sanzaru Games, abbiamo testato per voi la demo di Sly Cooper: Ladri nel Tempo, da poche ore disponibile al download tramite il PSN. Pronti per una nuova serie di razzie e fughe spericolate?

Minaccia dal passato

Grazie ad un esaustivo video introduttivo, utile sia per rinfrescare la memoria dei giocatori di vecchia data che per introdurre i neofiti agli avvenimenti di questo nuovo capitolo, veniamo a sapere che le pagine del prezioso Thievious Raccoonus (tesoro di famiglia del casato Cooper) stanno scomparendo una dopo l’altra e lo stesso accade alla fidanzata di Bentley, il cervello della banda dei ladri capeggiata da Sly. Che qualcuno stia modificando gli avvenimenti passati? L’unico modo per scoprirlo è utilizzare la macchina del tempo assemblata dalla geniale tartaruga e lanciarsi in una folle corsa attraverso i secoli, al fine di fare luce sul mistero e riportare la tranquillità in casa Cooper. Purtroppo per accedere ai vari periodi sono però necessari degli oggetti appartenenti alle varie epoche, oggetti che sarà ovviamente necessario sgraffignare senza dare troppo nell’occhio. 

Il procione perde il pelo…

La demo rilasciata tramite il PSN ci ha permesso di giocare tutta la prima missione, interagendo con ognuno dei tre personaggi giocabili di questo Ladri nel Tempo. Per coloro che hanno già sperimentato anche solo uno dei precedenti capitoli non è che ci sia molto da spiegare, dato che il feeling di gioco è rimasto pressoché immutato. Sly Cooper è sempre stato un riuscitissimo mix di fasi platform, situazioni ai limiti dello stealth ed edulcorate, per quanto non certo malriuscite, fasi action. Questo coacervo di circostanze ludiche differenti ci viene adesso riproposto in tutta la sua interezza, per la gioia dei fan della serie. Nella prima frazione di gioco abbiamo preso il controllo di Sly, incaricato di recuperare, tra un salto e l’altro, un antico manufatto. Ovviamente è stato necessario sfruttare tutte le doti ladresche dello scaltro procione, evitando riflettori e sgattaiolando alle spalle di ignare guardie: tutto molto classico, tutto molto Sly. Esaurita questa breve parentesi è stato il turno di Bentley, la tartaruga oramai relegata su di una sedia a rotelle, ma non per questo restia a sottrarsi all’azione: le meccaniche di gioco, in questo frangente, non si sono discostate troppo da quanto sperimentato al comando del leader della banda, eccezion fatta per un minigioco di hackeraggio in cui siamo stati chiamati a controllare una piccola navicella intenta ad attivare alcuni interruttori, all’interno di una esile cornice shoot’em up. Una volta giunti a controllare il manesco Murray si è reso necessario l’abbandono di un simile approccio, finendo con l’essere chiamati unicamente a menare le mani. Questa è stata la parte più debole di tutta la (breve) demo, complice un personaggio non proprio agile ed una povertà ludica sin troppo marcata.

C’era una volta…

Che la serie non sia, purtroppo, tra le priorità di Sony si evince sin dalle prime battute giocate, a causa di un comparto grafico che per quanto estremamente gradevole, se sottoposto ad un’analisi più critica e tecnica, non risulta certo di primissimo piano. Tutto è molto pulito e definito, certo, ma la modellazione poligonale non fa gridare al miracolo, anzi sotto alcuni aspetti ricorda anche troppo (e questo non è certo un bene per una produzione datata 2013) l’impatto visivo della riedizione in HD della vecchia trilogia. Molto ben realizzati in perfetto stile cartoon, invece, i vari filmati di intermezzo, anche se su PS Vita abbiamo riscontrato un non perfetta compressione video degli stessi. Inappuntabile, come da tradizione, il comparto sonoro che ha nel doppiaggio in lingua italiana la sua punta di diamante. Resta da capire, a questo punto, come verrà implementato il cross-play tra le due console (home e mobile) e vedere in quale maniera si evolveranno le vicende, e di conseguenza le situazioni di gameplay, man mano che si visiteranno le varie epoche.

Sly sta per ritornare, apparentemente in forma oggi come ieri. Certo non ci troviamo al cospetto dell’esclusiva perfetta, ma se le impressioni della demo saranno confermate e, perché no, migliorate in occasione della release finale, siamo sicuri che ci troveremo al cospetto di un platform ibrido, magari un po’ troppo old style, ma non per questo privo di quel sano divertimento che tanto spesso viene rimpianto da vecchi videogiocatori al cospetto delle cosmeticamente inappuntabili produzione tripla A.