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F.3.A.R.

Manca poco. Dopo qualche rinvio per approntare migliorie a livello tecnico, F.3.A.R., il nuovo capitolo della saga sparatutto-horror passa in mano a Day 1 Studios (i primi due erano una produzione Monolith Production) e si appresta ad arrivare sugli scaffali il prossimo 24 giugno. Abbiamo potuto provare in anteprima, negli uffici Warner a Milano, tre delle quattro nuove modalita' multiplayer nonche' approfondire qualche informazione sullo sviluppo del gioco. Caricate quindi il fucile a pompa e seguiteci, Alma e' tornata ed e' in dolce compagnia!

di: Manuel "haures" Di Gregorio

Manca poco. Dopo qualche rinvio per approntare migliorie a livello tecnico, F.3.A.R., il nuovo capitolo della saga sparatutto-horror passa in mano a Day 1 Studios (i primi due erano una produzione Monolith Production) e si appresta ad arrivare sugli scaffali il prossimo 24 giugno.
Abbiamo potuto provare in anteprima, negli uffici Warner a Milano, tre delle quattro nuove modalità multiplayer nonché approfondire qualche informazione sullo sviluppo del gioco. Caricate quindi il fucile a pompa e seguiteci, Alma è tornata ed è in dolce compagnia!

Paure che ritornano…

L’annuncio sicuramente più interessante riguardo F.3.A.R. – oltre che il ritorno di Paxton Fettel, Alma (incinta) e “Apripista” (in questo gioco chiamato solo Point Man) – è la nuova modalità co-op giocabile lungo la storia principale e che vede come protagonista un’improbabile quanto particolare sinergia tra Fettel e Point Man. Se infatti durante una normale sessione in cooperativa i due protagonisti hanno spesso abilità simili, qui non sarà così. Da una parte Point Man dispone di tutte le sue abilità ereditate dai vecchi F.E.A.R. mentre Fettel si affida ai suoi poteri paranormali, e questo permette al giocatore di creare un’esperienza di gioco tatticamente diversa in ogni momento, proseguendo uniti verso la fine.
Riguardo la trama principale, scopriamo che l’influenza psichica di Alma è sopravvissuta e, ancor peggio, sta per partorire qualcosa che potrebbe distruggere il mondo.
Fettel invece torna dal regno dei morti grazie alla sua connessione psichica tra Point Man e Alma, con piani non ben definiti, rifiutandosi di abbandonare Point Man e, anzi, chiedendogli aiuto per raggiungere proprio quest’ultima.

Le modalità multiplayer introdotte in questo capitolo si ispirano tutte, per elementi o ambientazioni, alle atmosfere dei film di John Carpenter (Il signore del Male, La Nebbia, 30 giorni di buio) e ospitano tutte fino a 4 giocatori contemporaneamente.
Vediamole nel dettaglio:

Fu**ing Run! (Corsa maledetta)

In questa modalità il nostro team dovrà correre lungo un’area precisa fino ad un checkpoint prestabilito. Oltre a doversi far strada tra file di soldati e/o zombie che ci si pareranno davanti dovremo preoccuparci di una grande tempesta di vento chiamata “muro della morte” (evocato da Alma) che avanza lentamente ma inesorabile durante tutta la partita; nel caso qualcuno del team restasse indietro e venisse raggiunto da questo muro, scatterebbe il Game Over automatico per tutti gli altri.
Durante la prova abbiamo percepito una certa frustrazione iniziale, poiché la velocità con cui si è inseguiti dal “muro della morte” è piuttosto incalzante. Ci sono voluti svariati tentativi prima di prendere confidenza con questa modalità “spara-e-fuggi” e il metodo migliore per riuscire a portare avanti la missione è stato quello di tenere il grilletto costantemente premuto e darsi alla fuga, anche ignorando nemici non completamente abbattuti pur di scappare dalle grinfie del “muro”.

Contractions (Contrazioni)

In questa modalità ci troveremo all’interno di diverse aree, aventi tutte in comune un piccolo fortino che costituirà la “base”; il nostro compito sarà ripararci e difenderci dalle ondate dei nemici (anche attaccando assi alle finestre). Il team di giocatori dovrà quindi collaborare esplorando l’area alla ricerca di casse che riforniscono di armi e che vanno portate all’interno del fortino. Una volta recuperate si attiverà la successiva ondata di nemici da sconfiggere. È necessario resistere a venti ondate per portare a termine la missione, ma a complicare le cose ci sarà Alma che girerà lungo l’area di gioco, e se verrà fissata per qualche istante si impossesserà di noi per qualche manciata di secondi.
Questa modalità in stile “Survival”, di natura più pacata e meno ansiogena, è stata la nostra preferita; il lavoro di squadra qua conta molto, soprattutto quando un compagno è a terra e necessita delle nostre cure per essere riportato in vita (cosa che comunque è possibile fare anche in tutte le altre modalità). Piccolo punto a sfavore è il fatto che dovendo rimanere a terra storditi finché qualcuno non ci aiuta si ha comunque la possibilità di sparare, ma la cosa più incredibile è che si viene completamente ignorati dai nemici, anche quelli più vicini, a discapito invece dei nostri compagni ancora in piedi.

Soul King (Re delle anime)

Tutti i giocatori iniziano la missione come degli spettri con la particolare abilità di impossessarsi dell’anima dei vari nemici. Lo scopo è infatti quello di uccidere i nemici collezionando anime (che appariranno sotto forma di teschi fluttuanti): più teschi si accumulano, più punti si guadagnano; viceversa se si viene uccisi si perdono la metà dei punti. Vince il giocatore che colleziona il maggior numero di teschi e conquista così il titolo di Re delle Anime.
Soul King si presenta come un match alquanto caotico e dispersivo. I nemici da abbattere sono molti ed è importante concentrasi su questi piuttosto che sui cadaveri posseduti dai nostri avversari che, anche se uccisi, non regaleranno punti/teschio, bensì li riporteremo solamente al loro stato di fantasmi facendogli perdere un po’ di tempo per trovare un’altra anima da sacrificare.
Interessante però il fatto che si abbiano attacchi diversi in base al tipo di nemico posseduto: un colpo ben assestato di una semplice ascia di uno zombie può velocizzarci di molto la raccolta.

Soul Survivor

Mentre il vostro team lavora di squadra per resistere agli attacchi nemici, Alma prenderà possesso di uno dei nostri forzandolo ad attaccare i suoi stessi compagni. Il personaggio prescelto avrà quindi a disposizione un tempo limitato per far sciogliere il suo team e possederli uno ad uno; tutto questo mentre arrivano altre ondate di soldati. Ogni personaggio che viene poi posseduto è chiamato ad aiutare il prescelto a corrompere i rimanenti membri del team. Solo l’ultimo giocatore che riesce a sopravvivere conquisterà il nome di “Soul Survivor”.
Purtroppo questa modalità non era giocabile, rimandiamo quindi le nostre impressioni alla prossima occasione.

In conclusione il multiplayer di F.3.A.R. non offre niente di particolarmente nuovo. Se da un lato fa il possibile per creare uno stato d’animo da film horror, dall’altro riesce a trasmettere solo un senso di ansia e frenesia dovuto essenzialmente alla velocità con cui è necessario prendere decisioni e attuare azioni.
Riponiamo molta più fiducia nella modalità storia la quale, se come annunciato sarà molto influenzata dalle atmosfere del primo capitolo, saprà sicuramente regalarci quel brivido in più che qui viene invece a mancare.