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Recensione Tales of Berseria

di: Marco Licandro

Tales Of non ha bisogno di una vera presentazione. L’iconica serie JRPG è ormai rinomata ovunque e ha raccolto un’intera fanbase grazie al suo stile grafico colorato, l’importanza data alla trama ed i personaggi, ed il gameplay RPG che tuttavia non si esente da cambiare approccio. Tales of Berseria tuttavia non si trova più sotto la direzione di Hideo Baba, capo della produzione dei precedenti capitoli, venendo sostituito da Yasuhiro Fukaya il quale ha preparato un approccio alquanto diverso per questo nuovo seguito. Vediamone quindi le dinamiche.

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Rabbia e vendetta

Non si può iniziare in modo più diverso un capitolo di Tales Of, che nonostante sia ambientato a Midgand, mondo di gioco del precedente Tales of Zestiria, cronologicamente si colloca invece parecchi secoli prima. Splendide intro animate con cura immergeranno immediatamente il giocatore nella trama, comunicando subito un tema molto più tetro e sanguinoso, in una terra dove gli umani possono essere affetti da una malattia che li trasforma in demoni a caccia di sangue.

Una differenza spiazzante, se comparata allo scorso capitolo, molto più luminoso e dai temi ricorrenti di bontà, dove appunto impersonavamo un redentore. Scioccante poi è l’inizio del gioco, dove Velvet, per la prima volta protagonista donna della serie, subirà un atroce tradimento, guardando con i propri occhi l’assassinio del fratello da parte di un membro della sua famiglia. Cieca dalla rabbia cerca subito di vendicarlo in un gesto disperato, con l’unico risultato di essere contagiata dalla malattia che la renderà demone. Rinchiusa per anni, il demone coverà vendetta, ingannando l’attesa nutrendosi di altri demoni tramite il suo braccio, finché un’opportunità si presenta che le permetterà di fuggire dalla prigione e trovare un team che la aiuterà a soddisfare la sua sete di sangue.

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Azione rapida e letale

Come ogni JRPG che si rispetti, lo stile dei combattimenti la dice lunga sulla qualità del titolo. Troveremo infatti mostri di ogni tipo, nonché demoni e membri dell’ordine degli esorcisti, i quali giurano di difendere l’umanità proprio da demoni come Velvet. Non vi saranno incontri casuali, in quanto ogni nemico sarà visibile e lo scontro inizierà in caso di contatto. Vi è sempre un distacco tra gioco e combattimento, in quanto non potremo sapere la quantità ed il tipo di nemici da affrontare fin quando esso non inizi. La novità della serie sta in uno stile di combattimento action, con diversi attacchi per pulsante, parate e schivate strategiche. La differenza sta nella barra delle anime, che rende il tutto più strategico. Si inizia con tre anime, le quali possono scendere a 1 o arrivare a 5. Attaccare o venire attaccati vedrà le anime diminuire, ma stordire l’avversario le vedrà invece salire. Avere l’anima a zero vedrà la nostra protagonista colpire ma rimanere quasi stordita dall’attacco, spingendo il giocatore ad avere più cura e attenzione alla barra così da alternare parate ad attacchi continui. Con un minimo di tre barre anime sarà possibile utilizzare il braccio demoniaco così da divorare il nemico, e far partire una sequenza di combo da concludersi in una super mossa finale. Ma attenzione, sfruttarla vorrà anche dire ridurre semi permanentemente la barra anime di una. Altre super mosse saranno sbloccabili successivamente garantendo combo no-stop ed impedendo ai nemici di contrattaccare.

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Il mondo di gioco

Che piaccia oppure no, non si può dire che il character design del titolo non sia notevole. Ogni personaggio, in particolare modo quelli del team di Velvet, sono particolarmente ricercati sia come personalità che come background personale, oltre anche ad esibire un aspetto unico, con vestiti ricchi di accessori in modo da dare unicità ad ognuno. La varietà è quindi alta, ed anche la trama, per quanto inizi molto cruda, si snocciola lungo tutta l’avventura presentando oltretutto una crescita dei personaggi, che mostrerà quanto essi possano essere diversi da ciò che vogliono mostrare. Interessante anche l’ordine degli esorcisti, ed intelligente lo story-telling, che farà dubitare il giocatore riguardo tutti i personaggi, in quanto nessuno mostra segni evidenti di bontà o crudeltà, lasciandolo ad analizzare l’operato ma al contempo giudicandone i risvolti sulla personalità.

Il mondo di gioco mantiene, di giorno, molti aspetti colorati e naturalistici già visti in Zestiria, forse più spartani. Graficamente ci sentiamo delusi da dungeons ripetitivi, sia come costruzione che come textures, le quali sono palesemente a bassissima risoluzione per tutto il gioco, nonché una cura davvero irrisoria agli elementi poligonali, spesso grezzi ed estremamente semplificati, nonché ripetuti. Sappiamo che lo sviluppo è nato su PS3 e che per questo bisognerebbe chiudere un occhio, ma non per questo sentiamo di farlo in quanto è ormai si è superato uno standard, e nel 2017 ci si aspetta un po’ di evoluzione da parte dei team Giapponesi su questo aspetto.

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Conclusione

Zestiria era un buon titolo, ma Berseria porta la serie ad un nuovo livello. Più cupo, forse, e molto più action, ma non per questo perdendo le basi o lo stile classici. Fan di Tales Of, preparatevi a spendere ore in compagnia di Velvet e del suo variegato team, così da aiutarla a compiere la sua vendetta. Avrete sì dungeons lineari e ripetitivi, nonché una difficoltà abbastanza scialba, almeno finché non sbloccherete la più impegnativa, ma se siete amanti delle classiche scenette della serie non rimarrete delusi, grazie anche a bellissimi intermezzi animati in 2D, che non mancheranno di affascinarvi.