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L’Ombra di Mordor – Il Signore della Caccia

Pronti, via! In fondo quando all’uscita di un gioco si accompagna strombazzante l’esordio dell’oramai immancabile Season Pass è più che lecito, soprattutto se abbiamo scelto volontariamente di sganciare eurini supplementari, attendere con ansia la prima espansione del pacchetto. Ed ecco che L’Ombra di Mordor si è pertanto da poco apprestata ad ampliare (forse) la sua offerta ludica grazie al Signore della Caccia, una nuova ed imprescindibile avventura che ci calerà nuovamente nei panni di Talion. Anche se in realtà non sarà proprio lo stesso che abbiamo imparato a conoscere ed accudire nel gioco principale. In compenso, giusto per non fomentare il nostro senso di spaesamento, sarà tutto ciò che lo circonda ad essere dannatamente familiare. Vabè, andiamo con ordine che forse è meglio…

di: Simone Cantini

Pronti, via! In fondo quando all’uscita di un gioco si accompagna strombazzante l’esordio dell’oramai immancabile Season Pass è più che lecito, soprattutto se abbiamo scelto volontariamente di sganciare eurini supplementari, attendere con ansia la prima espansione del pacchetto. Ed ecco che L’Ombra di Mordor si è pertanto da poco apprestata ad ampliare (forse) la sua offerta ludica grazie al Signore della Caccia, una nuova ed imprescindibile avventura che ci calerà nuovamente nei panni di Talion. Anche se in realtà non sarà proprio lo stesso che abbiamo imparato a conoscere ed accudire nel gioco principale. In compenso, giusto per non fomentare il nostro senso di spaesamento, sarà tutto ciò che lo circonda ad essere dannatamente familiare. Vabè, andiamo con ordine che forse è meglio…

Si va a caccia!

Eh si sa che il lupo perde il pelo ma non il vizio, e le ostili creature di Mordor non ci pensano proprio a sovvertire questo caro adagio: in fondo, come ogni cattivo che si rispetti, anche loro sono afflitti da quella cronica fissa che li vuole impegnati a voler per forza di cose predominare su tutte le creature viventi. E per farlo, in questo allegroSignore della Caccia, hanno pensato bene di sfruttare una parte inedita del bestiario creato da Tolkien. Peccato che, sempre per rimanere in linea con quanto scritto poco fa, i buoni non possano fare a meno di comportarsi (per l’appunto) da buoni: toccherà quindi a Talion, guidato dal nano Torvin, impedire agli Uruk di sottomettere Caragaht,Graug e Ghùl ed evitare così che le fila dell’esercito di Sauron si amplino in maniera considerevole. Ecco quindi che si occuperà Talion di piegare alla propria volontà le bestie di cui sopra, divenendo quindi più simile a quegli Uruk che desidera così tanto fermare: così bianco e nero si fondono in un grigio confuso che potrebbe aprire spazi ad ampie e soporifere discussioni etiche e morali che, trattandosi però di un videogioco, eviteremo di intavolare.

Ma quanto mi costi?

10 Euro meno 1 centesimo, o gratis se avete già sganciato per il Season Pass, per 1 (uno!) megabyte di download bastano per giustificare l’esistenza del Signore della Caccia? Ecco, se l’offerta ludica fosse almeno un minimo differente da quella presente nel gioco base potrei, essendo comunque ostile a qualsiasi espansione a pagamento, quasi dire di sì. E di certo le tre ore scarse necessarie a portare a termine l’avventura non aiutano. Se avete, dunque, già portato a termine la campagna principale, è inutile spendere parole in merito a meccaniche e quanto altro: vi basti sapere che il Talion che controlleremo non sarà quello da noi curato nel main game, bensì una sua versione full optional, con tutti i potenziamenti sbloccati e insaporito da una skin inedita. Le uniche cose che dovremo sbloccare uccidendo i comandanti Uruk saranno le rune: un po’ poco per stimolare la progressione, non trovate? Compito nostro sarà quello di sconfiggere 5 generali dell’esercito di Sauron e per farlo, come detto in apertura, dovremo prendere il controllo delle 3 nuove creature, che altro non sono che semplici e lievi restyling di quanto visto nell’Ombra di Mordor. Sì, cavalcare un Graug sputa veleno può essere anche divertente, per i primi 10 minuti, ma è la sensazione terribile di già visto ad occupare la maggior parte dei minuti di cui il Signore della Caccia è costituito, soprattutto se ci ritroviamo a girovagare nuovamente in una mappa che, a rigor di logica, dovremmo conoscere oramai a menadito. E la sensazione di sezione già presente nel gioco originale, volutamente bloccata per i consueti motivi economici, appare così davvero difficile da mandare giù.

Consigliare l’eventuale acquisto del Signore della Caccia, alla luce di quanto testato con mano, mi risulta davvero difficile. Le missioni in compagnia di Torvin non sono brutte in senso assoluto, dato che in fondo non fanno altro che ricalcare in maniera pedissequa quanto già giocato in origine, ma perdono completamente di significato se calate all’interno di una struttura accessoria a pagamento. Il senso di un DLC, almeno per il sottoscritto, dovrebbe essere racchiuso in un’esperienza che stimoli a riprendere in mano un determinato prodotto, offrendo al contempo elementi che a causa di una loro novità di fondo giustifichino l’ assenza originale. E che soprattutto dimostrino come i nostri sudati soldi accessori siano serviti a pagare i programmatori per uno sforzo realmente compiuto. Perché alla luce di quanto offerto dal Signore della Caccia mi viene davvero difficile immaginare che i ragazzi di Monolith abbiano trascorso tutte queste settimane chinati sulle loro tastiere, in preda a mirabolanti sessioni di programmazione.