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PSP GO: Croce o Delizia?

Snellire, semplificare, ridurre i costi e incrementare l'appeal. Non e' una strana lista di cose che una donna dovrebbe seguire per migliorare il suo successo con gli uomini, ma da sempre sono le regole principali per il restyle di una console. Scopriamo insieme l'ultima PSP nel suo nuovo abito.

di: Claudio "Evil_Sephiroth" Perfler

Snellire, semplificare, ridurre i costi e incrementare l’appeal.
Non è una strana lista di cose che una donna dovrebbe seguire per migliorare il suo successo con gli uomini, ma la regola che è stata applicata dalle aziende che creano console sin dalla generazione della prima Playstation.
Ps1 e PsOne, Ps2 e la sua controparte Slim, la stessa Nintendo con i suoi Game Boy (nessuno escluso), hanno sempre lavorato, col passare del tempo, al fine di creare console più piccole e appetibili, proponendo di volta in volta restyling anche radicali. Anche quella che attualmente chiamiamo “next gen” non ha fatto eccezione.

Sony ha presentato delle versioni snellite sia della propria ammiraglia PS3 che della sua portatile. Se per la sorella maggiore, i dati di vendita danno sicuramente l’idea di quanto la scelta del colosso nipponico (insieme al price-cut) sia stata corretta, per la PSP il discorso è più complesso. Sin dalle prime immagini ufficiali la nuova PSP Go è stata ampiamente osteggiata e sembrava che, a conti fatti, la strategia dell’azienda giapponese fosse, questa volta, sbagliata a tutto tondo. Innumerevoli erano le voci di malcontento e le critiche che venivano mosse alla piccola creatura di casa Sony, da un’estetica discutibile a una scarsa ergonomia, fino al tanto amato/odiato digital delivery.
Nonostante tutto, fra rifiuti di vendita minacciati da importanti catene di distribuzione e forum pieni di commenti che auguravano alla Sony di fallire, la nuova PSP è uscita sul mercato.
Quale miglior mondo per fugare ogni dubbio se non quello di toccarla con mano e riportare qua tutti i feedback ricevuti dal test?
Ricordate quali furono, al tempo, le lamentele espresse in merito alla prima PSP?
Nel caso le aveste scordate o non ve ne foste mai interessati vi rinfrescheremo la memoria.
In primis le dimensioni e il peso eccessivi per una console portatile, che la rendevano in effetti abbastanza ingombrante da tenere in tasca: misure esagerate, specie se confrontate con la seconda versione del Nintendo DS. Sony limò in parte questo difetto con l’arrivo delle PSP 2000 e 3000, ma se il peso calava decisamente, le dimensioni rimanevano sempre un problema abbastanza marcato.
Con la nuova portatile il problema viene effettivamente risolto: lunghezza e larghezza sono state drasticamente ridotte, in linea con i nuovi smartphone.

Sony, però, non si è limitata a ridurre peso e dimensioni della sua PSP, ma ha effettuato un profondo intervento di restyling che ha toccato praticamente tutti gli aspetti della handled giapponese. Dalle foto viste alle presentazioni erano sorte parecchie perplessità, ma possiamo affermare senza ombra di dubbio che erano infondate e che il lavoro della casa di Tokyo è stato impeccabile, almeno sotto questo aspetto.
Sparisce completamente quella sensazione di finto e poco curato che si aveva toccando le plastiche delle serie 2000 e 3000, unita all’idea di risparmio data dal cassettino UMD delle prime due revisioni. La qualità costruttiva della nuova Go è innegabile: anche le parti delicate, come ad esempio lo schermo slide, sono curatissime e trasmettono resistenza.
La versione che abbiamo avuto fra le mani, quella pearl white, è un perfetto mix fra design e console, e nel caso non abbiate voglia di giocare potrete sempre passare il tempo ad ammirare le sinuosità della nuova PSP con estrema soddisfazione.