Hands-On

For Honor Closed Alpha

di: Luca Saati

For Honor è uno dei titoli più attesi del 2017 e così Ubisoft ha pensato bene di offrirci un piccolo antipasto del gioco tramite una fase closed alpha tenutasi lo scorso weekend. Abbiamo passato qualche piacevole ora in compagnia dei guerrieri della casa francese riuscendo ad apprezzarne le loro qualità pur conservando qualche dubbio.

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La miglior difesa… è la difesa

For Honor ha il difficile compito di portare in salsa multiplayer gli scontri all’arma bianca. In molti ci hanno provato in passato senza però mai riuscire ad avere un grande successo complice anche la grande popolarità degli shooter e, negli ultimi anni, dei MOBA. Nonostante il compito tutt’altro che semplice, For Honor non punta all’accessibilità del combat system quanto piuttosto su un impianto di gioco molto tecnico in cui l’abilità e la pazienza vengono premiate. Il tutorial infatti ce lo mette subito in chiaro: prima di attaccare conviene imparare al meglio a padroneggiare la difesa.

Con il grilletto sinistro inquadriamo il nostro obiettivo mentre con la levetta destra spostiamo la nostra guardia in tre differenti direzioni: destra, sinistra e in alto. Quando un avversario ci attacca su schermo appare un indicatore che ci rivela la direzione dell’attacco concedendoci pochi attimi per spostare la guardia e difenderci con successo. Come avrete intuito, la guardia determina anche la direzione del nostro attacco effettuabile mediante la pressione del dorsale destro (attacco leggero e veloce) o grilletto destro (attacco pesante e lento). In più possiamo effettuare una schivata con il tasto X (A su Xbox One) e un attacco spezza guardia che rende il nemico vulnerabile per un attimo con il tasto quadrato (X su Xbox One).

Pad alla mano si avverte tutta la pesantezza e fisicità del proprio personaggio, a tratti sembra di star giocando a souls-like. Il combat system appare molto tecnico visto che premere all’impazzata i tasti non serve a nulla contro un giocatore molto abile nel padroneggiare la difesa. For Honor infatti premia lo studio dell’avversario, la conoscenza del personaggio che state utilizzando, la gestione della guardia e poi l’abilità nel concatenare una combo. Il videogioco di Ubisoft è uno dei pochi giochi multiplayer che riesce a dare un senso di soddisfazione unico all’uccisione di ogni avversario. Non tutto è ancora perfetto però visto che l’attacco spezza guardia ci ha dato la sensazione di essere troppo efficace al momento minando il bilanciamento.

Dominare le partite

Nella closed alpha di For Honor abbiamo trovato tre modalità giocabili sia contro l’IA che contro altri giocatori. Dominion è una variante del classico Re della Collina in cui due squadre da quattro giocatori si affrontano per il controllo di tre zone poste sulla mappa di gioco. La particolarità di Dominion è la presenza di un esercito di bot che si contendono la zone centrale della mappa che vanno supportati per completare la conquista. Il possesso delle zone d’interesse permette di ottenere dei punti, una volta arrivati a mille il gioco ci permette di concludere la partita eliminando i giocatori della squadra avversaria. Gli scontri in Dominion sono sempre molto frenetici (complici anche i bot) e richiedono un buon gioco di squadra per non soccombere sugli avversari visto che c’è il rischio di finire in inferiorità numerica durante la contesa di una zona. Proprio la frenesia degli scontri però va a rovinare quel tatticismo del gameplay di cui vi parlavamo più sopra perché spesso si rischia di essere colpiti alle spalle mentre si aiutano i bot nella zone centrale della mappa o da più giocatori contemporaneamente spronandovi ad esempio per una saggia fuga presso una delle zone conquistate per recuperare salute ed evitare di perdere preziosi secondi per il respawn dopo una morte. Tuttavia, se si riesce a chiudere un occhio dinanzi a questo difetto, Dominion riesce sempre a divertire partita dopo partita.

Duel, come suggerisce il nome, è una modalità 1v1 in cui affrontare in duello un altro giocatore al meglio dei cinque match. Brawl è invece una variante di quest’ultima modalità visto che propone scontri 2v2 in cui possiamo intervenire in aiuto del nostro compagno nel caso fossimo riusciti ad eliminare prima il nostro avversario. In quest’ultima modalità la tattica con il proprio compagno può svolgere un ruolo fondamentale. A contrario di Dominion, Brawl e Duel permettono di godere al meglio del combat system essendoci ovviamente meno caos su schermo.

Le mappe a disposizione in questa Closed Alpha sono tre (uguali per tutte le modalità) che hanno mostrato una buona cura del level design da parte degli sviluppatori che hanno inserito zone sopraelevate, dirupi da sfruttare per buttare giù gli avversari, spazi più angusti e altri più aperti.

Un cavaliere, un vichingo e un samurai

C’è un pizzico di Rainbow Six: Siege in For Honor. Il sistema di gestione dei personaggi ci ha ricordato a tratti quello dell’FPS multiplayer uscito lo scorso anno. Il gioco mette infatti a disposizione una serie di personaggi divisi nelle tre categorie: cavaliere, vichingo e samurai. In questa closed alpha erano presenti due personaggi per ogni categoria di cui il secondo sbloccabile spendendo l’apposita moneta in-game. Ciascun personaggio ha il suo equipaggiamento, stile di gioco e abilità consentendo a ogni giocatore di sfruttare quello con cui si trova maggiormente a proprio agio. L’equipaggiamento di ciascun personaggio è inoltre completamente personalizzabile non solo nell’estetica ma anche a livello funzionale. Spendendo le monete di gioco possiamo acquistare dei pacchetti che includono nuovi pezzi di arma o armatura che andranno a modificare le statistiche. Da segnalare comunque la possibilità di ottenere nuovi elementi della personalizzazione anche alla fine di ogni partita. In questa closed alpha abbiamo solo scalfito il sistema ma siamo sicuri che nel gioco finale sarà una componente fondamentale che spronerà gli utenti a giocare tanto per sbloccare nuovi personaggi e equipaggiamenti.

Sorvoliamo al momento un commento sul comparto grafico e sulla stabilità di server. Ci sono stati alcuni problemi ma dobbiamo ricordarci che ci troviamo dinanzi a un’alpha del gioco e che da qui al 14 Febbraio gli sviluppatori avranno tutto il tempo per lavorare sulla stabilità del codice considerando inoltre che in futuro ci sarà anche una fase beta.

In conclusione…

La closed alpha di For Honor ha confermato le ottime impressioni che il gioco di Ubisoft ci ha lasciato sin dal suo annuncio. Ci troviamo dinanzi a un titolo dal grandissimo potenziale capace di offrire un comparto multiplayer molto particolare con un combat system profondo che richiede pratica e dedizione, e un interessante sistema di personalizzazione del personaggio. For Honor va quindi tenuto d’occhio perché ha tutte le carte in regola per rivelarsi una delle sorprese del prossimo anno. Non vediamo l’ora di mettere le mani sulla prossima fase beta e, ovviamente, sul gioco finale.