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Coverage XCN The Gathering 2011

The Gathering e' un appuntamento annuale, solitamente organizzato in Inghilterra, dove vengono invitati i rappresentanti delle piu' importanti community dedicate al mondo Xbox. Al di la' dell'aspetto prettamente mondano, e' importante sapere che alcune tra le piu' rinomate software house del mondo sfruttano questa occasione per presentare alcuni tra i piu' importanti prodotti in arrivo. Quest'anno abbiamo ricevuto il nostro primo invito e ora siamo qui a raccontarvi qualche anticipazione su alcuni dei titoli in uscita da ottobre ai primi mesi del 2012.

di: Ivan Caregnato

The Gathering è un appuntamento annuale, solitamente organizzato in Inghilterra, dove vengono invitati i rappresentanti delle più importanti community dedicate al mondo Xbox.
Al di là dell’aspetto prettamente mondano, è importante sapere che alcune tra le più rinomate software house del mondo sfruttano quest’occasione per presentare alcuni tra i più importanti prodotti in arrivo. Quest’anno abbiamo ricevuto il nostro primo invito e ora siamo qui a raccontarvi qualche anticipazione su alcuni dei titoli in uscita da ottobre ai primi mesi del 2012.

Inghilterra qui, nello specifico lo splendido Wokefield Park, comprensorio che racchiude una totalità di attività che elencarle tutte richiederebbe un altro articolo di approfondimento; vi invitiamo però a visitare il sito ufficiale nel caso voleste organizzarvi qualche giorno di ferie nella loro splendida SPA o provare qualche buca nell’annesso campo da golf.

In una delle strutture è stato allestito l’evento di un giorno e mezzo: i partecipanti, grossomodo una settantina, sono stati divisi in 9 gruppi e a rotazione sono stati accolti in stanze dedicate in totale a ben 14 titoli presentati.

Non vogliamo dilungarci troppo su aspetti marginali; ecco quindi un riassunto di tutto quello che abbiamo avuto modo di vedere e, in alcuni casi, provato direttamente.

Cosa non ci è piaciuto…

1) Resident Evil: Operation Raccoon City: Confusionario, frenetico e poco preciso nei controlli. Questi tre elementi sarebbero sufficienti per bocciare il gioco se non fosse che pure il gameplay altro non è che una brutta copia di Left 4 Dead. Il motore grafico che muove il tutto è sempre l’MT Framework e lo si capisce subito per il V-Sync che ad ogni scroll spezza l’immagine in due. Solita minestra riscaldata (e male) per il momento.
Il livello che abbiamo potuto provare iniziava con l’arrivo di Leon Kennedy a bordo di un’auto della polizia che viene prontamente distrutta da un camion guidato da uno zombie. Da li si prende controllo di uno dei 6 personaggi disponibili, ognuno dotato di precise caratteristiche e skill. Giocato in co-op per un totale di 4 giocatori (tante erano le postazioni, quindi non vi sappiamo dire se un ipotetico multiplayer a 6 sarà supportato), non ci ha regalato nessuna soddisfazione.
2) Battlefield 3: L’utilità di presentare la stessa open-beta (orribile) disponibile da giorni gratuitamente? Attendiamo il gioco finale, con texture in HD, si spera.
3) Mass Effect 3: La demo era la stessa presentata a tutte le principali fiere del settore… niente di nuovo quindi, ma il gioco promette bene.
4) Assassin’s Creed: Revelations. Il gioco più deludente dell’intera rassegna. Motivo? Non c’era… “problemi tecnici”, ci hanno detto. Peccato, per noi era il gioco più atteso.

