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V.I.P. 010 – Sephiroth [Final Fantasy VII]

'Io non saro' mai un ricordo.' (Sephiroth, Final Fantasy Advent Children, 2005). Come dargli torto? A distanza di ben quindici anni dalla sua prima apparizione, il prezzemolino della saga Final Fantasy viene riproposto in tutti i luoghi, in tutti i laghi ed in molti titoli della casa Square-Enix. Nell'arco della sua carriera videoludica ha avuto cosi' tante nomine da fare invidia a Leonardo di Caprio alla notte degli Oscar. Sara' per i suoi occhioni verdi, sara' per il fascino del trentenne brizzolato, ma il villain per antonomasia non perde il suo malefico charme!

di: king_lizard

Io non sarò mai un ricordo.” (Sephiroth, Final Fantasy Advent Children, 2005).
Come dargli torto? A distanza di ben quindici anni dalla sua prima apparizione, il prezzemolino della saga Final Fantasy viene riproposto in tutti i luoghi, in tutti i laghi ed in molti titoli della casa Square-Enix. Nell’arco della sua carriera videoludica ha avuto così tante nomine da fare invidia a Leonardo di Caprio alla notte degli Oscar. Sarà per i suoi occhioni verdi, sarà per il fascino del trentenne brizzolato, ma il villain per antonomasia non perde il suo malefico charme! Complice di questo magnetismo è senz’altro il tema musicale creato ad hoc dal maestro Nobuo Uematsu, altro veterano della casa produttrice che da sempre stupisce e rapisce con le sue melodie. Sebbene le apparizioni di Sephiroth in Final Fantasy VII siano accompagnate dal tema “Those chosen by the Planet”, è la traccia della battaglia finale a conquistare il cuore dei fan. “One Winged Angel” trae il testo dai Carmina Burana, ovvero i 24 poemi che hanno ispirato l’opera omonima di Carl Orff nel 1936. Una melodia in pompa magna che, se fosse stata composta nel ’79, Francis Ford Coppola non avrebbe esitato a piazzarla nel fatidico assalto aereo di Apocalypse Now al posto de La Cavalcata delle Valchirie. La canzone è stata riproposta in varie salse ad ogni apparizione di Sephiroth; degno di nota è il remix metal che viene suonato in Advent Children per il quale il Maestro confessa di essersi ispirato al compositore russo Igor Stravinsky e Jimi Hendrix! Il nostro consiglio? Mettetela in loop per tutta la durata dell’articolo!

Nome: Sephiroth
Cognome: N.D.
Soprannome: One Winged Angel
Età: 32 anni
Luogo di nascita: Nibelheim
Occupazione: Ex 1° class SOLDIER
Prima apparizione: Final Fantasy VII- Squaresoft – PlayStation – 1997
Ultima apparizione: Dissidia 012 Final Fantasy – Square-Enix – PSP – 2011
Ha detto: “Io sono il prescelto. Io sono stato scelto per essere il capo di questo pianeta. Mi è stato ordinato dai Cetra di riprendermi questo pianeta da voi, stupide persone. Perché dovrei essere triste?”

The birth of a god

Non è sufficiente attribuire alle qualità tecniche di Final Fantasy VII il merito del suo successo, nonostante quest’ultime superassero qualsiasi aspettativa dell’epoca. La chiave è nel suo concepimento, l’idea di dover costruire un intero mondo sulle caratteristiche del suo protagonista. Sephiroth è l’eccezione che conferma la regola, infatti Tetsuya Nomura lo identificò come nemesi di Cloud ancor prima che partorisse gli altri personaggi della storia. Potremmo considerare i due eroi come gemelli eterozigoti che hanno intrapreso strade diverse, lo Yin e lo Yang tra cui è stato posto il mondo. Il Sephiroth originario aveva alcune caratteristiche che sono state eliminate nel corso dell’elaborazione: innanzitutto, sarebbe stato il candidato iniziale come primo amore di Aeris, ma è stato rimpiazzato, ahinoi, da Zack Fair poiché più affine con Cloud; avrebbe mantenuto intatto il suo temperamento, freddo e crudele allo stesso tempo, ma con una sorta di “tossicodipendenza” da energia Mako a causa dell’elevata esposizione alla stessa; infine, tenetevi forte, il corpo originale conservato nelle profondità del cratere avrebbe dovuto avere le fattezze di una donna! Vista e considerata la sua fama, tutto sommato gli è andata di lusso. D’altra parte è stata un’idea astuta far familiarizzare il giocatore col suo boss finale sin dalle prime fasi del gioco, così da non renderlo un bersaglio qualunque da abbattere, ma parte integrante della storia. Il nome stesso, se vogliamo, anticipa molto sulla struttura del personaggio. Le Sephiroth, nella Qabbalah ebraica, sono le dieci modalità attraverso le quali Dio può proiettarsi nel mondo degli uomini, in più sono associate a pratiche della vita quotidiana e stati emotivi. Ovviamente, solo l’insieme rende l’idea del divino mentre la singola parte è una porzione imperfetta e incompleta. I riferimenti storici, teologici e mitologici praticamente si sprecano nell’universo Final Fantasy! La Masamune impugnata dal personaggio, ad esempio, è un chiaro omaggio all’omonimo artigiano giapponese la cui storia oscilla tra mito e realtà. Il nome significa “essenza divina della giustizia eterna”, quanto mai appropriato per un personaggio destinato a diventare un dio!

