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Recensione Silence

di: Luca Saati

A 7 anni di distanza da The Whispered World, Daedalic Entertainment ritorna nell’universo creato da Marco Hüllen con una nuova avventura chiamata Silence. I fan del gioco originale uscito solo su PC riconosceranno subito i tanti riferimenti a The Whispered World, tuttavia i neofiti possono stare molto tranquilli poiché Silence è perfettamente godibile per chiunque.

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Come in una favola

Durante un raid aereo, il giovane Noah e la sua sorellina Renie trovano rifugio in un bunker. Per ragioni che non vi sveleremo per evitarvi spoiler, i due protagonisti si ritrovano improvvisamente intrappolati nel mondo di Silence. Silence però non è quel posto idilliaco che tutti si aspettavano, anche questo mondo ha subito gli effetti della guerra e nasconde al suo interno pericoli rappresentate da delle strane creature e da una misteriosa regina.

I toni della narrazione di Silence sono quelli tipici di una fiaba, la storia cattura il giocatore e regala qualche emozione in più di un’occasione, specie nell’ultimo capitolo dove possiamo prendere un’importante scelta morale capace di cambiare il finale del gioco. Il merito di una storia così riuscita è dei personaggi a cui vi affezionerete in fretta (vogliamo il nostro Spot personale), un plot davvero ben scritto e un’ottima regia. Il tutto viene poi enfatizzato dalla splendida direzione artistica che ricorda da molto vicino l’animazione. Silence è un luogo splendido da vedere con scorci uno più bello dell’altro, personaggi ben disegnati e caratterizzati. Davvero bella anche la colonna sonora e di buon livello anche il doppiaggio in inglese (i testi sono in italiano). Non esageriamo nel dirvi che Silence è un piccolo capolavoro se guardiamo il comparto artistico e narrativo

Dal punto di vista prettamente ludico ci troviamo dinanzi a una classica avventura grafica in cui i puzzle la fanno da padrona. Con la levetta analogica sinistra possiamo muovere il personaggio, mentre con quella destra possiamo selezionare i vari elementi dello scenario con cui interagire. Gli enigmi ambientali non sono mai troppo complessi, ma nel caso vi troverete bloccati potrete sempre affidarvi a un piccolo aiuto che vi evidenzia gli oggetti con cui interagire. In Silence i protagonisti sono due e ovviamente passeremo dall’uno all’altro a seconda di come procede la storia. In alcuni momenti Renie e Noah saranno soli, in altri saranno in compagnia del fidato bruco Spot completamente controllabile mediante la pressione di uno dei tasti frontali e le cui abilità si rivelano molto utili per procedere nell’avventura grazie alle varie forme che può assumere. Gli unici difetti riscontrati nel gameplay riguardano i controlli un po’ imprecisi e i movimenti dei personaggi un po’ lenti e legnosi che tendono a mantenere su livelli medio-bassi il ritmo di gioco.

Un prima run di Silence può tenere impegnati per poco più di 5 ore. Molto poco se consideriamo il prezzo di 29,99 euro a cui il gioco viene venduto sugli store digitali. Fortuna che il titolo è pieno di collezionabili e gli sviluppatori hanno deciso di riempirlo di trofei/obiettivi per fare la felicità dei completisti che impiegheranno molto più tempo per raggiungere il 100%. Non dimentichiamoci poi della già citata presenza di due finali, anche se vi basterà ricaricare l’ultimo salvataggio per vederli entrambi senza dover rigiocare il titolo.

Commento finale

Silence riesce in parte a raggiungere vette di eccellenza, ma dall’altra non riesce a raggiungere lo status di capolavoro a causa di una durata davvero breve per il prezzo a cui viene venduto e controlli imprecisi e legnosi. Tuttavia se riuscirete a chiudere un occhio su queste piccole criticità, troverete nel gioco di Daedalic Entertainment una piccola perla capace di emozionare e bellissima da vedere.