DLC

The Division: Lotta per la Vita

di: Luca Saati

The Division continua a essere supportato da Ubisoft e da Massive Entertainment così come continua a essere giocato dai propri utenti. Il primo DLC, Underground, è stato una boccata d’aria fresca per il gioco grazie a nuovi contenuti capaci di arricchire in particolar modo l’esperienza endgame. Dopo il lancio di quell’ottima espansione, i ragazzi di Massive Entertainment si sono rimboccati ulteriormente le mani con due importanti aggiornamenti che hanno migliorato ulteriormente il gioco. Adesso è il turno della seconda espansione chiamata chiamata Lotta per la Vita ma meglio conosciuta per gli anglofoni come Survival.

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Come ti trasformo The Division in un rogue like

Se Underground si è rivelata un’espansione destinata principalmente a chi aveva finito le missioni della storia, Survival è un’espansione adatta a tutti, sia a chi ha appena iniziato a giocare a The Division sia a chi ha accumulato decine se non centinaia di ore. Questa espansione infatti consiste in una modalità chiamata per l’appunto Lotta per la Vita che, dopo un incidente dell’elicottero che trasportava il protagonista, vede quest’ultimo spogliato di tutto il suo equipaggiamento e delle sue abilità, e armato solo di una pistola. L’obiettivo è sopravvivere in condizioni estreme dove il freddo raggiunge temperature fino ai -40 gradi, tenendo sempre sotto controllo l’avanzamento dell’infezione, la fame, la sete e, ovviamente, la temperatura corporea. Non dimentichiamoci poi dei Cacciatori, la nuova minaccia composta da dei fanatici militaristi che pattugliano le strade.

Per sopravvivere bisogna esplorare le strade, gli appartamenti e i nascondigli alla ricerca di medicine, cibo, bevande e materiali per il crafting da utilizzare presso gli appositi tavoli. Le medicine arrestano temporaneamente l’avanzamento dell’infezione permettendoci così di guadagnare preziosi minuti di gioco, il cibo e le bevande servono per togliere fame e sete, infine i materiali per il crafting consentono la creazione di armi, equipaggiamenti e soprattutto vestiti. Se nel gioco base i vestiti svolgono una semplice funzione estetica, in Survival assumono un ruolo determinante visto che ogni indumento possiede un proprio livello di resistenza al freddo. Se inizialmente quindi sarete costretti spesso a trovare riparo vicino a un fuoco o all’interno di un edificio per riscaldarvi, proseguendo troverete nuovi vestiti così da poter “affrontare” più a lungo le temperature avverse. Andando sempre più avanti costruirete inoltre armi e corazze più forti, e addirittura le abilità così da avere meno difficoltà anche nei combattimenti contro i Cacciatori.

Una volta ben equipaggiati potrete passare alla fase finale della missione che consiste nel costruire un filtro per entrare nella Zona Nera e chiamare l’elicottero dell’estrazione. Inutile dire che nella Zona Nera le cose si fanno ancora più complicate, per non parlare poi dell’estrazione che attirerà su di voi pericolosi nemici davvero difficili da battere. Completata l’estrazione ci viene assegnata una valutazione che ci ricompensa con armi e oggetti che potremo poi utilizzare per il nostro personaggio “normale”.

Survival può essere giocato da solo, ma è insieme ad altri giocatori che dà il meglio di sé. Per un’esperienza più tranquilla potete optare per la modalità in PvE in cui il vostro unico pensiero saranno solo i nemici controllati dall’intelligenza artificiale, oppure per una sfida più ardua ci sarà il PvP dove si provano sensazioni non troppo differenti dalla tradizionale Dark Zone.

In conclusione

Nel complesso le meccaniche da rogue like presenti in Survival si adattano molto bene all’esperienza di The Division e le partite risultano molto godibili da giocare, specie nei primi momenti in cui si avverte quel senso di novità. Sul lungo andare però arriva quella tipica stanchezza dovuta alla ripetitività di Survival risultando quindi alla fine dei conti quella modalità accessoria da alternare magari tra una Zona Nera e una missione in Underground. Lotta per la Vita è quindi una piacevole aggiunta, ma nulla di più. Arrivati a questo momento della vita di The Division ci aspettavamo qualcosa in più, la speranza è di assistere all’introduzione di una nuova location con il terzo e ultimo DLC, magari quelle zone che si erano intraviste al lancio del gioco con quel glitch che permetteva di uscire fuori dalla mappa e che ci han fatto sognare Central Park trasformato in una Dark Zone.