On that day five years ago

Sebbene appaia in più titoli, è in quelli della compilation di Final Fantasy VII che si articola la storia di Sephiroth: nello specifico in Before Crisis, lanciato nel 2004 esclusivamente sui cellulari, ed ancor di più in Crisis Core, un action-RPG uscito nel 2008 per PSP. Non si può tener conto soltanto del capitolo giocato sulla prima PlayStation poiché sarebbe come guardare un film dalla fine! Infatti, contrariamente all’indole mostrata in quest’ultimo, Sephiroth è un 1° class SOLDIER leale e dal temperamento equilibrato. Tutti i soldati vorrebbero essere come lui e molti lo vedono addirittura come presidente della Shin-Ra! È un eroe a 360°, non solo per i suoi incredibili poteri, ma anche per la saggezza con cui gestisce le operazioni dell’organizzazione. Tuttavia le caratteristiche che contraddistinguono un super uomo sono, potenzialmente, anche quelle che ne determinano la pericolosità. Coloro che ne sono in possesso si trovano a rivestire un ruolo super partes tanto agognato quanto solitario. In un mondo dettato dall’egoismo e dagli interessi finanziari, quanti sarebbero disposti a lottare e condividere i tuoi stessi ideali? È da questo principio che i due personaggi si evolvono in direzioni opposte. Cloud, dapprima un insicuro sbarbatello (un canone quantomai ricorrente negli eroi della saga, ndr), trae la sua forza dai compagni e dall’amore di Aeris, al contrario di Sephiroth che vedrà il suo mondo e le sue amicizie disgregarsi anno dopo anno. Sarà Genesis, suo parigrado ed amico, a tradirlo e metterlo di fronte alla realtà nel tentativo di salvarsi. Entrambi sono il risultato di esperimenti genetici condotti dalla Shin-Ra, super soldati a cui sono state innestate le cellule di un alieno piombato dal cielo migliaia di anni prima. L’organizzazione aveva rinvenuto il corpo di Jenova ed aveva deciso di utilizzarlo per i propri scopi. Genesis era un esperimento mal riuscito, una sorta di “bozza” incapace di rigenerare le proprie cellule e destinata, dunque, alla morte. Sephiroth sarebbe stato l’unico in grado di salvarlo, ma le cose sono andate di male in peggio. Si sa, certe pulci nell’orecchio sono talmente fastidiose da non darti riposo! Così, nelle segrete della Shin-Ra Mansion, Sephiroth troverà tutte le conferme su quanto rivelatogli dal vecchio amico (e per inciso la presunta paternità di Vincent Valentine è stata ampiamente smentita dallo stesso Nomura, ndr). Se voleste applicare un minimo di immedesimazione, come potreste biasimarlo? È pur vero che la distruzione di Nibelheim e tutti gli eventi a seguire possano sembrare una reazione un tantino eccessiva, ma Cloud riesce a metterci una toppa momentanea gettandolo nelle profondità del reattore Mako. Tramite il flusso del Lifestream, Sephiroth giungerà al centro del pianeta, dove potrà assorbirne l’energia in tutta tranquillità ed ascendere al piano divino. Il suo unico intento sarà quello di evocare la magia Meteor per segnare la fine di coloro che hanno profanato il corpo di Jenova e causato l’estinzione dei Cetra. Nella malvagità come nella giustizia, Sephiroth conserva la sua riservatezza, un sadismo cinico e distaccato che raramente esplode nella sua furia (come a Nibelheim o sulla nave per Costa del Sol). Al di là del colpo inflittogli, la razionalità non lo abbandona e gli consente di farsi strada senza eccessivi spargimenti di sangue, semplicemente manipolando gli eventi. Sarà lo stesso Cloud, infatti, a dargli la Materia Nera e consentire l’invocazione di Meteor. Niente panico, il nostro protagonista avrà tempo e modo di rimediare! Nell’ultima forma assunta durante lo scontro finale, Sephiroth appare come una sorta di semi-divinità con tre paia d’ali bianche al posto delle gambe ed una nera al posto del braccio destro. Il personaggio conserverà quest’ultima anche nelle sue successive apparizioni, come emblema del suo tentativo e della sua superiorità imperfetta. Una simbologia spicciola, insomma! La storia prosegue (e termina) in Advent Children, un film d’animazione in grafica computerizzata disponibile in Europa dal maggio 2006. Il mondo è sul lastrico dopo essere scampato all’impatto del gigantesco meteorite e la Shin-Ra nutre il dubbio che Sephiroth si sia dissolto nel Lifestream e stia causando una malattia mortale denominata Geo-stigma. Inoltre dalle sue emanazioni è nata una sorta di “santissima trinità”, ovvero tre individui condividenti parte del suo patrimonio genetico: Kadaj, Loz e Yazoo. I Silver Haired Men, così denominati dai fan, tenteranno di recuperare ciò che resta di Jenova per rievocare il nostro villain preferito. Al preludio dello scontro finale, Sephiroth rivelerà non solo di voler distruggere la razza umana, ma di voler utilizzare il pianeta come una sorta di astronave per raggiungere gli altri luoghi abitati nella galassia. Fortunatamente Cloud lo rispedirà a bagnomaria nel Lifestream con una nuova Limit Break! Da qui in poi i due personaggi compariranno in molti altri titoli della casa Square-Enix (i vari Kingdom Hearts ed i Final Fantasy Dissidia), ma la loro storia resterà un capitolo a parte alla trama del gioco. Sephiroth continua a nutrire un’ossessione nei confronti del suo rivale, un eterno scontro tra bene e male che, a quanto pare, non ha avuto fine.

