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Halo 5

A nemmeno un mese dall'uscita della Master Chief Collection, i 343 Industries sono di nuovo sul banco di prova con un piccolo assaggio del tanto atteso comparto multiplayer di Halo 5: Guardians.
Un'opportunità concessa, per un solo week end, a pochi fortunati aderenti al programma preview Xbox One, in attesa della beta vera e propria che sarà disponibile dal 29 Dicembre per tutti i possessori della predetta raccolta ludica dedicata al celebre Master Chief.

di: Luca "RukaManni" Manni

A nemmeno un mese dall’uscita della Master Chief Collection, i 343 Industries sono di nuovo sul banco di prova con un piccolo assaggio del tanto atteso comparto multiplayer di Halo 5: Guardians.
Un’opportunità concessa, per un solo week end, a pochi fortunati aderenti al programma preview Xbox One, in attesa della beta vera e propria che sarà disponibile dal 29 Dicembre per tutti i possessori della predetta raccolta ludica dedicata al celebre Master Chief.

Ode al Massacro

Questa beta di Halo 5:Guardians mette a disposizione due mappe in cui i giocatori possono darsi battaglia, entrambe con un’unica modalità disponibile (denominata Massacro), un deatchmach a squadre per un massimo di otto giocatori. La prima delle due arene, Truth, ambientata su una nave aliena, non è che una rielaborazione dell’omonima mappa vista in Halo 2, eredità lasciata da Bungie e sapientemente rimodellata dai ragazzi di 343 Industries. Nonostante i due livelli nei quali è suddivisa e la sua forma circolare, però, il campo di gioco non è particolarmente ampio. Lo stesso dicasi per Empire, la seconda mappa di questa beta, una costruzione industriale di stampo terrestre circondata da grigi grattacieli e fredde strutture in metallo che, al contrario della prima, vanta una architettura più articolata. L’estensione ridotta delle arene, unita al’mpossibilità di poter ricaricare gli scudi in movimento o le armi durante lo scatto, incidono fortemente sul gameplay spingendo a fare gioco di squadra al fine di strappare la vittoria. Aggirarsi in singolo per la mappa senza il supporto dei propri compagni, infatti, non può che risultare deleterio per il risultato finale.
Buona, invece, è la varietà e la quantità di armi a disposizione del giocatore. La dotazione standard, composta dalla classica accoppiata Fucile d’Assalto e Magnum, può essere modificata equipaggiando DRM, Fucili da Battaglia o Smg recuperabili all’interno dell’area di gioco, senza contare l’arma potenziata disponibile periodicamente in due punti specifici di ciascuna mappa. Questi spazi diventano dei veri e propri campi di battaglia in cui l’ambito premio è, su Truth, una Lama Energetica e su Empire, un Fucile da Cecchino. La loro potenza è enorme tanto che basta un solo affondo/colpo per abbattere il nemico. Al di là di queste due eccezioni, tutte le armi hanno subito un ribilanciamento rispetto ad Halo 4, tanto in termini di precisione quanto di potenza. In particolar modo il Fucile di Assalto sembra esser stato depotenziato mentre il DRM vanta una mirino più accurato e una forza maggiore.
Le novità più corpose del comparto multigiocatore di questo Halo 5: Guardians, però, riguardano le modifiche apportate al gameplay e alla Mjolnir GEN2, le armature di nuova generazione in dotazione agli Spartan sul campo di battaglia. Tra queste, vanno sicuramente annoverate la possibilità di arrampicarsi dopo essersi aggrappati a una sporgenza, fattore che risulta indispensabile per la navigazione della mappa di gioco e assoluta novità all’interno della serie, e l’introduzione dei propulsori posteriori che consentono non solo schivate rapide ma anche di poter prendere la mira restando in sospensione dopo aver effettuato un salto. Un’abilità che, come si può facilmente immaginare, hai i suoi pro e i suoi contro: se da una parte è possibile aumentare enormemente la precisione durante la discesa, dall’altra si è, inevitabilmente, facile preda del fuoco nemico.
Le capacità offensive del giocatore sono state, inoltre, ulteriormente potenziate grazie ad abilità secondarie come lo Schianto al Suolo, con cui è possibile eliminare con un solo colpo i nemici cadendo dall’alto sulle loro teste, e l’Attacco in Corsa. Anche in questo caso è possibile abbattere direttamente il nemico attaccandolo corpo a corpo dopo aver preso velocità durante uno scatto.
Dal punto di vista della personalizzazione, invece, la Mjolnir GEN2 consente al giocatore di modificarne tanto la forma, equipaggiando nuovi elmi, visore e corazze ottenuti al termine delle partite, quanto il colore. Va detto, però, che quest’ultima feature ha poca utilità in quanto nell’unica modalità di gioco disponibile le due fazioni in campo sono contraddistinte dalle canoniche tinte rosso e blu.
A fronte delle numerose introduzioni, per quel poco viene mostrato in questo accenno di beta, l’azione risulta più frenetica rispetto al comparto multigiocatore degli episodi precedenti, rimanendo comunque estremamente fluida e divertente. Unica pecca, per lo meno in questo stadio di sviluppo, è l’impossibilità di poter liberamente mappare i controlli di gioco, limitando la scelta a configurazioni predefinite che, per quanto numerose, potrebbero non venire incontro alle esigenze di tutti. Una caratteristica che accomuna l’intera serie di Halo e che, forse, sarebbe il momento buono di cambiare.

Questione di Dettagli

Texture non proprio definite e una povertà di dettagli all’interno delle mappe di gioco non mostrano le reali potenzialità sul fronte grafico del futuro Halo 5: Guardians ma danno comunque un’idea di ciò che potremmo aspettarci il prossimo anno con l’uscita del gioco, a partire dal frame rate, stabile a 60 fotogrammi per secondo e dalla risoluzione, ferma sui 720p. Una scelta, quest’ultima, dettata dalla necessità di garantire la maggiore fluidità possibile a questa beta e che centra appieno tale obiettivo.

Conclusione

Nonostante qualche pecca più che giustificabile visto lo stato dei lavori, attualmente in corso, questo assaggio di Halo 5 lascia impressioni ben più che positive sperando che conferme possano giungere con la beta in arrivo nei prossimi giorni.

  • Buona varietà di armi

  • Fluidità impressionante

  • Mappe estremamente ridotte

  • Comparto grafico non proprio brillante