Hands-On

Call of Duty: Infinite Warfare Beta

di: Luca Saati

Il nuovo Call of Duty è sempre accompagnato da tante polemiche da parte dei giocatori e quest’anno neanche Infinite Warfare si è salvato. Sinceramente a noi delle polemiche poco ci importa, ciò che ci interessa è la qualità del gioco che valuteremo una volta disponibile nei negozi il 4 Novembre. Intanto abbiamo passato lo scorso weekend in compagnia della beta multiplayer su PS4.

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Combat Rig

Ci bastano poche partite per renderci conto che Call of Duty: Infinite Warfare è il classico Call of Duty di Infinity Ward. Gli scontri sono velocissimi con un gunplay arcade, bastano pochissimi colpi per uccidere gli avversari e i tempi di respawn sono praticamente assenti. Anche la mobilità dei personaggi riprende quanto visto nei recenti shooter in prima persona con la possibilità di effettuare grandi salti, correre sui muri e così via. Tuttavia la mobilità non viene mai risaltata a causa di un level design delle mappe che non ci ha convinto pienamente. Anche la scelta di dare così poca vita ai giocatori ci sembra una abbastanza discutibile dato che bastano così pochi colpi per morire da non avere neanche il tempo di reagire cercando magari di schivare gli attacchi utilizzando la già citata mobilità. Insomma dal punto di vista del gameplay nel bene e nel male gli elementi cardine della serie sono rimasti praticamente immutati, i fan continueranno ad apprezzare il gioco mentre i detrattori continueranno a starne alla larga.

Durante il weekend di beta abbiamo provato diverse modalità piuttosto tradizionali per la serie: Deathmatch a Squadre, Re della Collina, Kill Confirmed, Gun Game e la nuova modalità Defender. Quest’ultima è una variante del classico Cattura la Bandiera in cui le due squadre lottano per il controllo di un drone. Per vincere è richiesto un buon gioco di squadra in Defender dato che il drone che sparisce dopo un certo periodo di tempo per spawnare nuovamente al centro della mappa. Al lancio della beta erano disponibili tre mappe più un quarta arrivata in un secondo momento che, come già detto poco sopra, ci hanno lasciati abbastanza perplessi.

Durante la fase di test abbiamo potuto provare i Combat Rig che rappresentano le nuove classi di Call of Duty: Infinite Warfare. Nella beta ne erano disponibili solo tre dei sei che troveremo al lancio. Warfighter è il classico soldato abile negli scontri dalla media ddistanz, Merc è il tank specializzato nella difesa e nel fuoco di soppressione, Synaptic è un droide ottimizzato per la velocità e gli scontri ravvicinati. La particolarità dei Combat Rig è che permettono di attivare una speciale abilità una volta riempita l’apposita barra, ad esempio Warfighter può sfoggiare un’arma con proiettili rimbalzanti, Merc un cannone laser capace di colpire più bersagli contemporaneamente, Synaptic due mitra posti sulle sue braccia letali negli spazi ristretti. Questa abilità però sono solo una piccola parte dell’esperienza di gioco dato che i Combat Rig sono personalizzabili e offrono nuove abilità come uno scudo di sfondamento per Merc o la possibilità per Synaptic di passare a quattro zampe e sfruttare la sua velocità per colpire i nemici con attacchi melee. A non averci convinto dei Combat Rig è il funzionamento della barra che permette di attivare l’abilità speciale. Infatti una volta attivata l’abilità non c’è la possibilità di recuperare parte della barra in caso di morte prematura. Cosa comporta questo? Che può capitare di faticare tanto per riempire la barra e attivare l’abilità per poi rischiare di perdere tutto un attimo dopo impedendoci quindi di sfoggiare come si deve la potenza di fuoco per cui abbiamo tanto lottato.

Oltre ai Combat Rig troviamo anche la personalizzazione dell’equipaggiamento delle armi e dei perk completamente personalizzabile mantenendosi ovviamente nei 10 punti messi a disposizione per ciascun equipaggiamento. Un’altra delle novità di Call of Duty: Infinite Warfare è il sistema di crafting delle armi che permette di di costruire nuove armi utilizzando un’apposita moneta virtuale ottenibile giocando.

Combat Rig e il crafting delle armi sono due sistemi che si integrano molto bene nel multiplayer di Call of Duty: Infinite Warfare offrendo ai giocatori ulteriori elementi di personalizzazione così da rendere più variegati i match visto che permettono di sperimentare tra diversi stili di gioco. Come sempre in questi casi i dubbi più grandi riguardano il bilanciamento, riuscirà Infinty Ward a offrire un’esperienza equilibrata al lancio?

Sul fronte tecnico al momento ci limitiamo a segnalare un comparto visivo solido che predilige prima di tutto i 60 fotogrammi al secondo. Per un’analisi più approfondita sull’aspetto tecnico ci sarà la recensione. Il lancio della beta ha avuto qualche problema ai server nei primi due giorni, successivamente tutto è filato liscio come l’olio. Sicuramente il prossimo weekend  di test (aperto a tutti i giocatori PS4) sarà un interessante banco di prova.

In conclusione…

Call of Duty: Infinite Warfare va sul sicuro proponendo un’esperienza di gioco in multiplayer che continua quella strada intrapresa dalla serie con gli ultimi capitolo futuristici. Siamo dinanzi a un titolo che punta tutto sullo zoccolo duro della propria community invece che tentare di far avvicinare nuovi fan. Questa prova ha messo in bella mostra idee interessanti come i Combat Rig e il crafting delle armi ma ha anche presentato alcuni limiti di design degli sviluppatori che non riescono ad esaltare come si deve la mobilità dei personaggi. Abbiamo tanti dubbi su Call of Duty: Infinite Warfare, dubbi che scioglieremo molto presto quando il nuovo capitolo della saga sarà nei negozi.