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Hitman: Sniper Challenge

Mai farsi beccare.
Questa è la prima, e ormai famosa, regola del codice degli assassini. Se si viene catturati è la fine. Bene che vada si viene rinchiusi in una gabbia di cemento e acciaio, assieme a bestie sudate e rabbiose, e la luce del sole diventa un ricordo, che con il tempo si fa sempre più nebuloso. Male che vada, si smette di vivere.
Hitman: Sniper Challenge, titolo gratuito concesso a chiunque prenoti Hitman: Absolution, scaricabile dai negozi virtuali di PlayStation 3 e Xbox 360 lo mette in chiaro sin da subito.
Console Tribe lo ha testato, per darvi un parere su questo semplice bonus di pre-ordine.

di: Giorgio "Nadim" Catania

Mai farsi beccare.
Questa è la prima, e ormai famosa, regola del codice degli assassini. Se si viene catturati è la fine. Bene che vada si viene rinchiusi in una gabbia di cemento e acciaio, assieme a bestie sudate e rabbiose, e la luce del sole diventa un ricordo, che con il tempo si fa sempre più nebuloso. Male che vada, si smette di vivere.
Agente 47 conosce benissimo questa profonda verità. Ma in ogni caso non ha mai mostrato il benché minimo cedimento durante le sue missioni. I suoi obiettivi? Le teste di questa o quella persona, poco importa. Ai suoi occhi le prede sono tutte uguali.
Questa volta la sua missione sembra addirittura più semplice del solito: deve uccidere Richard Strong Jr, il più grande tra i pezzi grossi della Stallion Armaments, che ha organizzato una visita di un quarto d’ora ad una bella festa organizzata su un attico. Ovviamente lasciare in vita le sue guardie del corpo potrebbe essere controproducente, quindi è meglio rimboccarsi le maniche e zittire per sempre anche loro.
L’arma? Un fucile da cecchino silenziato, di quelli grossi e potenti, pieno di munizioni e pronto a fare una strage. Un attrezzo particolarmente comodo, insomma, per fare le pulizie di primavera da una balconata sufficientemente lontana.
Tutto questo in Hitman: Sniper Challenge, titolo gratuito concesso a chiunque prenoti Hitman: Absolution, scaricabile dai negozi virtuali di PlayStation 3 e Xbox 360.
Console Tribe lo ha testato, per darvi un parere su questo semplice bonus di pre-ordine. Sotto le impressioni.

La visuale di un cecchino

La missione inizia con un breve filmato introduttivo, che illustra al giocatore i dettagli dell’incarico sopra elencati. Dopodiché la telecamera si posiziona alle spalle dell’Agente 47, comodamente seduto, fucile tra le braccia, silenzioso come sempre. Il colpo d’occhio generale è davvero impressionante. La grafica già da questo titolo si rivela sontuosa, con un protagonista dettagliatissimo, seppur quasi completamente fermo, e uno scenario ampio e ricco di particolari. A poche decine di metri c’è il palazzo principale, circondato da numerosi altri grattacieli, con l’attico ricco di persone che festeggiano, guardie del corpo che controllano l’area, statue e fontane decorative, un bar all’aperto e tanti, tanti altri elementi secondari. Buona parte di loro sono inutili dal punto di vista pratico, ma si rivelano particolarmente realistici e ben riprodotti, capaci di dare un tocco di realismo al tutto. Ma non solo l’attico è stato creato con particolare cura: tramite le finestre dei piani inferiori si possono scorgere altri appartamenti, studi, e molto altro, ognuno ricco di dettagli differenti e bonus da cercare.
Insomma, graficamente questo gioco fa più che bene il suo lavoro, specialmente se si considera che buona parte degli elementi presenti sono interattivi, e alcuni utili per creare diversivi o innescare situazioni uniche. Questo fa sperare più che bene sul comparto tecnico del futuro Hitman: Absolution, grazie anche ad un comparto audio di rispetto: un ottimo doppiaggio in italiano, seppur della sola assistente che comunica con Agente 47 via telefono, ed effetti sonori convincenti.
Un lavoro ottimo, per quella che si rivela una demo ricca di possibilità strategiche.

