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Dishonored: Le streghe di Brigmore

Se c'è una cosa che da apprezzare di Arkane Studios è sicuramente il coraggio. Il coraggio di aver proposto, in anni pieni di giochi sempre uguali, un prodotto completamente controtendenza, caratterizzato da meccaniche magari antiquate, ma proprio per questo innovative in una generazione transitoria come quella che sta per concludersi.
Dishonored lo scorso anno ha sorpreso tutti e, proprio per questo, Bethesda non gli ha certo fatto mancare il supporto, rilasciando prima le Dunwall City Trials, successivamente il primo DLC ad espandere l'esperienza singleplayer, Il Pugnale di Dunwall ed ora il diretto successore di quest'ultimo, la conclusione delle vicende di Daudd: "Le streghe di Brigmore".

di: Simone "PulpGuy88" Bravi

Se c’è una cosa che da apprezzare di Arkane Studios è sicuramente il coraggio. Il coraggio di aver proposto, in anni pieni di giochi sempre uguali, un prodotto completamente controtendenza, caratterizzato da meccaniche magari antiquate, ma proprio per questo innovative in una generazione transitoria come quella che sta per concludersi.
Dishonored lo scorso anno ha sorpreso tutti e, proprio per questo, Bethesda non gli ha certo fatto mancare il supporto, rilasciando prima le Dunwall City Trials, successivamente il primo DLC ad espandere l’esperienza singleplayer, Il Pugnale di Dunwall ed ora il diretto successore di quest’ultimo, la conclusione delle vicende di Daudd: “Le streghe di Brigmore“.

Dunwall Witch Project

La storia è la diretta continuazione del Pugnale di Dunwall, pertanto chi non ha giocato il precedente DLC non capirà molto della trama di questa nuova avventura di Daudd che ne è diretta conseguenza. Le due espansioni sono infatti strettamente legate: le scelte e lo stile di gioco che avete adottato nel Pugnale di Dunwall si ripercuoteranno direttamente in questo nuovo DLC infatti, modificando alcuni aspetti delle missioni.
Come vi dicevamo, Daudd (l’assassino dell’imperatrice nel gioco originale) è ancora il protagonista. Il suo orrendo crimine però lo sta consumando nell’anima, non gli permette di dormire ed in più l’Esterno, questa misteriosa entità che ha donato a Daudd e Corvo Attano i loro poteri, reclama un ultimo sacrificio.
Una storia non esaltante per dirla tutta ma che ha il pregio di inserirsi perfettamente nell’intera economia narrativa del titolo originale e della prima espansione, conferendo profondità e spessore ad una storia magari non originalissima ma inserita in un contesto affascinante e misterioso quale la città di Dunwall, sempre piena di misteri e personaggi inquietanti da scoprire.

La dura vita di un assassino

A livello di gameplay non è cambiato praticamente nulla dal Pugnale di Dunwall. Scaricando questo contenuto infatti vi ritroverete con tutti i poteri, i potenziamenti, le rune e gli amuleti che avete ottenuto giocando il contenuto precedente. Chi invece non lo avesse giocato partirà con un tot di rune che gli permetterà di mettere insieme un equipaggiamento adatto a cominciare le nuove missioni.
Come abbiamo imparato nella sua scorsa (dis)avventura, Daudd ha un carnet di poteri abbastanza diverso da quello di Corvo ma se voglia più performante. Di fatto è dotato dell’abilità potenziata della traslazione che gli permette, anche a mezz’aria, di cambiare direzione del teletrasporto. Può chiamare al suo fianco degli alleati a combattere con lui e condividere con loro il suo intero arsenale. Insomma nei panni di Daudd saremo una macchina da morte ancora più letale. Il gioco però, come sappiamo, da il massimo se affrontato in puro stile stealth, muovendoci furtivamente alle spalle dei nemici come un fantasma.
Le mappe presenti in questo contenuto, per nostra fortuna, incoraggiano questo tipo di approccio e ci mettono a disposizione moltissimi percorsi alternativi ed elementi interattivi da usare contro i nostri nemici. Sviluppate su più livelli, dalle dimensioni assai generose e ricche anche di incarichi secondari, le location si riconfermano il punto forte del titolo, evidenziando un level design curatissimo.
Purtroppo nessun boost all’I.A. nemica che nonostante tutto rimane abbastanza consona ad offrire una sfida impegnativa al giocatore, pur non mettendo in evidenza nessun guizzo a livello di organizzazione.
A livello di longevità siamo poco al di sopra del Pugnale di Dunwall e quindi sulle 4 ore per terminare questa nuova avventura.

Big City Life

Tornare a Dunwall è sempre un immenso piacere, anche a distanza di tanti mesi. La città ma soprattutto il titolo Arkane Studios non smettono mai di divertire e stupire, soprattutto quando si ripresentano con DLC di questa qualità, magari fossero tutti così i contenuti aggiuntivi a pagamento. Le Streghe di Brigmore è un prodotto soddisfacente che propone un’offerta videoludica di sicuro interesse per tutti coloro che abbiano amato il piccolo capolavoro prodotto da Bethesda.
Se avete amato Dishonored non potete lasciarvelo sfuggire, sia questo che il Pugnale di Dunwall. Il nostro consiglio è di recuperare entrambi i contenuti, visto anche il costo non eccessivo, e di godervi l’intera avventura di Daudd. Non ve ne pentirete.