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God of War: Ghost of Sparta

Se sia o meno troppo presto per parlare gia' di un nuovo God of War, chi vi scrive non sa dirvelo. In effetti non sono passati che alcuni mesi dall'arrivo sugli scaffali della terza avventura 'regolare' dello Spartano, che Sony subito si prepara a lanciare sul mercato un nuovo capitolo della saga. Stavolta portatile, cosi' che anche la PSP abbia il suo nuovo GoW. Ora, vai a capire se questi sono i sintomi del nuovo aggressivo mercato dei 'sequel', fatto sta che God of War: Ghost of Sparta pare pronto piu' che mai a ribadire chi e' una volta per tutte il Dio degli action game. Che sia un Dio da idolatrare o da crocifiggere, lo lasceremo decidere a voi.

di: REdeiDESIDERI
“Every past has its ghosts…

Se sia o meno troppo presto per parlare già di un nuovo God of War, chi vi scrive non sa dirvelo. In effetti, a ben vedere, non sono passati che alcuni mesi dall’arrivo sugli scaffali della terza avventura “regolare” dello Spartano, che ecco il gioco viene già scontato (ebbene sì gente, ora è disponibile quasi al prezzo di un Platinum!) e Sony subito si prepara a lanciare sul mercato un nuovo capitolo della saga. Stavolta portatile, così che anche la PSP abbia il suo nuovo GoW. Ora, vai a capire se questi sono i sintomi del nuovo aggressivo mercato dei “sequel”, e di certo non è questa la sede per parlarne, fatto sta che God of War: Ghost of Sparta (ultima fatica dei talentuosissimi Ready At Dawn) pare pronto più che mai a ribadire, per chi fosse debole di memoria, chi è una volta per tutte il Dio degli action game. Che sia un Dio da idolatrare o da crocifiggere, lo lasceremo decidere a voi.

Fantasmi del passato

La scena si apre nel bel mezzo di una tempesta. La location è il ponte di una nave in balia delle onde, persa nel mare al largo – nientemeno – che della leggendaria isola di Atlantide. Omaggiando (probabilmente in maniera voluta) l’indimenticabile prima sequenza di gioco dell’originale God of War, nemici simili a tritoni sbucano da ogni dove, trasformando il ponte della nave in un acceso campo di battaglia. Ma sarà solo l’inizio prima che la situazione cominci a volgere per il peggio. Tentacoli enormi piegano le balaustre della nave come fuscelli. I soldati al nostro comando vengono schiacciati come cimici. Un gorgoglio profondo, nuovi aracniformi nemici ci si fanno addosso e poi… dal mare viene fuori nientemeno che Scilla! Il leggendario mostro mitologico cui faceva fronte Cariddi. La battaglia si accende con Kratos intento più che mai ad amputare ed accecare la leggendaria bestia marina. Pochi minuti di battaglia, solo per poi ritrovarsi scaraventati di forza sull’inarrivabile e meravigliosa isola di Atlantide.
Questo è l’inizio della storia. Una storia che si frappone tra i primi due storici capitoli della serie, coprendo quel vuoto narrativo che c’è tra la caduta di Ares (GoW 1) e la fallimentare ascesa di Kratos a Dio della Guerra (GoW 2). Nelle intenzioni degli sviluppatori c’è quindi non solo la volontà di sviluppare un gioco degno sella serie (impresa per nulla difficile considerando i precedenti dei Ready at Dawn), ma anche l’intenzione di coprire quei vuoti narrativi da sempre presenti nella saga. Scopriremo una volta per tutte l’oscuro passato dello spartano? Qual è il mistero dietro la sua predilezione alla violenza, e cosa nascondono i segni rossi che gli marchiano il corpo? Con misteri simili, e le promesse di un ampio numero di boss, location ed ore ed ore di longevità, le premesse non possono che essere delle migliori! E pensate… c’è chi dice che potremmo incontrare un personaggio a lungo citato nella serie ma mai visto!

