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Recensione Ultra Street Fighter IV

La cosa più difficile quando si parla dell’ennesimo capitolo di Street Fighter IV è giustificarlo a chi è lontano dalla serie e lo vede come un DLC ad un prezzo ingiustificato. Cerco di spiegarmi meglio, se avete visto le vecchie iterazioni come un simpatico modo di Capcom per mettere le mani nei portafogli dei giocatori Ultra Street Fighter IV non vi farà cambiare idea, non vi serve neanche leggere il resto della recensione. Tutti gli altri invece mi seguano dopo la pausa per capire cosa c’è di effettivamente nuovo nell’ultima incarnazione della serie.

di: Federico Lelli

La cosa più difficile quando si parla dell’ennesimo capitolo di Street Fighter IV è giustificarlo a chi è lontano dalla serie e lo vede come un DLC ad un prezzo ingiustificato. Cerco di spiegarmi meglio, se avete visto le vecchie iterazioni come un simpatico modo di Capcom per mettere le mani nei portafogli dei giocatori Ultra Street Fighter IV non vi farà cambiare idea, non vi serve neanche leggere il resto della recensione. Tutti gli altri invece mi seguano dopo la pausa per capire cosa c’è di effettivamente nuovo nell’ultima incarnazione della serie.

Super Arcade Ultra

Se c’è una cosa che manca nella saga Street Fighter del nuovo corso è la nomenclatura bizzarra e sfacciatamente iperbolica resa nota proprio dai vecchi titoli Capcom e citata più recentemente con grande autoironia nell’ultimo DLC di Dead Rising 3. Il nuovo capitolo di Street Fighter, acquistabile come DLC per chi ha già l’Arcade Edition, come i precedenti si presenta con un nome relativamente sobrio ma con una lunga serie di aggiunte che faranno felici i fan più accaniti.
Il primo e più evidente dei supplementi è l’introduzione di 5 nuovi personaggi e relativi stage: Elena, Hugo, Poison, Rolento e Decapre si aggiungono al nutrito cast per modificare, per forza di cose, tutte le dinamiche nel raffinato bilanciamento nel titolo, portando infinite nuove varianti in attacco e in difesa anche per i giocatori di vecchia data che preferiscono mantenere un personaggio conosciuto.
I primi quattro sfidanti sono stati reintrodotti recentemente nello spinoff Street Fighter X Tekken e i loro assets sono stati evidentemente riutilizzati per portare i personaggi anche nella serie principale, Decapre, che debutta per la prima volta, è invece un chiaro reskin di Cammy.
Elena la vediamo per la prima volta in Street Fighter III, fedele allo stile della capoeira predilige l’uso dei calci, rapida negli attacchi e con una capacità di salto notevole può mettere in seria difficoltà i giocatori più lenti e tattici.
Hugo nasce in Final Fight come boss nemico, nella sua versione 3D è una montagna di muscoli lenta e letale che, grazie alle sue proiezioni da wrestler, non vorrete affrontare nella corta distanza.
Anche Rolento nasce in Final Fight, con la sua agilità e la portata del bastone che usa come arma si rivela ottimo per i giocatori che vogliono dominare il corto e il medio raggio.
Poison proviene anch’essa/o da Final Fight, con un buon gioco sulla media distanza dovuto alle lunghe gambe e al frustino, un buon danno e attacchi in stile fireball sembra il personaggio più bilanciato e a tutto tondo tra i nuovi introdotti.
Decapre è una nuova introduzione per la serie, la russa psichica oltre al modello 3D prende in prestito da Cammy anche una parte del suo moveset a cui si aggiungono mosse speciali vicine a quelle dei personaggi psichici, nel complesso però l’esperienza è diversa da quella della soldatessa britannica, grazie alle sue lame psioniche e alla possibilità di teletrasportarsi può offrire diversi spunti ai giocatori più attenti.
Anche i nuovi stage associati provengono direttamente dal precedente Street Fighter X Tekken ma, per permettere di seguire meglio l’azione, sono stati resi meno caotici.
Il team di Ono, come da tradizione, ha ben pensato di aggiungere nuove possibilità al gameplay del titolo oltre al consueto rebalance dei personaggi. In Ultra infatti è possibile scegliere l’opzione Ultra Combo Double all’inizio dell’incontro lasciando la libertà al giocatore di scegliere quale usare durante l’incontro (bilanciando la possibilità di scelta con un danno leggermente inferiore); mentre sono state aggiunte le Red Focus che, al prezzo di 2 barre EX, permettono di assorbire più colpi rispetto al Focus normale. Chiude l’elenco la possibilità di effettuare un Delayed Standing: con questa nuova mossa possiamo ritardare il tempo di recovery del personaggio dalla posizione sdraiata principalmente per spezzare il timing delle combo dei nostri avversari.
Nuove introduzioni anche per il reparto online, con il Team Elimination che permette di giocare emozionanti match a eliminazione in squadre da tre contro tre e il richiestissimo Online Training per allenarsi in compagnia di amici. Curiosa invece l’Edition Select: che ci permette di scegliere un lottatore secondo il bilanciamento che aveva nella nostra edizione di Street Fighter preferita, per accontentare anche i vecchi nostalgici.
Dove invece Capcom si è dimenticata dei suoi fedeli è nelle Trial dei nuovi arrivati, che mancano già dalla versione arcade e che sono state promesse in DLC prossimamente.

Vecchie novità, nuove tradizioni

Il lavoro svolto dietro ad ogni nuova versione di Street Fighter è troppo grande per essere analizzato in poche righe anche perché un rebalance così massiccio offre variabili e modi di giocare sempre nuovi che a volte vengono scoperti dopo mesi, e svelati dai top player dei tornei competitivi. Quello che è sicuro è che la vasta community accoglie le versioni più recenti con piacere e le giustifica anche solo per le nuove dinamiche che si vengono a creare tra vecchi e nuovi personaggi, oltre che per le aggiunte di gameplay che offrono nuova linfa anche ai giocatori più abitudinari.
Con un reparto tecnico che continua a fare la sua figura nonostante il motore sia fondamentalmente lo stesso dalla prima iterazione questo capitolo mette la degna parola fine al corso della generazione passata e alla direzione di Ono, che ha rassegnato le sue dimissioni da poco, in attesa di una nuova versione sulle prossime console.
L’ossimoro che fa da titolo al paragrafo è la descrizione ideale per chiudere su Ultra Street Fighter IV e sulla sua serie che ha saputo rinnovarsi pur rimanendo sui passi del suo predecessore storico e che, aggiornamento dopo aggiornamento, ha sempre cercato di introdurre senza per forza stravolgere.

 

  • È sempre Street Fighter

  • Nuovi personaggi e nuove arene

  • Nuove modalità e rebalance

 

  • È sempre Street Fighter

  • Stage e personaggi introdotti sono tutti dei ricicloni

  • Capcom si è dimenticata ancora i Trial