Anteprima

Assassin’s Creed: Lineage

Cavalcando l'onda del sempre piu' fiorente 'marketing virale', Ubisoft ha ben pensato di sceneggiare e produrre quella che e' a tutti gli effetti una piccola fiction o, se preferite, un cortometraggio. Per coronare l'attesa del suo ottimo Assassin's Creed 2, la nota software house francese ha difatti prodotto Assassin's Creed: Lineage, prequel ideale alle vicende principali del titolo da poco uscito sul mercato, nonche' specchietto perfetto per aumentare l'hype dei vari fan sparsi per il mondo.

di: REdeiDESIDERI

Le magie dello schermo verde

Come già detto, AC: Lineage si avvale di un cast di attori sì talentuosi ma perfettamente sconosciuti che, sebbene selezionati in Canada, possono vantare quasi tutti origini italiane o comunque europee. Parliamo inoltre dello stesso cast utilizzato per l’ormai nota tecnica motion capture relativa ai volti di gioco, la qual cosa è capace di garantire ancora di più una continuità tra la produzione filmica e quella ludica. Gli attori sono naturali, la loro recitazione raggiunge buon livelli ed anche nelle scene di combattimento (con tanto di prese, parate e contromosse) la sensazione è realmente quella di vedere un Assassin’s Creed in salsa hollywoodiana.
Un lavoro davvero egregio, come assolutamente egregio è l’uso della tecnica dello “schermo verde”, che consiste nell’aggiungere sullo sfondo delle ambientazioni lavorate completamente al computer. Imbastite dai talentuosi studio di Hybride Technologies (già noti per lavori come 300 e Sin City), quest’ultime sono di un fascino assoluto e sono tanto realistiche e ben confezionate che stenterete a capire se siano vere oppure no! Giovanni come Ezio viaggerà tra alcuni dei più suggestivi luoghi dell’Italia rinascimentale, permettendo allo spettatore la suggestiva vista di Firenze, Venezia ed addirittura Roma. Strade, palazzi, chiese: tutto è stato ricreato ad arte con un lavoro tanto certosino da dare l’impressione che l’opera sia molto di più che un mero prodotto per una pubblicità virale. Infine, impossibile non citare l’eccellente lavoro sartoriale relativo alla realizzazione dei costumi. Per ogni attore e per ogni comparsa sono stati ricreati costumi di qualità ineccepibile il cui stile combacia, ovviamente, sia con la fattura rinascimentale sia con la grafica del gioco. Vedere il costume di Giovanni (Ezio), le sue lame nascoste, i suoi movimenti sinuosi nei salti e nei combattimenti è certamente una gioia per gli occhi di ogni fan della serie.

Il Credo della musica

Originariamente composte dal celeberrimo Jesper Kyd (celebre per le colonne sonore di Hitman, Unreal e del recente Borderlands), le musiche di questo AC: Lineage sono state invece curate dal talentuoso George S. Clinton che, senza venir meno a quelli che sono i canoni cui la serie ci ha abituato, riesce senza problemi ad accompagnare degnamente l’azione a schermo. L’esplorazione, gli inseguimenti, i combattimenti, ogni elemento della trama è accompagnato da un proprio arrangiamento che amplifica in maniera filmicamente valida l’idea di assistere ad una piccola proiezione da sala. Largo dunque a musiche orchestrali dai richiami rinascimentali, con archi, fiati e percussioni, perfettamente coerenti con il resto della produzione (parliamo ovviamente del videogame) ed ottimamente realizzate.

Non oltre i 35 minuti…

Distribuito in principio esclusivamente in HD per il circuito Sky (su Discovery Channel) in tre episodi, Assassin’s Creed Lineage è oggi disponibile nella sua totalità anche su YouTube attraverso il canale AssassinsCreedIT. Il film è la dimostrazione di come una lavorazione sapiente e certosina possa sfornare un prodotto valido che va al di là del semplice (e scadente) tie-in. Certo, parliamo a conti fatti di un’esperienza estremamente breve (poco meno di 35 minuti) che, probabilmente, non toglie e non aggiunge nulla alla complessa trama di Assassin’s Creed II, eppure non si può non constatare la bontà della recitazione, la ricerca del dettaglio e l’assoluto senso di immersione che Lineage è in grado di offrire a qualsiasi amante della serie videoludica. Una sola cosa ci ha lasciato perplessi: perché piuttosto che trasmettere via parabola e via web gli episodi, non si è scelto di includerli, magari, in una delle due edizioni limitate del gioco? Probabilmente il lavoro ne sarebbe uscito rafforzato e sarebbe stato fruibile anche a chi non ne ha mai sentito parlare in rete. Plausibilmente una manovra simile non solo avrebbe coronato più che degnamente l’ottimo lavoro svolto da Ubisoft, ma sarebbe stato anche un preambolo più che gradito a qualsiasi fan delle gesta della famiglia Auditore.
Siamo ancora lontani dalla perfetta fusione mediatica cui molti sviluppatori ambiscono da tempo, ma certamente abbiamo assistito ad un piccolo mirabile passo in avanti. Vedere per credere!

 

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