Cosa ci è piaciuto…

1) Tomb Raider: fondamentalmente ci sono due motivi per dichiararlo “Best Game of XCN The Gathering 2011”. Il primo è che il gioco spacca di brutto, il secondo è che a presentarcelo e a giocarlo era una certa Meagan Marie, community manager per Crystal Dynamics. Se in questo momento avete aperto Google per iniziare una ricerca, allora state facendo la cosa giusta.
Torniamo al gioco: tutto inizia con una giovanissima Lara Croft, intrappolata e legata a testa in giù. Sembra imprigionata in una caverna. Non è la Lara che siamo stati abituati a vedere.
Per liberarla il giocatore deve iniziare a riflettere su come usare l’ambiente circostante e trarne vantaggio. Si sentono i suoi pensieri… è nervosa, spaventata. Un colpo di reni dietro l’altro e finalmente riesce ad usare una torcia lì vicino per dar fuoco alle corde che le legano i piedi. Cade, non senza conseguenze: una stalagmite le si conficca nel fianco sinistro, sviene.
Quando si riprende inizia a cercare una via di fuga che apparentemente non c’è. Come prima, i suoi pensieri sono l’unica voce che spezza il silenzio all’interno della caverna. Troverà la via per uscire, ma non sarà semplice né per lei né per il giocatore.

Sono tantissimi i punti di rottura con il passato per questo reboot che ci ha veramente impressionato sotto tutti i punti di vista.
Lara è una giovane ragazza, impreparata e capitata in una situazione che non sa gestire. Quando uccide (un lupo, nel caso del livello visto) se ne dispiace e porta con sè le conseguenze di quello che ha appena fatto. Ha un carattere che nulla ha da spartire con la cinica e dal sangue freddo Lara Croft vista ed ammirata in questi ultimi anni.

Scordatevi poi gli enigmi “cerca la leva, tirala, sposta il masso, ok hai finito” visti finora; vi dovrete scervellare per capire come riuscire a far detonare, ad esempio, un fusto di carburante che ostruisce la via di fuga. Vi viene in aiuto quello che è stato definito “Survival Instinct”, ovvero una modalità attivabile tramite un tasto che vi fa apparire alcuni oggetti chiave color oro. Il problema è che di questi oggetti ce ne sono veramente tanti ed il mondo circostante è enorme. La bella Meagan è tornata più volte sull’argomento per sottolineare come, a dispetto della dimensione dei livelli, non sia propriamente un Open Space… i vincoli e limiti ci sono ma tutto quello che si può vedere è visitabile e potete interagirvi.

I duelli si svolgono sia con le armi sia tramite sequenze QTE ottimamente realizzate. Dal punto di vista grafico, infine, il gioco si presenta veramente bene, un gioiello su cui stona l’animazione dei capelli di Lara che continuano a muoversi con una fisica tutta loro, compenetrando nel corpo dell’eroina e rovinando un comparto che sfrutta tutta la potenza di calcolo delle attuali console.

“Bellissimo, complimenti! Quando uscirà il gioco?”, abbiamo chiesto a Meagan. “Credo entro aprile del 2012!”, ci ha gentilmente risposto.
Fantastico, così avranno tempo per portare Lara dalla parrucchiera.

2) Hitman: Absolution. Hitman sta guardando fuori dalla finestra. Chicago sullo sfondo. Sta piovendo, tutto sembra tranquillo.
Improvvisamente un vetro si rompe, è una bomba fumogena. Hitman scappa dal fumo, agilmente si arrampica su di un pilastro e si nasconde. Agenti SWAT hanno già fatto irruzione in un edificio che sembra una biblioteca. Un intero esercito di soldati ci sta dando la caccia: ora siamo Hitman. A presentarci, giocando, uno spettacolare inizio è uno dei level designer di Eidos Montreal. Ci sa fare e si vede. Con grande abilità sgattaiola tra gli enormi scaffali, sempre invisibile agli occhi degli agenti che stanno perlustrando la zona. In modalità cover, mentre si cerca di passare da uno scaffale all’altro, bisogna avere riflessi felini per premere il pulsante nel momento in cui questo si illumina sullo schermo. Se ne esce in grande stile: prende alle spalle uno degli agenti, lo usa come scudo; i colleghi ovviamente non sparano, sono normali agenti di pattuglia. Esce fuori, sulle scale che portano sul tetto dell’edificio. Lo scudo ormai non serve più, sceglie di uccidere l’agente spezzandogli il collo e scappa. Sul tetto un elicottero ci da la caccia. Riusciamo a scappare, ci travestiamo da agente e riusciamo alla fine a raggiungere una piazza gremita di persone dove diventiamo uno dei tanti.

