Articoli

Sleeping Dogs

Poliziotti sotto copertura ad Hong Kong, tra sangue e mafia cinese ecco l’ultima fatica della divisione londinese di Square Enix.

di: Manuel "haures" Di Gregorio

Sviluppato dalla divisione Square-Enix di Londra, Sleeping Dogs tratta delle avventure sotto copertura di un poliziotto di nome Shen nella Hong Kong moderna; Shen dovrà riuscire a farsi strada in una delle organizzazioni criminali più pericolose del mondo, la Triade, e smantellarla dall’ interno.
Sleeping Dogs altro non è che il rinnovato progetto di United Front Games per portare avanti la saga di True Crime che vanta all’ attivo già due capitoli (True Crime: New York City e True Crime: streets of L.A.). Il progetto di un terzo episodio denominato True Crime: Hong Kong è stato però scartato da Activision e preso in mano successivamente dalla divisione londinese di Square-Enix rinnovandolo sotto un nuovo I.P.
Il gioco di per sé può essere definito come un “brutal combat open world” servito con trama, intrighi, sangue(tanto) e una buona dose di missioni secondarie che vi porteranno ad esplorare vaste aree di una delle metropoli più grandi del mondo.

Hong Kong Supercops

Dal punto di vista artistico, Sleeping Dogs guadagna molti punti positivi; la città di Hong Kong, pur non essendo una copia completamente identica a quella originale, viene ricreata a dovere, esprimendo con semplicità ed immediatezza le atmosfere e il folklore tipiche delle comunità cinesi.
La disinvoltura con cui transiteremo tra strade metropolitane affollate di gente, dove i grattacieli svettano verso l’alto facendoci sentire formiche al confronto, fino a piccole vie nascoste che creano veri e propri microcosmi di mercatini tipici e si arricchiscono ad ogni angolo di artisti di strada e performers in pieno stile underground metropolitano, è sorprendente.
L’interazione con i personaggi non giocanti sarà varia e articolata, non solo per la possibilità di fare compere ad ogni angolo di strada o in negozietti tipici più o meno malfamati, variando dagli oggetti curativi ai power-up temporanei sotto forma di alimenti consumabili immediatamente, ma anche perché molti di loro ci affideranno pletore di missioni secondarie che spazieranno dal classico ritrovamento di un oggetto con annessa scazzottata, a veri e propri inseguimenti o gare di guida tra le strade di Hong Kong in pieno stile Need For Speed. Per essere un perfetto poliziotto sotto copertura è indispensabile mantenere alto l’atteggiamento da duri:  più aumenterete tale reputazione maggiore sarà la mole di informazioni riguardo persone o oggetti da trovare che vi verranno fornite dalle A.I. di contorno alle missioni e alla storyline principale.