Dancing Mad

Molti di voi avranno capito a cosa vogliamo alludere già dal titolo del paragrafo, una piccola digressione per i fan della saga sull’eterna sfida tra Sephiroth e Kefka Palazzo, il cattivone di Final Fantasy VI. Sebbene goda di un numero minore di apparizioni, non si può certo dire che Kefka abbia un pubblico di nicchia! Sarà che i due personaggi hanno più di una cosa in comune? Anche il mago di corte è il risultato di un esperimento al seguito del quale perde completamente la ragione. Insieme a Sephiroth è l’unico personaggio ad essere riuscito nella scalata verso la divinità, tant’è che lo ritroverete nella sua forma alata nelle fasi finali del gioco. I due differiscono principalmente per degli aspetti caratteriali antitetici, infatti Kefka ha un’inclinazione caotica ed è odiato da tutti i suoi sottoposti, potrebbe arrivare ad uccidervi in maniera brutale semplicemente per avere la precedenza ad un incrocio! Sarcastico e lunatico, è lontano anni luce dalla glacialità di Sephiroth ed arriva a ridere persino della sua morte. Si potrebbe definire in sintesi come il Joker della saga e si sa che questi personaggi esercitano un certo fascino sinistro. Sephiroth, al contrario, deve la sua fama ad un concept completamente diverso: tanto più alto è il successo raggiunto da un personaggio quanto più il giocatore può immedesimarsi nelle sue vicende. Artemisia nel titolo successivo (forse il villain meno caratterizzato degli ultimi episodi, ndr) o lo stesso Kefka a cui viene accostato, hanno ben poco di umano, ancor meno il Dark Emperor ed Exdeath dei capitoli II e V. Con questi presupposti è chiaro che l’exploit di Sephiroth non lascia indifferenti. Dopo una serie di cliché sulla malvagità, il giocatore si ritrova dinanzi ad un personaggio capace di provare emozioni e legami come l’amicizia, il rancore, la delusione. Sono bastate poche caratteristiche fisiche, dai capelli argentei alla katana esageratamente lunga, ed ecco che il Black Caped Man lascerà un segno indelebile nel mondo videoludico. Se a ciò si aggiunge il fatto che nei capitoli successivi il team non ha riproposto un nemico all’altezza, per mancanza di creatività o scelta strategica, il piatto è servito. Il paragone con Kefka non regge, non tanto per una questione di fama quanto di gusti. È come se volessimo mettere in competizione una pizza margherita con un piatto di pasta alla sorrentina: pur avendo degli ingredienti in comune non sono assolutamente la stessa cosa!
Tu da che parte stai? Il resto lo rimandiamo, chissà, ad un altro speciale…

 

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