Il gioco c’è, c’è sempre stato del resto. Il problema è che rimane un gioco non per tutti. Gli sviluppatori ci hanno detto che è possibile superare questo primo livello non uccidendo nessuno, così come uscire subito allo scoperto ed iniziare una sparatoria. Sta al giocatore decidere cosa fare e quando farla.
Il motore grafico è all’altezza della situazione e ci regala un ottimo spettacolo visivo. Stesso dicasi per il sonoro.
Una novità introdotta è l’Instinct. Va detto subito che questa modalità non la si può usare a piacimento ma va dosata con accuratezza. L’Instinct permette di vedere il mondo come lo vede Hitman. Il rumore circostante viene azzerato, si sentono solo i suoni che ci interessa sentire… rumori di passi, ad esempio. Tutto appare grigio, privo di colore, tranne i nemici. Li vediamo pure attraverso i muri. Dai loro piedi parte una scia di fuoco che ci mostra quella che è la loro probabile direzione. È un vantaggio, ma non significativo. L’abilità del giocatore la farà sempre da padrone. Che vi piaccia o meno, in questo gioco funziona così.

3) Halo Combat Evolved: Anniversary. Riedizione del primo Halo, adattata alla tecnologia del 2011. L’aspetto tecnico è stato completamente riscritto: grafica in HD, musiche rimasterizzate e le parti di orchestra rieseguite in toto. Gameplay e atmosfere sono gli stessi del vecchio Halo. Per i nostalgici è possibile, in qualsiasi momento, richiamare la grafica “old” e fare un confronto, impietoso, con quella attuale. La modalità è stata simpaticamente ribattezzata dalla carinissima Jessica Shea, community manager per 343 Industries, “10 anni di evoluzione tecnica”. Come darle torto.
A corredo di tutto, la possibilità di giocare con il nuovo motore grafico abilitando il supporto per TV 3D… sicuramente d’impatto.

4) Batman: Arkham City. Presentato dal 3D animator Adam Vincent e dalla (esagitata) community manager Sarah Wellock, entrambi di RockSteady, il gioco non ha bisogno di presentazioni. Da quel poco visto possiamo solo dire che ha tutte le potenzialità per riconfermarsi un capolavoro. La città è enorme e definita, l’orizzonte sembra non finire mai e la cosa bella è che tutto quello che vediamo è esplorabile.
Ci è stata presentata una sessione di volo dove Batman, grazie al suo mantello usato “a mo’ di aliante” e al rampino “à la Spiderman”, riesce a percorrere grandi distanze semplicemente planando.
Abbiamo poi provato la modalità che vede Batman (o Catwoman o Robin, a seconda dei gusti del giocatore) impegnati a sconfiggere alcune orde di nemici tramite combo e counter-attack, oppure raggiungere alcuni obiettivi prefissati nascondendosi o affrontando alcuni nemici allo scoperto. Entrambe modalità, già presenti nel primo capitolo, appaiono migliorate e bilanciate meglio. Il gioco uscirà a brevissimo, noi stiamo contando i giorni.

5) Kinect Sports Season 2. Prendete il primo Kinect Sports. Carino, vero? Aggiungeteci una decina di sport nuovi, dal golf al lancio delle freccette, mixate il tutto con modalità multiplayer fino a 6 giocatori (non contemporanei ovviamente) e avrete il Season 2.
A presentarlo due sviluppatori di RARE, responsabili del gioco.

6) Dragon’s Dogma. Giocabile in due modalità, una tipo MMORPG e una in modalità campagna, il gioco si presenta molto curato e ricalca le atmosfere dei classici del genere. Ovviamente non bastano pochi minuti per saggiare la bontà del gioco ma i presupposti ci sono tutti. Il portavoce di CAPCOM ci ha parlato di una campagna di 50/60 ore affrontabile apertamente, sia come quest che subquest. Un elemento sul quale sembrano puntare molto è lo scambio di item nella modalità multiplayer. I giocatori potranno infatti scambiarsi accessori, armi e altro incontrandosi, con il limite che per certi oggetti serve un livello di esperienza adeguato per poterli fare propri.
In uscita entro aprile 2012, siamo sicuri ne sentiremo ancora parlare; bene o male non ve lo sappiamo ancora dire.