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Destiny Alpha

Le aspettative su di un titolo quale Destiny sono alte, e questa non è certo una sorpresa per nessuno di voi.
Del resto Bungie ha ricreato un genere. Il nome HALO ormai è iconico, inconfondibile, e che piaccia o no, ha realmente cambiato la concezione dello sparatutto.
È per questo che la nuova creazione di Bungie ci lascia stupiti sin dal primo minuto di gioco, ed è anche per le altissime aspettative che per il giorno del lancio vorremo di più.
Iniziando il gioco ci viene permesso di creare il nostro personaggio, scegliendo tra una discreta gamma di elementi quale razza, armatura, volto e colori, nonché la classe del personaggio, a scelta tra Cacciatore, Titano, e Stregone.

di: Marco Licandro

Le aspettative su di un titolo quale Destiny sono alte, e questa non è certo una sorpresa per nessuno di voi.
Del resto Bungie ha ricreato un genere. Il nome HALO ormai è iconico, inconfondibile, e che piaccia o no, ha realmente cambiato la concezione dello sparatutto.
È per questo che la nuova creazione di Bungie ci lascia stupiti sin dal primo minuto di gioco, ed è anche per le altissime aspettative che per il giorno del lancio vorremo di più.
Iniziando il gioco ci viene permesso di creare il nostro personaggio, scegliendo tra una discreta gamma di elementi quale razza, armatura, volto e colori, nonché la classe del personaggio, a scelta tra Cacciatore, Titano, e Stregone.

Il Gameplay

Il primo impatto è familiare, ma allo stesso tempo ugualmente forte.
Ci ritroviamo in una terra futuristica dove la desertificazione e l’abbandono hanno avuto la meglio. Nonostante ciò l’ambientazione è stupenda, e nel primo minuto sarà difficile non lasciarsi colpire dalla bellezza del cielo, dal panorama, dalla natura che ci circonda.
Superato il primo stadio, fucile alla mano iniziamo l’esplorazione.
Tramite la pressione del touchpad possiamo richiamare una strana guida, con forme geometriche a formare una stella a più punte, che ci mostrerà l’obiettivo attuale. I comandi risultano subito conosciuti: L2 mira, R2 spara, L3 corre. Direi che la base c’è. In aggiunta, oltre ad una particolare energia che rimanda molto a quelle che noi conosciamo come bombe a mano, con la pressione di R1 potremo scatenare una forte energia dalla mano, profondamente vitale durante gli attacchi ravvicinati.
Le mappe di gioco sono molto vaste, con interni ed esterni tutti sullo stesso tema post-apocalittico, e mai ripetitivi. Ogni angolo ci lascerà graficamente appagati per via di ombre, polvere, neve, pozze d’acqua, e vari elementi che riusciranno a rendere ogni secondo degno di essere guardato.
Unica nota: nonostante la vastità delle mappe, esse saranno comunque racchiuse in stage separati, ognuno caratterizzato da un livello consigliato per il giocatore. Non avremo quindi un’unica vasta mappa, come per gli MMO, ma dovremo comunque scegliere il pianeta da visitare e successivamente selezionare lo stage, che può trattare la modalità storia, missioni varie o uno scontro a più giocatori.
Non è un caso che io abbia nominato gli MMO, in quanto la vastità delle mappe e la selezione degli obiettivi li ricorda in maniera piuttosto marcata, così come la personalizzazione del personaggio ed il suo avanzamento rende la componentistica RPG. Il sistema di gestione dei poteri e dell’armatura è incredibilmente semplice. Anziché scorrere ogni elemento, così come avviene in maniera classica, avremo una sorta di puntatore del mouse, se non fosse che è rotondo. Tramite esso potremo scorrere dove più ci aggrada in maniera intuitiva e rapida, e gli elementi del menù reagiranno ad i nostri spostamenti in maniera tridimensionale.
Sostituire un’arma o un casco, confrontando le caratteristiche del nuovo elemento, non sarà mai così facile nonché rapido. Basterà infatti spostare il puntatore sulla caratteristica che vogliamo cambiare, e immediatamente un menù si aprirà accanto, senza dover selezionare e tornare indietro. Con la pressione continuata del tasto R2 potremo poi confrontare istantaneamente l’oggetto equipaggiato con quelli disponibili nell’inventario.

