Recensioni

Recensione The Huntsman: Winter’s Curse

di: Marco Licandro

The Huntsman: Winter’s Curse, sviluppato da Desert Owl Games, è un gioco di ruolo a tema fiabesco basato sul film Huntsman: Winter’s War, in Italia tradotto come Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio. Uscito poco tempo prima su PC, arriva ora anche su Playstation 4 con i comandi tradotti interamente per essere usufruito dal nostro fidato Dualshock 4. Vediamo quindi insieme di cosa si tratta.

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Estraendo la fiaba dal film

Se il film del Cacciatore riprende la classica fiaba di Biancaneve, Winter’s Curse fa l’inverso, raccontando la fiaba prendendo ispirazione dal film. Il gioco racconterà le vicende della giovane e coraggiosa Elisabeth, che in una fredda giornata d’inverno deciderà di ricongiungersi alla famiglia, abbandonando la propria casa e andando alla ricerca degli ormai dispersi fratelli. Durante il suo percorso incontrerà Marcus, un mago che si offrirà di aiutarci senza chiedere nulla in cambio, ma per la pura gioia di affrontare la vita e andare alla ricerca di avventura. Compagno che si rivelerà molto utile e che amplierà il gameplay grazie ai turni e le meccaniche del party che vedremo tra poco.

the-huntsman-winters-curse-ps4-5

Come uscito da un libro

Lo stile di Huntsman è ciò che più lo rende caratteristico. I disegni, le animazioni, i menù, i personaggi e le musiche aiutano a creare l’illusione della fiaba, grazie ad uno stile semplice ma raffinato, ed un utilizzo di colori pastello, atti a ricreare le classiche fiabe stampate sui libri. Anche le ambientazioni ed i personaggi non saranno da meno. Passando per foreste minacciose e affrontando bestie selvagge, lotteremo con un misto di armi e magia utilizzando delle carte, le quali potranno essere selezionate così da formare un mazzo personalizzato. Esse avranno, secondo la tradizione, un titolo, una immagine, ed una descrizione, così da decidere se attaccare facendo il massimo danno, oppure diminuire l’attacco a favore di uno stordimento, e ancora guarirci o proteggerci tramite uno scudo, e così via.

Come ogni rpg, a fine battaglia riceveremo punti esperienza, nonché carte aggiuntive. È anche presente un albero di abilità per ogni personaggio, il quale differisce da altri rpg in quanto i punti assegnati potranno essere recuperati una volta rimossa l’abilità.

ss_b392ebd918440e92e1072a4dcf452a186499d5a7-1920x1080

Combattimenti letterari

I testi, al momento solo in inglese, sono assieme parte integrante dell’esperienza, che viene vissuta come un racconto dove sarà possibile fare alcune scelte di dialogo, anche se queste non sembrano avere effetto sulla storia. Purtroppo non sono presenti dialoghi parlati, e non vi sono suoni d’accompagnamento al testo, rendendo il tutto abbastanza anonimo e silenzioso. Quando non saremo impegnati a leggere, il gioco ci impegnerà con i combattimenti che, come abbiamo già visto, utilizzeranno delle carte. I turni saranno visibili in alto in una barra di avanzamento simile a quanto visto in Child of Light di Ubisoft, e ci chiediamo infatti se non sia quello il titolo dal quale è stata presa ispirazione.
Alcune disattenzioni nella UI, ad esempio quando la freccia di selezione del nemico viene coperta da altri elementi a schermo, occasione che potrebbe confondere il giocatore e mirare ad un nemico anziché ad un altro. Poca cura in tutto il resto, come effetti sonori, animazioni, o anche il fatto che manchi quel qualcosa in più che avrebbe potuto dare più coinvolgimento al tutto.
Le missioni secondarie sono presenti in numero limitato, e anche se non obbligatorie sono consigliate non tanto per approfondimento e punti esperienza, quanto per la longevità ridotta del titolo che richiede giusto qualche ora prima di essere concluso.

tdt3qg3u2ir5hp2unt58

Conclusione

Per essere un tie-in, lo stile grafico non lo rende affatto malvagio. Ciononostante, i giocatori PS4 sono ormai abituati ad una qualità generale più alta, ed un titolo dal budget ridotto si vede e si riconosce, anche per via della poca cura dedicata all’interfaccia ed in generale all’aspetto ludico del titolo. La sensazione è quella di avere un titolo dalle buone potenzialità, ma l’esperienza generale non è delle migliori, perdendosi in personaggi poco memorabili, un sistema di combattimento che non eccelle ed in generale una mancanza di dettagli che avrebbero potuto differenziare il titolo dalla massa, rendendo il tutto più adatto ad essere fruito su tablet che su console casalinga. Un vero peccato.