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Recensione Velocity 2X

di: Simone Cantini

Lo avevo già scritto in passato, proprio in occasione della prima recensione di Velocity 2X (si trova qua se volete dare un occhio), eppure sembra proprio che ai ragazzi di FuturLab piaccia davvero prendersela comoda. Certo è pur vero che Switch è fuori da meno tempo di PS4 e PS Vita, ma aspettare tutti questi mesi per far arrivare sull’ibrida Nintendo il loro gioco migliore è davvero quasi criminale. Per lo meno l’attesa è servita a farci ritrovare Kai Tana in forma decisamente smagliante. Sì, oggi come nel 2014.

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Lost in space

Se bazzicate le piattaforme Sony quasi sicuramente non avrete bisogno di alcuna introduzione per Velocity 2X, ma se invece il vostro habitat videoludico è altrove, forse una piccola infarinatura non potrebbe certo fare male. Il titolo in questione è il sequel di un interessante shoot’em up che fece il suo debutto su PSP sotto forma di Minis, ovvero piccole produzioni indipendenti dal costo assai contenuto. Dietro a questo fortunato successo si celavano le menti degli inglesi ragazzi di FuturLab, piccola software house che, in seguito al felice clamore fatto registrare dalla propria creatura, decise dopo qualche anno di migliorarne in tutto e per tutto la formula tramite un secondo capitolo degno di questo nome. Nel gioco impersoneremo i panni di Kai Tana, pilota spaziale del potentissimo Qwarp Jet, un’astronave in grado di distorcere lo spaziotempo e di teletrasportarsi. In seguito agli eventi del primo capitolo, la nostra eroina si è trovata inghiottita da un’anomalia cosmica, che ha finito per scaraventarla priva di sensi ad anni luce di distanza dal proprio settore spaziale. Recuperata, assieme al proprio velivolo, da una razza aliena ostile, la nostra si ritroverà ben presto a fuggire dalla propria prigionia grazie all’aiuto di una creatura amica, il tutto attraverso una serie di ottimamente congeniati livelli in cui sezioni shoot’em up e platform finiranno per alternarsi in modo assai piacevole.

Come in cielo, così a terra

Punto di forza di Velocity 2X è senza dubbio il suo gameplay assai frenetico, che si baserà fondamentalmente sulla citata capacità del Qwarp Jet di teletrasportarsi. Oltre alla possibilità di fare fuoco, difatti, sarà indispensabile sfruttare questa peculiare feature per attraversare i vari stage a scorrimento verticale che saremo chiamati a superare, tenendo contemporaneamente d’occhio il tempo, le capsule di superstiti disseminate nel cosmo e i cristalli violacei anche essi presenti nell’area di gioco. Sì, perché per poter scalare le classifiche ed ottenere le medaglie necessarie allo sblocco delle porzioni di gioco più avanzate, sarà necessario coordinare abilità e prontezza di riflessi, così da poter recuperare tutto il recuperabile, far registrare il tempo più basso possibile, oltre ad accumulare un quantitativo sufficiente di punti. Per farlo dovremo dunque combinare l’elevata mobilità del Qwarp Jet con la sua potente mitragliatrice, oltre che con il sistema di teletrasporto attivabile tramite l’utilizzo del dorsale sinistro della console: facendo ciò genereremo una sorta di mirino che, una volta rilasciato il pulsante, vedrà la nostra navicella proiettarsi nel punto prescelto, permettendoci così di superare ostacoli apparentemente insuperabili. Tali capacità, inoltre, saranno sfruttate anche a terra, nelle porzioni di gioco in cui controlleremo direttamente Kai Tana, il tutto all’interno di livelli a scorrimento orizzontale dalla natura platform/shooter, anche se regolati dalle medesime meccaniche di reward già accennate. Tutto funziona a meraviglia in Velocity 2X, complice un sistema di comandi eccellente ed estremamente reattivo, che va ad impreziosire un level design di elevata fattura, capace di garantire una progressione stimolante e dalla difficoltà ottimamente calibrata. Lo stesso comparto grafico, pur non facendo strabuzzare gli occhi per la meraviglia, accompagna in modo coerente l’avventura, dimostrandosi sempre pulito e ben amalgamato con il contesto. Da applausi la colonna sonora realizzata da Joris de Man e James Marsden, che in più di un’occasione mi ha felicemente ricordato l’epoca a 16 bit targata Chris Huelsbeck (e scusate se è poco!). Insomma, un piccolo classico di ottima fattura, al punto che lascia davvero stupiti sapere come il team non sia ancora riuscito a trovare un publisher in grado di sostenere l’eventuale, oltre che desideratissimo, sequel: misteri del mercato videoludico.

Gli anni passano, ma quando un vino è buono invecchia sempre con stile. E lo stesso si può dire di Velocity 2X che, nonostante gli anni che la release originale si porta sulle spalle, risulta ancora oggi freschissimo e divertente nella sua incarnazione per Nintendo Switch, forte del suo gameplay frizzante e ben congeniato. Se non avete mai accompagnato Kai Tana nella sua avventura, adesso non avete davvero più nessuna scusa, considerando anche la presenza dei DLC rilasciati a suo tempo. Velocity 2X è un piccolo gioiello che non deve mancare in nessuna collezione, e lasciarselo sfuggire ancora una volta sarebbe davvero imperdonabile.