Multiplayer

Mentre alcuni stage richiederanno necessariamente un minimo di giocatori, potremo comunque esplorarne molti altri in singolo, lasciando comunque la partita aperta a qualsiasi giocatore, che potrà di sua iniziativa aiutarci o continuare tranquillamente per la sua strada.
Come per gli MMORPG, non vi è un game over, né, fallendo, la partita si caricherà dal punto di salvataggio precedente, come succede infatti in Halo. In caso di morte, infatti, potremo semplicemente rientrare in gioco, con un’influenza pari a zero alla mappa di gioco nonché ai nemici.
Nel caso di partite in cooperativa a più giocatori, il tempo di attesa si assesta sui 25 secondi, durante il quale diventeremo una semplice aura di luce e potremo, in attesa di una possibile rianimazione anticipata da parte dei nostri alleati, guardarci intorno o porre la telecamera in terza persona sugli altri compagni di squadra, così da controllare l’andazzo.
Il sistema, prima di iniziare una partita, sembra controllare il livello dei giocatori così da livellarlo adeguatamente, ed i nemici affrontati saranno spesso molto più forti, spingendoci a collaborare piuttosto che lanciarci sul nemico alla COD. Anche scegliendo la seconda via (ammetto di non aver resistito ogni tanto di voler fare di testa mia), dopo quattro morti senza possibilità di rianimazione ho dovuto cambiare leggermente strategia.
I nemici sono infatti adeguati al loro livello, visualizzabile sopra le loro teste assieme alla barra della salute. Livello 4 o 5 sono parecchio incapaci, e non sfruttano adeguatamente le coperture, pur riuscendo comunque ad assestare qualche colpo. A livelli più alti, come 8 o 9, noteremo già le prime difficoltà, per via di nemici più spietati, provvisti di scudo, ai quali bisogna necessariamente tenersi alla larga nel caso il divario tra i livelli sia troppo marcato.

Eventi e Boss

Di tanto in tanto, giocando in singolo o con amici, potremo assistere ad un evento disponibile a livello globale, particolarmente scenico e definito negli obiettivi come opzionale. La missione, giunta di fronte a noi di punto in bianco, potrà avere parecchi nemici, un obiettivo specifico, ed un boss parecchio ostico da distruggere. Il tutto entro il tempo limite prestabilito, che spesso potrà essere crudelmente breve per via della difficoltà della missione.
I boss sono mediamente impegnativi, e occorre studiarli bene, nonché sfruttare correttamente le coperture, gestendo alla meglio il tempo a disposizione tra una raffica ed una pausa per rigenerare la salute.
Finito il tempo limite, sia vincendo che perdendo, l’evento si concluderà, e noi riceveremo in punti il frutto del nostro lavoro, così da permetterci di avanzare di livello e, nel caso, potenziare ulteriormente le mosse a disposizione.

Mettere da parte l’arma

Nell’alpha avremo a disposizione il pianeta terra, ed un osservatorio. Giungendo su quest’ultimo, la visuale diventerà in terza persona, e non avremo la possibilità di sparare. Piuttosto potremo esplorare l’ambiente, parlare con i personaggi non giocanti ed ottenere missioni, acquistare armi ed equipaggiamento, recarci da un espero di decifrazione così da sbloccare armi o pezzi di armatura ottenuti, e molto altro. Il tutto ricorda molto le fasi di esplorazione della Cittadella in Mass Effect, a differenza che all’interno di questi, almeno nell’alpha, non sembra esserci la possibilità di effettuare missioni.
Durante queste ultime, invece, capiterà spesso di dover raggiungere punti abbastanza distanti dal luogo in cui ci troviamo attualmente, ed è per questo che potremo richiamare in qualsiasi momento un veicolo simile ad una moto, con razzi propulsori, guidabile in maniera estremamente facile e rapida, ricordando moltissimo i Ghost, veicoli monoposto sfruttati dai Covenant in Halo.

Conclusioni

Destiny, sin dall’alpha, sembra essere un titolo estremamente solido e caratterizzato, che non punta a riscrivere un genere quanto ad offrire un nuovo tipo di esperienza, ponendo come cardine l’esperienza multiplayer. Nonostante le ore di prova, non sono riuscito a riscontrare bug di sorta, o errori nelle comunicazioni o attese troppo lunghe nella ricerca dei giocatori. Il tutto è risultato fluido, graficamente valido, ed intrigante. Per essere un’alpha, le considerazioni finali sono più che positive, come avrete intuito, e ci lasciano abbastanza soddisfatti, nonostante l’assenza di obiettivi primari specifici in alcuni stage porteranno le mappe a diventare, a lungo andare, ripetitive.
A nome di Console-Tribe ho concluso, e vi invito quindi caldamente a prenotare il gioco così da poter accedere alla beta e trarre le vostre personali conclusioni su di esso.