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Recensione Wasteland 2: Director’s Cut

Gli occhi di tutti gli appassionati dei videogiochi sono puntati sul quarto capitolo della serie Fallout, intanto però su console è arrivato un certo Wasteland 2, secondo capitolo di una serie nata ben 26 anni fa e che possiamo considerare a tutti gli effetti il padre spirituale del franchise di Bethesda. Wasteland 2 è uno dei tanti prodotti nati da una campagna su Kickstarter, seguito da un periodo in accesso anticipato su Steam e successivamente uscito lo scorso anno su PC. Dopo un buon successo riscosso su questa piattaforma, InXile Entertainment però ha deciso di non abbandonare la sua creatura e ha cercato di rifinirla seguendo i feedback e allo stesso tempo allargare il bacino di utenza su console. L'architettura hardware di PS4 e Xbox One così simile a quella di un PC infatti permette agli sviluppatori di realizzare agevolmente dei porting delle loro creazioni. Ecco dunque arrivare in versione retail e digitale Wasteland 2: Director's Cut.

di: Luca Saati

Gli occhi di tutti gli appassionati dei videogiochi sono puntati sul quarto capitolo della serie Fallout, intanto però su console è arrivato un certo Wasteland 2, secondo capitolo di una serie nata ben 26 anni fa e che possiamo considerare a tutti gli effetti il padre spirituale del franchise di Bethesda. Wasteland 2 è uno dei tanti prodotti nati da una campagna su Kickstarter, seguito da un periodo in accesso anticipato su Steam e successivamente uscito lo scorso anno su PC. Dopo un buon successo riscosso su questa piattaforma, InXile Entertainment però ha deciso di non abbandonare la sua creatura e ha cercato di rifinirla seguendo i feedback e allo stesso tempo allargare il bacino di utenza su console. L’architettura hardware di PS4 e Xbox One così simile a quella di un PC infatti permette agli sviluppatori di realizzare agevolmente dei porting delle loro creazioni. Ecco dunque arrivare in versione retail e digitale Wasteland 2: Director’s Cut.

Welcome to the Wasteland

In Wasteland 2 controlliamo un team di reclute dei Desert Ranger, l’unica organizzazione che tenta di mantenere l’ordine nel Midwest americano ormai distrutto dalla guerra nucleare. Il nostro gruppo di eroi prende gli ordini dal Generale Vargas, carismatico veterano capo dei ranger del deserto la cui fiducia va conquistata missione dopo missione a partire dall’investigare sulla morte di uno dei suoi migliori uomini.
La storia di Wasteland 2 non brilla tanto per i colpi di scena, ma per come viene raccontata e per il suo mondo di gioco ricco di dettagli. Vi avvisiamo infatti che in Wasteland 2 ci saranno tante linee di dialogo da leggere e tante scelte da prendere che avranno ripercussioni sulla storia e sul mondo di gioco. Tra quest principali e secondarie Wasteland 2: Director’s Cut cattura il giocatore nel suo affascinante mondo tenendolo impegnato per decine e decine di ore di gioco. L’unico difetto è riscontrato nella totale mancanza di una traduzione in italiano che, considerando l’enorme quantità di testi da leggere, può alla lunga stancare anche chi con l’Inglese non ha problemi. La speranza è di vedere prossimamente una patch che risolva il problema, considerando che su PC l’italiano esiste, anche se al momento sembra non essere nei piani di Deep Silver.