Lo Chiamavano Trinità

In una delle modalità della demo che abbiamo potuto saggiare, la nostra missione si componeva di ritracciare un criminale appartenente all’ organizzazione della triade; una volta localizzato, siamo stati coinvolti in un’ inseguimento scavezzacollo per le strade di Hong Kong. Le sequenze cinematografiche conciliavano bene l’azione frenetica mentre le animazioni e la possibilità di scalare gli arredi urbani ed interagire con essi ci ha restituito la stessa sensazione che si prova durante gli inseguimenti di un Assassin’s Creed qualunque.
Giunti finalmente al momento di menar cazzotti, è qui che siamo rimasti più piacevolmente sorpresi. Gli scontri avvengono quasi sempre “uno Vs molti”; ogni nemico visualizzerà sotto di sé un cerchio rosso diviso in quattro sezioni e rappresentate la sua barra della vita. I boss più difficili esprimeranno all’ interno del cerchio un’icona che indicherà lo stile di combattimento maggiormente utilizzato, al fine di aiutarci ad intraprendere con consapevolezza la tattica migliore per affrontarli. Nonostante qualche boss più problematico l’intelligenza artificiale non brilla per complessità di scontro, anzi, sconfiggerli diverrà meccanico una volta capito le giuste combo d’attacco. Il sistema di combattimento a mani nude è quindi ridotto a soli due tasti rispettivamente per calci e pugni che permette però di dar vita a combo mortali interagendo con gli elementi delle ambientazioni.
Sulla falsariga di ciò che già ci ha mostrato Uncharted 3 ma esaltato con filmati di brutale violenza, sarà possibile afferrare un nemico e scaraventarlo contro un palo per trapassarlo da parte a parte, oppure avvicinargli la testa ad una sega elettrica o ancora “appenderlo” al generatore di corrente. Tutte le combo menzionate sono possibili tramite la pressione dell’apposito tasto una volta che ci avvicineremo ad un elemento dello scenario che lampeggerà di rosso per l’occasione. Unica pecca di questo divertente quanto macabro sistema è l’eccessiva facilità con cui si possono afferrare i nemici e trasportarli al loro luogo di morte.
Abbiamo anche provato con mano livelli in cui erano le armi da fuoco a farla da padrona; anche in questo caso potremo alternarci tra combattimenti fisici in pieno stile melée o optare per una tattica più stealth fatta di ripari e assedi, il tutto sempre condito da una direzione di regia dalle animazioni curate e con un pizzico di slow-motion che non guasta mai, perchè godersi una morte in bullet time si sa, fa la differenza.
Alla fine di ogni combattimento la nostra “experience” verrà suddivisa tra punti reputazione, nemici uccisi e capacità di non coinvolgere persone innocenti. I punti così ottenuti potranno essere spesi in accessori d’abbigliamento o tatuaggi, entrambi volti ad aumentare il nostro grado di reputazione in base combinazioni scelte e, proprio per questo, le possibilità per personalizzare il proprio personaggio saranno veramente tante.

Aldilà della Legge

In base alla reputazione che saremo in grado di crearci per mantenere salda la nostra copertura saremo quindi in grado di sbloccare missioni secondarie fornite da molti personaggi. L’arsenale di quest attivabili sarà comunque vasto e varierà dalla classica caccia all’uomo (dove verremo chiamati anche a triangolare la posizione dell’obiettivo tramite il segnale emesso dal suo cellulare), a sparatorie o inseguimenti automobilistici e non.
La cura dei dettagli del gameplay inoltre, pare altissima sin da subito. Non solo disporremo di più modelli di auto e moto, potendo poi comprarne o vincere altri, ma la ricercatezza del team di sviluppo al realismo si palesa dalla possibilità di vedere i propri vestiti imbrattati di sangue dopo l’ultima combo mortale o anche nella possibilità di rubare l’auto al malvivente appena eliminato, o il contrario, nel caso fossimo noi a lasciarla incustodita!
Per quanto riguarda il sistema di combattimento con le armi, dalla demo provata era possibile rubarle ai nemici per usarle all’interno del livello, ma non è detto non siano disponibili anche in altri momenti e si disponga di una vasta collezione di modelli.

…Altrimenti ci arrabbiamo!

Sommariamente, la demo proposta ha riacceso in noi una scintilla di interesse. Seppur il comparto tecnico generale non sia uno dei più alti qualitativamente parlando, il ché comprende l’uso di una grafica un po’ seghettata per ciò che non riguarda i personaggi principali e le loro animazioni; teniamo conto anche di una blanda espressività facciale e caratteriale, dove i personaggi sono molto appariscenti per il loro essere “cazzuti” ma non rivelano introspezioni filo-psicologiche sulla delicatezza e sulla pericolosità della loro missione ultima. D’altronde Sleeping Dogs non ha queste pretese ma, nel caso in cui la trama generale risultasse più coinvolgente, allora potremmo dirci maggiormente soddisfatti del lavoro svolto dal team. Se quello che aspettavate è quindi un GTA con uno spirito “splatter” nei combattimenti e un pizzico di driving-game che mai guasta, se vi piace esplorare in lungo e in largo ambientazioni reali ricreate virtualmente, continuate a seguirci perchè manca ancora molto all’uscita di questo gioco, atteso per questo 2012, e speriamo possa rivelarsi in grado di stupirci e migliorarsi rispetto ai suoi predecessori.