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X-Men Origins: Wolverine

Sebbene sia scontroso, irascibile, violento e volgare, Wolverine rimane inspiegabilmente uno dei piu' amati eroi Marvel, 20th Century Fox e Activision non si sono fatte sfuggire l'occasione di portare su grande schermo e sulle principali piattaforme videoludiche un nuovo titolo interamente dedicato all'uomo con gli artigli . X-Men Origins: Wolverine si mostra in anteprima ai nostri occhi; è lo stesso Jeff Poffenbarger, senior producer della Raven, ad introdurci il suo ultimo lavoro mentre i titoli iniziali ci mostrano Logan immerso in una vasca di un laboratorio, probabilmente nel momento in cui l'adamantio sta per legarsi al suo corpo.

di: Federico Lelli

Si accendono le luci in sala, molti di noi sono stupefatti dal gioco, è ora di chiarire i nostri dubbi facendo qualche domanda a chi ne sa più di noi.
Non sono in pochi a chiedersi come mai un titolo tratto da un film sia così crudo e diretto, e se questa scelta sia stata condizionata dal film, Jeff Poffenbarger ci chiarisce subito che ha avuto occasione di leggere solo il copione, ma precisa che il film cerca un target più ampio di pubblico e, senza sacrificare l’azione, probabilmente cercherà di nascondere o evitare scene di forte impatto visivo, il videogioco è destinato ad un’utenza più matura, ed è infatti classificato +18, per una scelta consapevole più in linea con il personaggio.
Un altro interrogativo che gli viene posto è invece relativo all’annosa questione dei tie-in, che si rivelano spesso di bassa qualità e schiavi delle licenze che sfruttano, ci risponde che nel loro caso hanno avuto ben due anni e mezzo per lavorare sulla qualità di questo titolo, inoltre potersi concentrare su un solo personaggio, invece che su un’intera squadra, ha reso il gioco più caratteristico e dinamico.
Ci spiega anche come funzionano il sistema di upgrade del personaggio e di rigenerazione, avremo infatti la possibilità di aggiungere a nostro piacimento diverse mosse speciali che saranno sbloccate durante il gioco e sviluppare le abilità il nostro personaggio con un sistema a livelli simile a quello di un RPG, le ferite e i tagli saranno tutte visibili sul personaggio e sfruttando 3 diversi strati, pelle, muscoli e ossa, raggiungeranno vette di realismo impressionanti, ovviamente dato il potere del nostro eroe guariranno col tempo, tornando alla loro situazione originaria.
Prima di lasciarci Jeff ci anticipa che visto il gran numero di licenze a loro disposizione altri personaggi Marvel faranno la loro apparizione nel gioco, ma prima ancora di terminare la frase è fermato dai PR per paura che anticipi troppe cose.
La grafica basata sull’Unreal Engine non è eccelsa ma fa il suo lavoro degnamente, non mancano invece problemi di diverso tipo, cali di framerate e strani bug dove tutti i nemici si fermano, ma il gioco presentatoci non era nella sua versione definitiva quindi è probabile che siano risolti entro la data d’uscita.
Ci potevamo aspettare il solito tie-in blando e anonimo che fa delle licenze il suo unico punto di forza, invece ci si ritrova davanti ad un gioco solido e ben strutturato frutto di diversi anni di lavoro e di una passione particolare verso il personaggio principale, rappresentato fedelmente e con dedizione.
Vi lasciamo alla nostra chiacchierata con il disponibilissimo Jeff, al quale abbiamo avuto l’occasione di fare qualche domanda in privato.