Anteprima

Beyond: Two Souls

In anteprima esclusiva alla Gamescom 2012, David Cage ha presenziato davanti a giornalisti e addetti stampa per presentare il “dietro le quinte” del suo ultimo lavoro: Beyond Two Souls. Ancora una volta Cage investe sull’empatia tra giocatore-personaggio, non raccontando una storia bensì facendocela vivere.

di: Manuel "haures" Di Gregorio

In anteprima esclusiva alla Gamescom 2012, David Cage ha presenziato davanti a giornalisti e addetti stampa per presentare il “dietro le quinte” del suo ultimo lavoro: Beyond: Two Souls.
Il gioco narra le vicende della vita di Jodie, dall’ adolescenza all’età adulta, e del suo rapporto con un’entità spettrale chiamata Aiden.
Aiden è a tutti gli effetti un fantasma e in quanto tale possiede la capacità di attraversare muri, restare sospeso, manipolare oggetti e persone ma ha comunque dei limiti, il primo dei quali è quello di non potersi allontanare troppo da Jodie; il secondo invece ha effetto sulla sua forza, che cresce in proporzione al passaggio di Jodie dall’ adolescenza all’età adulta.
Per prima cosa, Cage ha insistito tantissimo sulle tecniche usate per sviluppare un gioco come Beyond: l’intera recitazione degli artisti è stata operata tramite Perform Capture, e non tramite Motion Capture come avvenuto per Heavy Rain. La differenza sostanziale è che la tecnica utilizzata per Beyond permette di registrare non solo i movimenti del corpo da ricreare fedelmente nel gioco, ma anche l’audio della recitazione e i movimenti degli occhi degli attori. “Questo processo” spiega Cage “ci permette di non dover più doppiare le scene in post-produzione, di conseguenza l’intero procedimento non viene più splittato in due momenti e le performance degli attori possono essere quindi molto più naturali. La tech-demo Kara è stata appunto la nostra prima prova di Performance Capture. Tutto ciò che si poteva dire col linguaggio del corpo e con la voce siamo riusciti a registrarlo in loco e ricrearlo successivamente in-game”.
In termini di tempo, il team di sviluppo si è ritagliato dodici mesi di riprese ogni giorno, utilizzando fino a 160 attori. Basti pensare che lo script di Beyond, lungo duemila pagine (quando solitamente un film Hollywoodiano ne contiene attorno alle mille) è stato interamente redatto da David Cage in un anno intero, prima di essere sottoposto al vaglio della produzione.

Veicolare un’emozione

Cage ha inoltre speso molte parole di ringraziamento alla performance di Ellen Page, per aver accettato di ricoprire il difficile ruolo di Jodie; “Quando ho finito di scrivere la trama di Beyond ed è stato il momento di trovare l’attrice che avrebbe interpretato Jodie, non avevo dubbi: volevo Ellen; quel ruolo era scritto apposta per lei… è lei, mi ripetevo, solo lei può interpretarla”.
Diventare Jodie non è stata un’esperienza normale per Ellen Page; “Lei stessa ha ammesso di come sia stata la prova più ardua della sua intera carriera. Tutti gli attori han recitato in ambienti completamente sterili; non siamo ad Hollywood, non potevamo girare scene in esterna poiché il trucco, i cavi e tutto il materiale per registrare i movimenti corporei era intrasportabile. Gli ambienti erano formati da assi, tavoli finti, ostacoli di legno e molto spesso ho dovuto fermare gli attori per dirgli: guardate che ora stiamo girando la scena in un sottomarino. Per poi magari aggiungere una portiera e dirgli: guardate che ora siamo su un elicottero! Nonostante questo Ellen ha capito l’importanza di questo progetto, non ha mai pensato di dare di meno solo perché stavamo creando un gioco. Ha messo tutte le sue emozioni e tutta la sua bravura nel personaggio di Jodie, è stata fantastica!”

Anima e corpo

Successivamente, nella demo mostrata alla stampa, Jodie viene braccata dalle forze speciali per le vie di una cittadina. Riparandosi dietro un’auto per evitare le unità tattiche prendiamo il controllo di Aiden che, a detta di Cage, potrà essere richiamato a piacimento durante l’avventura di gioco. Per salvare la ragazza ecco che dobbiamo interagire come fantasmi con gli elementi dell’ ambiente, ad esempio, manomettendo una pompa di benzina e dandole fuoco facendo cadere un cartellone pubblicitario; o ancora, strangolando gli agenti di polizia o possedendoli per alcuni secondi, giusto il tempo per metterli uno contro l’altro.
Sebbene gli eventi di gioco rimangano palesemente scriptati, Cage ha garantito molta più libertà d’azione rispetto a Heavy Rain, paragonando Beyond quasi ad un gioco Sandbox per le diverse possibilità del giocatore di concludere un evento.
Ancora una volta Cage investe sull’empatia tra giocatore-personaggio, non raccontando una storia bensì facendocela vivere. Beyond non è un gioco come gli altri e David Cage non è uno scrittore banale. Questa sorta di meta-teatro in cui ci viene chiesto di immergerci può piacere a pochi ed essere odiato da molti, ma non si può discutere sulla realizzazione tecnica, musicale o scenica del titolo. Beyond: Two Souls è un esperimento che va oltre al videogioco per arrivare al cuore della persona.
Non vediamo l’ora di saperne di più.