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Recensione WRC 7

di: Simone Cantini

A dispetto di un’investitura ufficiale, ovviamente legata all’ottenimento delle relative licenze, WRC ha dovuto sin troppo spesso piegare la testa al cospetto di rivali magari meno blasonati, ma capaci di ridimensionare a colpi di gameplay la disparità di forze messe in campo. È successo giusto un anno fa, in seguito ad uno scontro che ha visto uscire vincitore, sia per quanto concerne il pubblico che la critica, il lavoro realizzato dai ragazzi di Codemasters. Kylotonn, però, non si è certo persa d’animo e, con questa terza sortita nel polveroso mondo del rally, sembra finalmente pronta a raccogliere con successo il guanto di sfida, grazie a WRC 7.

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Nuove regole, nuovo gioco

È bene mettere subito in chiaro come WRC 7, a dispetto del suo predecessore, non si limiti a proporre un mero aggiornamento di quanto mostrato nel capitolo precedente, uno degli aspetti più criticati della produzione transalpina giunta sugli scaffali nell’autunno scorso. I motivi che hanno spinto il team a compiere sostanziosi e benvenuti passi avanti, sono da imputare alla modifica del regolamento delle competizioni rallystiche ufficiali che, in seguito all’aumento della potenza delle vetture e alla relativa variazione delle forze in gioco, ha costretto Kylotonn a rivedere in toto l’ossatura del franchise. Gli impatti sul gameplay sono difatti molto evidenti, a partire dalla rivisitazione dell’aerodinamica e del sistema di guida, a cui si accompagna una realizzazione dei tracciati ora decisamente più accurata, in grado di far provare anche attraverso il pad la differente resa fisica delle superfici: ghiaia, asfalto e neve hanno adesso un impatto molto più realistico e palpabile sul comportamento e la gestione della vettura. Non bisogna, inoltre, trascurare la morfologia dei vari circuiti, arricchita di avvallamenti e dossi in grado di scongiurare la sensazione di piattezza sperimentata nel precedente episodio. Si tratta di quelli che potrebbero apparire, ad uno sguardo superficiale, piccoli cambiamenti dalla valenza marginale, ma che se sperimentati ai livelli di difficoltà più elevati, riescono ad impattare in maniera molto piacevole e convincente sul sistema di guida. Quest’ultimo si è mantenuto fedele alla sua tradizione ibrida, presentandosi in maniera decisamente scalabile, rappresentando un giusto compromesso tra le velleità simulative più estreme e l’arcade più sfacciato, pur non rinunciando ad una complessità di fondo avvertibile anche al livello di realismo più basso. Se è vero che i principianti potranno contare su di un controllo più permissivo, capace di limitare i danni alla sola estetica del veicolo scelto, ma mano che andremo a complicarci le cose dovremo prestare bene attenzione anche ai malfunzionamenti meccanici, in grado compromettere in maniera marcata le performance del mezzo. In questi casi, inoltre, potremo anche accedere ad alcune opzioni di tuning, di modo da poter intervenire in maniera personalizzata su alcuni aspetti del setting della nostra auto. WRC 7, in definitiva, si presenta come una validissima riscrittura del proprio passato, evidenziando una sorprendente e piacevole cura (considerando i trascorsi di Kylotonn con il franchise) verso tutti gli aspetti sino ad oggi criticati.

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Licenza di correre

Ovviamente, potendo contare sulla licenza ufficiale del campionato mondiale di rally, l’offerta in termini di realismo propostaci da WRC 7 non può che lasciare soddisfatti: ai 13 rally, suddivisi in quattro continenti, alle squadre ed ai piloti ufficiali, oltre che ai mezzi  da loro impiegati, si accompagnano vetture bonus e degli stage particolari in cui la resistenza e l’abilità dei piloti saranno messe a dura prova. Gli Epic Stage, questo il loro nome, si presentano come delle varianti più lunghe di alcuni circuiti standard, capaci di tenere incollati al volante per circa 15 minuti: una piccola feature inedita che sicuramente sarà in grado di rimpinguare un’offerta comunque non disprezzabile. A partire dalla modalità carriera, che ci vedrà impersonare un pilota alle prime armi, la cui ambizione sarà ovviamente quella di ascendere all’olimpo dei corridori: scelta la nostra scuderia di partenza, l’obiettivo sarà quello di scalare la classifica mondiale, con l’obiettivo di strappare contratti sempre migliori. Interessante anche la scelta, in ottica di progressione, di non limitare le probabilità di successo al mero raggiungimento del podio, dato che per ogni gara saranno presenti anche delle sfide opzionali in grado di sbloccare nuovi percorsi professionali. Per quanto concerne l’esperienza single player non poteva, ovviamente, mancare la possibilità di creare il proprio campionato personalizzato, a cui si aggiungono le prove singole, utili per prendere velocemente confidenza con i vari percorsi. Presente anche il prevedibile comparto multigiocatore, sia online che offline: nel primo caso potremo gareggiare assieme ad altri otto player, mentre qualora foste corridori da divano, vi farà piacere sapere che Kylotonn ha mantenuto la possibilità di giocare in split screen. WRC 7 ospita anche una modalità hotseat, in cui fino ad otto amici si avvicenderanno al pad, con l’obiettivo di strappare il tempo migliore. WRC 7, inoltre, non nasconde la propria natura votata agli eSport, tramite la presenza di alcune sfide settimanali in cui i giocatori saranno chiamati a scalare le classifiche mondiali a suon di performance impeccabili, con l’obiettivo di pimeggiare al termine della stagione e poter così partecipare ad una sfida in Galles con in palio del denaro sonante ed una fiammante vettura.

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Lucidato a specchio

È palese come le migliorie che sono andate ad impattare resa fisica e dinamica del gioco abbiano avuto, fortunatamente, anche la loro brava influenza sulle prestazioni puramente tecniche. A beneficiare in maniera più evidente del lavoro del team transalpino è il comparto grafico, forte di una pulizia ed una ricchezza di dettaglio aumentata, anche se alcuni elementi evidenziano un live aliasing comunque trascurabile. Ampliato anche la draw distance, capace di rendere ancora più suggestivi i vari percorsi, mentre lato frame rate il tutto si è rivelato inchiodato ai 30 fotogrammi al secondo (anche in split screen), non prestando il fianco ai fenomeni di tearing visti in passato. Buone le campionature dei motori dei vari bolidi, realizzate registrando le controparti reali, mentre lascia un po’ a desiderare il voice over del navigatore, erede delle blande performance passate.

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A dispetto dei comprensibili scetticismi figli del proprio passato, WRC 7 si presenta all’appuntamento con il grande pubblico in forma decisamente smagliante. La revisione delle regole competitive ufficiali ha avuto un effetto più che positivo sulle prestazioni della produzione Kylotonn che, pur non rinnegando i suoi trascorsi in bilico tra arcade e simulazione, offre ai giocatori una resa decisamente più realistica di tracciati e fisica dei mezzi. Accompagnato da un comparto in singolo piacevole, ma anche sfacciatamente proiettato nel mondo delle competizioni online, WRC 7 rappresenta un significativo passo in avanti per il franchise, che di sicuro non mancherà di soddisfare e stupire i player. La sfida a Codemasters è lanciata.