Recensioni

Recensione Spintires: Mudrunner

di: Ulell

Da bambino ho giocato spesso con i camioncini, quelli che ci mettevi la manina sopra e poi facevi “brum brum” con la bocca, immaginando viaggi lunghissimi a bordo di questi bestioni della strada. In Spintires: Mudrunner Il mio sogno di bambino è divenuto realtà, trasformandomi in un vero camionista russo (parolacce comprese).

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Tundra e fango

Per spiegare questo gioco bisogna partire dalla fine, ovvero il suo scopo: trasportare legname. La domanda ora vi sorgerà spontanea: “Tutto qui?” e la risposta mia sarà “Magari!”. Infatti per poter trasportare la nostra merce da un punto all’altro delle nove mappe sbloccabili dovremo faticare parecchio per via del permafrost, ovvero quello strato di ghiaccio che si forma sulle strade russe e che facilmente si trasforma in fango che si attaccherà inesorabilmente alle nostre ruote rendendo praticamente inesistente l’aderenza delle gomme al suolo. Per poterci salvare da queste situazioni dovremo utilizzare vari metodi: un rampino da agganciare agli alberi che ci aiuterà a venir fuori dalle zone più fangose, oppure il differenziale bloccato o ancora inserire le “ridotte” ovvero le marce tipiche dei mezzi pesanti, più lente ma che permettono una trazione maggiore. In tutto questo potremo muoverci liberamente nelle mappe per scoprire altri garage e altri mezzi pesanti, che potremo utilizzare o temporaneamente o acquisirli a “titolo definitivo” trasportandoli nel nostro parcheggio.

Ti odio e poi ti amo e poi ti odio e poi ti amo

Come ogni simulativo che si rispetti, Spintires: Mudrunner si fa amare e odiare per svariate ragioni. La difficoltà della guida dovuta al permafrost è a livelli estremi, infatti ci capiterà di sbagliare una manovra e non riuscire più a raggiungere il punto di parcheggio per le merci per via di un fosso fangoso scavato dalle nostre gomme dal quale non riusciremo più ad uscire se non facendo altre manovre che peggioreranno il fango attaccato alle stesse rendendo sempre più difficoltose le manovre. E tutto questo causa, appunto, una gran voglia di ricominciare la partita per tentare di finire quelle maledette missioni (avremo infatti sia una modalità “carriera” che varie sfide sia single player che multi), ma lasciandoci addosso un senso di rabbia molto vicino alla frustrazione che prova il vero camionista che fa affondare il suo adorato strumento di lavoro in una marea di fango. Dal punto di vista tecnico poi, il gioco ha pregi e difetti. Se il sistema di animazione delle ruote e del permafrost è davvero fatto bene, non si può dire lo stesso per i modelli poligonali dei mezzi e del paesaggio, che forse andrebbero un po’ svecchiati nonostante i colori siano volutamente spenti per dare ancor più l’idea di una situazione di lavoro “sporca”. Si può decidere inoltre di impostare la guida sia nella cabina del camion che con visuale esterna. Peccato che se si vuol effettuare retromarcia per forza di cose bisognerà utilizzare quest’ultima dato che gli specchietti non riflettono nulla, ed inoltre la telecamera esterna è totalmente incentrata sulle ruote del camion (per permetterci di studiare a fondo il fango e lo stato delle gomme) e non ci permette di vedere bene quello che stiamo facendo in manovra.

C’è un tronco per te

Spintires: Mudrunner Mantiene tutto quello che promette. Un simulatore di guida di camion davvero godibile anche se molto difficoltoso, con alcune pecche che si spera potranno essere risolte in una futura lease del gioco.