Un salto indietro nel tempo

All’inizio del gioco vi ritroverete a creare il vostro team di Desert Ranger personalizzando sia il loro aspetto estetico che le loro caratteristiche. A vostra disposizione troverete una manciata di punti da spendere per migliorare l’abilità del vostro personaggio. Si inizia con le caratteristiche fisiche come forza e velocità, per poi passare alle varie abilità divise in tre tipi: combattimento, conoscenza e diplomazia. Ci sono poi i vari perk che vanno prima sbloccati migliorando le apposite abilità e poi acquistate utilizzando i rispettivi punti. Infine è possibile dotare il proprio personaggio di un tratto specifico che ne descrive le origini e conferisce dei bonus e dei malus che donano a ognuno un po’ di carattere. Si tratta di un processo abbastanza lungo che richiede una certa attenzione e cura nei dettagli anche più piccoli visto che risulta fondamentale creare un party ben bilanciato. Per fortuna il gioco mette a disposizione anche un team predefinito con cui iniziare così da evitare questa fase a chi preferisce gettarsi immediatamente nella mischia.
Superata questa fase inizia finalmente il gioco. Wasteland 2 è un RPG a turni con visuale dall’alto. Si tratta di un genere che si sposa perfettamente con la coppia mouse e tastiera su PC, eppure il passaggio al pad su console risulta quasi indolore grazie all’interfaccia ridisegnata. Basta infatti un po’ di pratica nelle prime ore di gioco per trovarsi perfettamente a proprio agio. La levetta sinistra muove il personaggio, la destra controlla la telecamera, i dorsali permettono di passare da un personaggio all’altro, i grilletti invece aprono dei menù radiali per svolgere determinate azioni come attaccare, ricaricare l’arma, medicare un compagno e così via. Il touchpad di PS4 apre il menù di gioco dove troviamo l’inventario e le varie abilità dei personaggi potenziabili ogni volta che si sale di livello. Infine i tasti frontali e il d-pad servono per svolgere determinate azioni come parlare con i personaggi, aprire porte o accovacciarsi.
Il passaggio dalla fase di esplorazione, fondamentale per cercare munizioni, armi e altri oggetti utili per i vostri personaggi, a quella di combattimento avviene in maniera istantanea. Basta infatti entrare nel cono visivo dei nemici o sparargli per dare il via allo scontro. Ogni personaggio è dotato di un certo quantitativo di punti azione che variano in base ad alcune caratteristiche fisiche come la velocità e la consapevolezza. Qualsiasi tipo di azione come muoversi o attaccare un avversario costa ovviamente un certo numero di punti. Ogni attacco ha una percentuale di successo che varia tenendo conto di alcuni fattori come l’abilità del vostro personaggio con l’arma in uso, la sua posizione rispetto al nemico di turno, l’essere in copertura e così via. Ad esempio se un nemico si trova al riparo dietro un muro la percentuale di riuscita si attesterà intorno al 50%, vi converrà quindi cercare di aggirare il vostro avversario per ottenere una posizione di vantaggio e così vedere la percentuale aumentare drasticamente. Oltre a poter effettuare un attacco normale, si può decidere, in pieno stile Fallout, di mirare le singole parti del corpo degli avversari con una percentuale di riuscita del colpo che però va a calare. La scelta quindi spetta a voi, meglio tentare un colpo sicuro o preferire un più rischioso colpo alla testa dagli effetti più devastanti sul nemico?
Ma Wasteland 2 non è un gioco vecchia scuola solo per il suo genere d’appartenenza, ma anche per il suo livello di difficoltà. In una generazione che tende a prendere per mano i giocatori, InXile Entertainment fa l’esatto contrario. Non esistono infatti indicatori su schermo che vi dicono dove andare o suggerimenti che vi facilitano l’avanzamento. Già al livello di difficoltà normale poi bisogna fare grande attenzione in combattimento. Attaccare a testa bassa infatti porta alla morte dei vostri personaggi, bisogna quindi imbastire con attenzione la vostra tattica cercando di sfruttare al meglio i punti di forza dei membri del vostro party e le debolezze dei vostri avversari. Spesso ci siamo ritrovati a ricaricare un salvataggio precedente per la nostra avventatezza. Il nostro consiglio è di salvare spesso perché anche il combattimento all’apparenza più semplice può nascondere delle avversità inaspettate.
Insomma Wasteland 2: Director’s Cut è un gioco profondo e impegnativo che darà filo da torcere anche ai più esperti del genere e riesce offrire un senso di soddisfazione come solo pochi prodotti negli ultimi anni sanno fare. Solo la gestione della telecamera ci ha fatto storcere un po’ il naso, ma si tratta di andare a cercare il pelo nell’uovo in quello che è un gameplay calibrato alla perfezione.

Le Wasteland secondo Unity

L’originale Wasteland 2 girava su Unity 4.5 ma per la realizzazione di questa Director’c Cut il motore è passato alla quinta versione del popolare motore di gioco. Non si tratta sicuramente di un videogioco che sfrutta al meglio l’hardware di PS4 e Xbox One e che fa gridare al miracolo. Il passaggio a Unity 5 ha portato alcune migliorie nella definizione, ai modelli poligonali, al sistema d’illuminazione, le animazioni e quant’altro. Nel complesso ci troviamo dinanzi un’esperienza piacevole da vedere che svolge il suo lavoro senza infamia e senza lode. Buono il sonoro con musiche adatte alla situazione un doppiaggio in inglese ben realizzato.

Commento finale

Wasteland 2: Director’s Cut è un prodotto solido e curato. L’interfaccia e il sistema di controllo rendono il titolo di InXile Entertainment godibilissimo su console con il pad. La sua difficoltà probabilmente non lo rende un videogioco consigliabile a chiunque ma le tante soddisfazioni che riesce a donare non si trovano in altri lidi. Peccato solo per la mancanza della traduzione in italiano, ma il prezzo ridotto, la longevità e il gameplay rendono Wasteland 2: Director’s Cut un prodotto imprescindibile per i fan degli RPG vecchia scuola.

  • Mondo di gioco e quest coinvolgenti

  • Gameplay profondo

  • Difficile e impegnativo

  • La sua difficoltà potrebbe scoraggiare i meno esperti

  • Graficamente non fa gridare al miracolo

  • Manca l’italiano