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Fuse

La prova del nove. Così può essere etichettato FUSE, la prima esperienza multiformato di Insomniac dopo anni di fedele servizio alla corte di Sony. E adesso, non protetta dalla confortevole coperta dell’esclusività, capace spesso di trasformare prodotti non proprio eccellenti in presunti capolavori, come verrà accolta la software house americana? Un primo assaggio di quello che si presenterà al cospetto dei giocatori alla fine del mese di maggio ci viene offerta dalla demo rilasciata da pochi giorni su PSN e (quanto suona strano scriverlo) Marketplace.

di: Simone Cantini

La prova del nove. Così può essere etichettato FUSE, la prima esperienza multiformato di Insomniac dopo anni di fedele servizio alla corte di Sony. E adesso, non protetta dalla confortevole coperta dell’esclusività, capace spesso di trasformare prodotti non proprio eccellenti in presunti capolavori, come verrà accolta la software house americana? Un primo assaggio di quello che si presenterà al cospetto dei giocatori alla fine del mese di maggio ci viene offerta dalla demo rilasciata da pochi giorni su PSN e (quanto suona strano scriverlo) Marketplace.

Energia aliena

Il Fuse del titolo è un materiale di origine alinea scoperto nel ventesimo secolo e che ha necessitato di oltre cento anni per essere studiato e plasmato al volere degli esseri umani. Ovviamente le sue applicazioni principali hanno trovato terreno più che fertile nel settore degli armamenti, attirando così le brame di numerose compagnie: tra queste troviamo la Raven, un’organizzazione criminale che decide di appropriarsi indebitamente del materiale per perseguire i suoi loschi scopi. A questo punto entra in scena il team Overstrike 9, composto da 4 elementi, il cui compito sarà ovviamente quello di recuperare il Fuse di cui sopra. La demo ci permette di giocare due brevi spezzoni tratti da quella che è, con tutta probabilità, la prima missione di gioco, fornendoci un parco assaggio di quello che è il nucleo pulsante della produzione Insomniac.

Chi non spara in compagnia…

Dopo l’incursione del mondo dei FPS, Insomniac ha scelto di tornare all’inquadratura che le è più cara, ovvero quella in terza persona. Il gioco, difatti, è un TPS che pesca a piene mani dal calderone di esponenti del genere, riprendendone e rielaborandone gli stilemi. Ad inizio della missione ci verrà chiesto di scegliere quale dei 4 agenti controllare
(giocando in singolo è comunque possibile cambiare personaggio in ogni momento), ognuno dotato di peculiari abilità ed armamenti: è nella caratterizzazione di questi ultimi che il tocco del team emerge con prepotenza, strizzando l’occhio a quanto visto in 
R&C e Resistance, grazie a pistole in grado di assorbire e rispedire al mittente i proiettili avversari, balestre armate di dardi a detonazione comandata e fucili in grado di generare buchi neri e congelare i nemici. Queste sono le armi di cui dispongono i membri del team Overstrike 9 e che potranno essere upgradate con il proseguo dell’avventura. Oltre a ciò sarà possibile livellare le abilità del singolo personaggio oltre ai perk di squadra, il tutto attraverso un semplice sistema di skill accessibili guadagnando punti esperienza, ottenibili effettuando headshot ed azioni similari. Da buon TPS dell’attuale generazione, l’azione di gioco vera e propria non può fare a meno di riprendere in toto il caro sistema delle coperture, sfruttabili attraverso la pressione del tasto Cerchio (o B nel caso di Xbox 360), che al pari di titoli più celebri si è dimostrata estremamente funzionale e precisa. Per il resto niente da aggiungere che non si sia già visto in decine di prodotti similari. Allora perché attendere con interesse Fuse? Se amate giocare in cooperativa sicuramente il titolo Insomniac potrebbe fare al caso vostro, dato che
sino a 4 giocatori (ognuno al comando di un membro della 
Overstike 9) possono prendere parte alle varie missioni. In questo modo è possibile far fruttare al meglio le varie specializzazioni che caratterizzano i 4 agenti speciali, stimolando la cooperazione tattica tra i giocatori, fattore che trova il suo terreno fertile in occasione dello scontro con 2 mid-boss nella seconda parte della demo. Certo, le varie specializzazioni non brillano certo per originalità (medico, assassino, tank, cecchino), quindi resta da vedere se Insomniac sarà stata sufficientemente abile da imbastire una campagna corposa e tarata sull’utilizzo intelligente dei suoi personaggi. Sotto questo punto di vista la demo rilasciata dal team non riesce certo a dissipare i dubbi in merito a questa produzione, data la non certo esaltante durata e varietà: una breve sessione di tiro al bersaglio utile più che altro ad impratichirsi con i controlli e le abilità dei vari personaggi, unita al già citato scontro con 2 mech corazzati, lasciano aperti molti interrogativi in merito a Fuse e alla sua originalità.

Retaggio storico

Tecnicamente parlando Fuse si presenta come la classica produzione Insomniac che, rifuggendo i virtuosismi estetici tanto cari ad Epic e Naughty Dog, ha scelto di focalizzare i suoi sforzi sulla fluidità dell’azione, preferendo puntare sulla solidità del frame rate a discapito della cura maniacale per il dettaglio od il poligono. Vero è che dalla scarsa manciata di minuti necessari per portare a termine la demo è difficile trarre conclusioni definitive, ma già il fatto che i protagonisti di gioco facciano poco per spiccare in caratterizzazione e cura del particolari, lascia presagire che non ci troveremo al cospetto di un prodotto graficamente indimenticabile.

Manca poco all’arrivo nei negozi della prima prova multipiattaforma di Insomniac, ma Fuse non è ancora riuscito a convincerci del tutto: la struttura su cui il team ha deciso di poggiare la sua ultima fatica, seppur caratterizzata da buoni spunti, ha il difetto di giungere forse troppo tardi in un mercato oramai saturo di TPS. Vero è che il gioco, ludicamente parlando, sembra esserci tutto, ma questo sarà sufficiente a far sì che Fuse riesca ad emergere? Per saperlo non resta che darci appuntamento a fine mese con la nostra recensione.