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Recensione XCOM: Enemy Within

Il mondo videoludico è un’entità assai strana, capace di stupire ad ogni suo movimento. Capita, magari, che un brand si ripeta ciclicamente ad intervalli assai ristretti, fino a saturare completamente il mercato e le menti dei player. E poi ci sono i casi in cui un titolo passi anni (forse decenni) nell’ombra, senza il benché minimo sussulto che possa far presagire un suo glorioso ritorno. Ecco, la saga di X-Com appartiene proprio a questa particolare casistica: era l’ottobre dello scorso anno quando Firaxis stupì critica e pubblico con la sua moderna e, allo stesso tempo fedele, rivisitazione del suo cavallo di battaglia datato 1994. Ma l’operazione che voleva riportare alla ribalta le lotte tra umani ed alieni non era certo destinata a fermarsi: una manciata di mesi più tardi ecco giungere nei negozi X-Com: Enemy Within, versione ampliata e potenziata di questo fortunato reboot.

di: Simone Cantini

Il mondo videoludico è un’entità assai strana, capace di stupire ad ogni suo movimento. Capita, magari, che un brand si ripeta ciclicamente ad intervalli assai ristretti, fino a saturare completamente il mercato e le menti dei player. E poi ci sono i casi in cui un titolo passi anni (forse decenni) nell’ombra, senza il benché minimo sussulto che possa far presagire un suo glorioso ritorno. Ecco, la saga di XCOM appartiene proprio a questa particolare casistica: era l’ottobre dello scorso anno quando Firaxis stupì critica e pubblico con la sua moderna e, allo stesso tempo fedele, rivisitazione del suo cavallo di battaglia datato 1994. Ma l’operazione che voleva riportare alla ribalta le lotte tra umani ed alieni non era certo destinata a fermarsi: una manciata di mesi più tardi ecco giungere nei negozi XCOM: Enemy Within, versione ampliata e potenziata di questo fortunato reboot.

Invasione 2.0

Non è un nuovo capitolo, questo è bene chiarirlo subito. La scelta operata da Firaxis con Enemy Within, difatti, ricalca quanto compiuto da Capcom con il suo Dark Arisendestinato a Dragon’s Dogma: la struttura portante del gioco, difatti, è rimasta pressoché invariata, ma a questa si sono aggiunte comunque alcune interessanti implementazioni. La più macroscopica di tali novità si può riscontrare sin dalle prime battute di gioco, dato che va a complicare sensibilmente la struttura delle varie missioni, grazie all’introduzione della Fusione. Questo particolare manufatto alieno, difatti, sarà disseminato lungo le varie mappe di gioco e dovrà, in aggiunta ai canonici obiettivi delle sortite degli XCOM, essere recuperato entro un determinato numero di turni, pena il fallimento. La Fusione, inoltre, avrà un impatto anche sullo sviluppo dei nostri agenti, dato che permetterà loro di mettere le mani su tutta la nuova serie di potenziamenti disponibili in questa espansione. Questi sono suddivisi in due differenti tipologie: la prima consentirà di effettuare modifiche genetiche, pemettendo così l’apprendimento di letali poteri supplementari, mentre la seconda trasformerà le nostre risorse in degli ibridi cibernetici grazie a degli impianti meccanici. Questi ultimi, chiamati MEC, oltre a fornire un potenziamento esponenziale delle varie capacità, potranno essere specializzate al pari di ogni altro soldato, rendendo i membri della squadra delle vere e proprie macchine da guerra.

Minaccia umana

A subire una piacevole sterzata diversiva, comunque, è stata anche la componente narrativa dell’intera produzione, grazie all’introduzione di una terza fazione, la EXALT. Composta da umani, questa società mira a favorire l’invasione aliena e, grazie all’utilizzo delle tecnologie degli invasori, a soggiogare l’intera razza umana. La loro presenza sarà rivelata tramite alcune missioni peculiari, che si andranno ad inserire all’interno del tessuto narrativo, le quali vedranno in prima battuta la sortita solitaria di un nostro agente (allo scopo di recuperare informazioni) e, in seguito, il suo recupero. Se la fase di intelligence ci vedrà spettatori passivi, il successivo step ci porterà a toccare con mano due nuove tipologie di scontri: nel primo caso, una sorta di Orda, saremo chiamati a difendere l’agente da ondate sempre più consistenti di avversari, il tutto mentre questi è intento a recuperare dati da uno dei due trasmettitori presenti sulla mappa. La seconda opzione ci vedrà impegnati nel sabotaggio di alcuni ricevitori della EXALT e, contemporaneamente, nel mantenere in vita il nostro infiltrato. I dati raccolti in queste missioni, comunque, non si limiteranno ad essere dei meri espedienti ludici, ma serviranno a rintracciare la sede operativa della EXALT che sarà nostro compito raggiungere al più presto, di modo da distruggerla e mettere fine alla minaccia umana. L’espediente della terza fazione in lotta ha il pregio di diversificare in maniera sensibile l’offerta di questo Enemy Within che, grazie ai nuovi obiettivi, va a risollevare in maniera consistente l’elemento della ripetitività che era stato uno dei punti deboli del reboot. La novità andrà ad impattare anche in modo diretto sugli scontri, dato che gli agenti dell’EXALT, a differenza degli alieni, potranno contare sui medesimi ritrovati tecnologi in forza all’XCOM, elemento che rende le sfide ancora più stimolanti che in passato. Inutile, poi, stare a parlare della mole consistente di aggiunte che interessano la tipologia e la struttura delle mappe, il numero di potenziamenti ed il bilanciamento generale del gioco.

Nulla cambia

Sotto questa spessa coltre di implementazioni inedite, fortunatamente, il nocciolo del gioco è rimasto praticamente lo stesso che abbiamo già apprezzato un anno fa, quindi se siete giocatori già rodati trovereste superflue le parole spese per descrivere quello che vi aspetta una volta dato il via all’azione. Per i neofiti della serie, invece, ci limiteremo a dire che XCOM: Enemy Within è un riuscito mix fra uno strategico turn based ed un titolo ruolistico, forse non proprio immediato da padroneggiare al meglio ma che, sicuramente, è riuscito a riportare in maniera fedele, per quanto moderna, una formula tanto cara agli utenti PC.

Con XCOM: Enemy Within Firaxis amplia e corregge il tiro della sua storica saga, proponendoci una sorta di data disk comunque affatto avido di novità tutto sommato interessanti. Peccato che queste introduzioni inedite, per poter essere sperimentate in prima persona, richiedano obbligatoriamente di iniziare da zero l’avventura, elemento che forse farà storcere la bocca a chi ha già debellato l’invasione mesi fa. D’altro canto, data la particolare natura delle nuove meccaniche e delle missioni aggiuntive, era impossibile agire in modo differente. Se non spaventati da questo difetto (o se siete nuovi al titolo), XCOM: Enemy Within saprà ripagarvi con molte ore di divertimento, a patto che riusciate a digerire un genere non certo popolare all’interno del panorama console.