Anteprima

PlayerUnknown’s Battlegrounds – Miramar

di: Luca Saati

A diversi mesi di distanza dall’uscita su Xbox Game Preview, è finalmente arrivata su PlayerUnknown’s Battlegrounds la seconda mappa: Miramar. Ci siamo paracadutati più e più volte nel deserto della nuova mappa di PUBG e ora siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo.

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Nel deserto sudamericano

Rispetto ad Erangel, la prima mappa del gioco ambientata in Russia, questa nuova ambientazione presenta caratteristiche molto diverse pur potendo contare sulle stesse dimensioni. Miramar è ambientata nel deserto del Sud America abbandonando quindi quelle tipiche zone verdi di Erangel, inoltre anche le zone acquatiche sono state ridotte con giusto una piccola isoletta posta in un estremo della mappa.

Miramar è caratterizzata da un maggior numero di città e zone abitate in cui si concentreranno la maggior parte degli scontri. Non mancano comunque vere e proprie zone desertiche con colline e piccoli rilievi che rendono la mappa tutto tranne che piatta facendo quindi la felicità dei cecchini. Rispetto a Erangel, Miramar presenta pochissime zone d’ombra (in fondo non ci sono alberi), di conseguenza sarà più difficile per i giocatori nascondersi lontani da occhi indiscreti. Presenti anche alcune zone piatte da attraversare con maggior più attenzione proprio per la già citata assenza di zone d’ombra in grado di offrire riparo.

Miramar è caratterizzata anche da alcuni oggetti esclusivi come l’arma il fucile da caccia Winchester 1984 e il fucile a canne mozze, e un veicolo extra come il van ispirato ai Wolskvagen degli anni ’70.

Abbiamo approfittato di questo ritorno su PlayerUnknown’s Battlegrounds per vedere i progressi che PUBG Corp. ha fatto nell’ottimizzazione del gioco. Durante questi mesi sono stati fatti importanti passi avanti nel layout dei comandi sfruttando meglio il controller di Xbox One. Peccato però che alcuni elementi che abbiamo già criticato in passato come la gestione dell’inventario non siano stati ancora rivisti presentando gli stessi limiti visti a Dicembre. La stabilità del gioco in generale è stata migliorata, specialmente nella mappa Erangel che adesso presenta un frame rate più stabile (ma i cali ci sono ancora) e non ha mai causato crash come successo in passato. Discorso diverso invece per la nuova arrivata Miramar che necessita di tanto olio di gomito per quanto riguarda l’ottimizzazione visto che ci siamo trovato dinanzi a problemi come frequenti cali di fluidità che caratterizzano i primi minuti della partita, crash e caricamenti delle texture molto lenti. In generale comunque c’è ancora tanto lavoro da fare per i ragazzi di PUBG Corp.

https://youtu.be/5Ez9hLazt5o

In conclusione

Oltre ai problemi di ottimizzazione che caratterizzano Miramar, il vero problema di PlayerUnknown’s Battlegrounds su Xbox One è l’enorme ritardo con cui il gioco viene aggiornato con nuovi contenuti. Miramar era infatti attesa per l’inizio del 2019, ma siamo dovuti arrivare fino al mese di Maggio per fiondarci su questa nuova mappa. Miramar risulta essere un’aggiunta tutto sommato riuscita proponendo uno stile fedele al concept del gioco ma con alcune caratteristiche che riescono a differenziarla quel tanto che basta da Erangel. Adesso attendiamo con ansia Sanhok, la terza mappa che con le sue dimensioni più piccole promette di stravolgere il gameplay di PUBG. La speranza è di non dover aspettare altri 6 mesi per vedere l’arrivo della terza mappa.