L’Oplita

Mettendo mano al gameplay, quello che si nota sin da subito è ancora una volta l’estrema perizia con cui gli sviluppatori hanno saputo mappare i comandi di gioco, facendo sì che con i pochi tasti della PSP si possa fare praticamente tutto quello visto ai tempi della PS2, e di recente su PS3. Giocare a Ghost of Sparta è dunque un’esperienza estremamente piacevole, grazie soprattutto a dei comandi che, ricalcando appieno gli standard della serie, non mancheranno di far sentire a proprio agio chiunque abbia già giocato uno dei titoli precedenti. Kratos si controlla divinamente, il suo roteare di lame è come sempre efferato, intuitivo e galvanizzante. Tralasciando i fanatici del button mashing, chiunque non tarderà a rendersi conto che, anche quando si tratta di gestire situazioni estremamente concitate, la situazione è sempre gestibile, poiché il sistema di combo, parate e schivate risponde con precisione e rapidità al pari di quanto si farebbe con un pad alla mano. A dare man forte a dei controlli così granitici, inoltre, ci pensano alcune nuove introduzioni che vanno ad arricchire il già folto campionario di mosse dello spartano. In primis è stata aggiunta la “Carica di Iperione”, ossia un rapido attacco in carica ed a testa bassa con cui Kratos (similmente a quanto visto in GoW 3) può assaltare, afferrare e smembrare un nemico. L’utilità è presto detta: sebbene non si raggiungano le vette del monolite Sony, i nemici a schermo sono spesso in numero considerevolmente alto, e la loro fine intelligenza artificiale li porta il più delle volte a cercare soluzioni di accerchiamento. La carica diventa quindi uno strumento di rapida evasione e, perché no, anche di sonore mazzate in corsa! In secundis è stata introdotta una nuova, inedita, arma che – per la sua stessa natura – modifica profondamente la natura e la qualità degli attacchi dello spartano. Con le “Armi di Sparta”, una micidiale accoppiata di lancia e scudo stile oplita, per Kratos si fa strada la possibilità di utilizzare due stili di combattimento contemporaneamente. Grazie allo scudo è infatti possibile giocare in difesa, salvo poi sferrare potenti montanti o rapidi affondi di lancia. Utilizzando invece la sola lancia, è possibile scagliarla magicamente, così che essa faccia le veci di un’arma a distanza. Usate assieme, poi, sono semplicemente devastanti, potendo contare su una gittata poco ampia ma su un rapporto rapidità/forza davvero considerevole. E non è finita! Nella versione testata è infatti presente una nuova arma magica: “L’Occhio di Atlantide”. Questa, sostituendo i tipici incantesimi a base di fulmini, è capace letteralmente di “sparare” un raggio elettrico di intensa potenza e gittata, con cui colpire un nemico o un muro altrimenti invalicabile. Siamo purtroppo ancora all’oscuro dell’armamentario completo che affiancherà le leggendarie lame del caos, tuttavia siamo curiosi di scoprire cosa ci riserverà ancora una volta la mitologica rastrelliera imbastita dai Ready at Dawn. Una cosa è però certa, almeno nelle premesse abbiamo saggiato qualcosa di nuovo, e l’antipasto non ci è affatto dispiaciuto.

Gladiatori Lace(ra)Demoni

Altra novità introdotta in questo Ghost of Sparta, e saggiabile già nella demo, è la cosiddetta “Arena”, ossia una modalità di gioco in cui è possibile mettersi alla prova con numerose sfide di combattimento. Con un sistema estremamente semplice è infatti possibile crearsi una propria “sfida degli dei”, in cui combattere contro interminabili orde di nemici. Il tutto è molto semplice: basta scegliere un’arena tra le varie (solo una in demo), le armi, le magie, la tipologia di nemici ed il loro numero, ed il gioco è fatto! Si viene subito catapultati in una sessione di gioco che ricorda da vicino le classiche arene bonus della serie in cui sbudellare nemici a go-go. In effetti, detto così, il risultato è un po’ povero. A conti fatti, benché possa essere un’occasione per affinare le proprie competenze gladiatorie, non ci è chiaro quale sarà la funzione finale delle Arene. Sbloccheranno bonus? Concept art? ci pare ovviamente il minimo, anche se il tutto, per quanto customizzabile, sa dannatamente di déjà vu.

Ionico, Dorico e Corinzio

Sorretto da un motore grafico roccioso e pulito, Ghost of Sparta pare sin da ora una gioia da vedere e da giocare. Le qualità grafiche del titolo sono infatti impressionanti, e spingono l’hardware PSP ben oltre le vette toccate dal precedente capitolo (portatile) della serie. Su tutto vi sono praticamente pochissime sbavature o imperfezioni di sorta, ed il gioco non subisce rallentamenti neanche nei momenti più concitati. Gran parte dei modelli sono stati poi riscritti, così che anche nemici vecchi, come i minotauri, possano godere ora di una nuova e dettagliata veste grafica. Da segnalare poi l’ottima caratterizzazione degli ambienti, con alcuni scorci di una decadente Atlantide assolutamente dark e ben confezionati, ed un comparto texture definito e nitido, persino per ciò che concerne dettagli minori come le superfici mattonellate o rocciose. Acusticamente siamo poi sugli standard settati dalla serie, con musiche d’accompagnamento ripescate dalla storia della saga e sempre pronte ad accompagnare in maniera epica l’azione a schermo. Effetti sonori di buon livello, salvo il doppiaggio invalutabile dato il “mutismo” che regna nella demo.

Il Ritorno del Fantasma!

God of War: Ghost of Sparta promette di riportare le avventure dello spartano su PSP in pompa magna. Reduci dagli ottimi risultati già ottenuti con Chains of Olympus (ad oggi ancora una delle migliori esperienze sulla handheld Sony), siamo pronti a dare massima fiducia ai talentuosi Ready at Dawn, certi che questo nuovo capitolo lascerà un segno nel cuore degli aficionados ma anche dei neofiti.
Certo, a così poca distanza dall’uscita del terzo capitolo della serie regolare, si accusa sin troppo il lato “stantio” della serie, le cui aggiunte non hanno sostanzialmente modificato il basilare gameplay fatto di sangue, viscere e quick time event. In ogni caso, nuovi escamotage ludici e narrativi, ed alcune trovate pescate di peso da GoW 3 (come la sopraccitata Carica di Iperione) fanno ben sperare in un capitolo che, seppur un po’ ridondante, dovrebbe riaccendere la passione degli amanti degli action game. E sarà di nuovo il Caos!

… Every end must first begin.”

 
 
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