Parola d’ordine: silenzio

Una volta che atterra l’elicottero con a bordo la vittima principale, comincia la missione. Si hanno quindici minuti per completare l’obiettivo, uccidere il bersaglio principale, altrimenti si fallisce. Ecco quindi Richard Strong Jr scendere dal mezzo per dirigersi verso la festa, per poi entrare nell’edificio. La visuale è pulita, nessuna distrazione presente. Parte un colpo e muore. Altri colpi, sparati in successione, e una manciata di guardie del corpo cadono inermi sul freddo pavimento, mentre le altre corrono al riparo assieme agli invitati. La missione termina in un parziale successo. I meno pretenziosi probabilmente si accontenteranno di così poco, ma a chi conosce già l’Agente 47 questo risultato non basta. Così si riavvia la missione, per portarla a termine in maniera più precisa. Ecco un trailer sul gioco che uscirà tra pochi mesi e… via, si ricomincia!
Questa volta però, anziché sparare subito al bersaglio grosso, il giocatore può decidere di osservarsi attorno, per studiare i movimenti delle guardie del corpo, per poi sbarazzarsi di loro ad una ad una. Bisogna fare attenzione però, perché a volte basta un colpo piazzato male per destare sospetti e, nel peggiore dei casi, far saltare in aria l’intera operazione, con Richard Strong Jr che corre a bordo dell’elicottero. Ma se si uccide le vittime con meticolosità, magari sparando alla testa ed evitando una inutile strage di innocenti, il punteggio che si ottiene a fine missione cambia, e anche parecchio. Inizia così quella che diverrà una lenta ma costante scalata verso il punteggio perfetto, ottenibile con uccisioni contestuali – sfruttando alcuni elementi particolari dello scenario e concatenando combo – e superando alcune sfide, alcune semplici, altre ben più complesse. Tutte completabili osservando per bene lo scenario, cercando indizi e spremendo un po’ le meningi.
Ad aiutare l’Agente 47 ci pensa anche il suo istinto da assassino, che come una sorta di visore a raggi X gli permette di vedere i bersagli attraverso i muri, nonché di intuire la posizione di alcune trappole. I puristi possono anche fare a meno di utilizzarlo, ma per i meno pratici si rivela un piccolo ma utile aiuto.

My name is 47, Agent 47…

Una missione della durata massima di quindici minuti diventa presto qualcosa di ben più profondo. Nonostante il gameplay si dimostri abbastanza lontano da quello più complesso e ricco che vedremo in Hitman: Absolution – vista l’impossibilità di muoversi, dovendo così rimanere fermi nella stessa posizione tutto il tempo, di fare uccisioni ravvicinate e di prendere i vestiti ai nemici per sembrare uno di loro – le idee di base sono simili. Si può affrontare il tutto con un approccio rumoroso, improntato sulla rapida uccisione di una parte degli obiettivi, o con uno silenzioso ma più lento, perfetto per completare del tutto l’incarico.
La cura con cui è stata confezionata la missione, insomma, è notevole e tutte le possibilità tattiche sfruttabili – che non vi sveliamo per non rovinarvi la sorpresa – rendono il gameplay di questa sorta di demo ben più profondo di quanto ci si possa aspettare. A rendere il tutto ancora più divertente ci pensano i numerosi segreti, alcuni davvero spassosi, capaci di aumentare ad ogni round il punteggio ottenibile al fine di sbloccare bonus che si potranno utilizzare direttamente in Hitman: Absolution. Una trovata semplice ma interessante, utile per intrattenersi qualche oretta con questo gioco. Specialmente se si è uno di quei puristi alla ricerca del punteggio perfetto. In quel caso Hitman: Sniper Challenge potrebbe durare molto di più, e divertire parecchio. Anche grazie alla possibilità di confrontare i propri record con quelli degli altri giocatori che lo possiedono. Un risultato tutto sommato più che buono per un titolo che vuole presentarsi come un semplice assaggio di quello che sarà il prossimo episodio della saga.
Che noi di Console Tribe, nemmeno a dirlo, attendiamo con grande ansia…