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Recensione Shin Megami Tensei IV: Apocalypse

di: Simone Cantini

Capita di rado, ma può tranquillamente capitare, che un genitore finisca per essere messo in ombra dal suo stesso figlio. Ed è un po’ quello che è successo alla serie Shin Megami Tensei, che si è vista sovrastare in popolarità dal suo spin-off, quel Persona di cui attendo spasmodicamente l’imminente release occidentale del quinto capitolo. Atlus, però, sembra non subire affatto questa inversione di tendenza, continuando a supportare in maniera più che egregia il ramo principale di questo brand, come dimostra quello Shin Megami Tensei IV: Apocalypse da poco sbarcato sui due schermi dei nostri 3DS.

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Nuovo, vecchio mondo

Seppur riprendendo la mitologia tipica della serie, un mix di elementi che spaziano dalla cultura nordica a quella più strettamente orientale, il mondo di gioco presentato nei due quarti capitoli della serie si distacca in maniera netta dalle canoniche ambientazioni. Le vicende prendono vita in una realtà alternativa, ambientata nel 203X, che vede le fazioni di angeli e demoni in lotta tra loro. Gli scontri sempre più feroci hanno portato all’isolamento della città di Tokyo, ora coperta da una calotta apparentemente impenetrabile, evocata per proteggerla da un devastante attacco. Isolata dal resto del mondo, la metropoli giapponese ospita ciò che resta dei suoi antichi abitanti, a loro volta suddivisi in vari gruppi, costretti a setacciare le strada popolate da creature ostili in cerca dei materiali necessari alla sopravvivenza quotidiana. È tra le fila degli Hunters che facciamo la conoscenza di Nanashi, il nostro taciturno eroe che, come esige la tradizione, si ritroverà a vestire i panni del classico ago della bilancia, le cui azioni (dettate dal demone Dagda) finiranno per determinare il destino del mondo. La storia di questo Shin Megami Tensei IV: Apocalypse, pur non brillando per originalità, può godere della consueta cura riservata alla scrittura tipica delle produzioni Atlus, grazie ad un cast di personaggi e sotto trame sempre ben orchestrate. Il problema principale risiede nel suo essere un seguito diretto del quarto capitolo canonico, fattore che potrebbe (e lo farà, statene certi) spiazzare tutti coloro che decideranno di approcciarsi alle vicende proprio da questo sequel. Pur illustrando brevemente le vicende precedentemente narrate, il gioco mette in scena tutta una serie di concetti e personaggi in maniera brutale, quasi dando per scontata la loro conoscenza. Siamo lontani dal generare un senso di spaesamento totale, causa di una mancata comprensione della trama, ma la sensazione di sentirsi scaraventati in un mondo a noi alieno è inizialmente molto forte. Se è vero che l’impatto con il gioco non è dei più felici per i neofiti, le cose non migliorano molto anche per i veterani, i quali si ritroveranno a patire in maniera sensibile sul fronte contenutistico, dato che Shin Megami Tensei IV: Apocalypse è una sorta di inno al riciclo, a causa di un intenso sfruttamento di asset ed ambientazioni prese di peso dal lavoro precedente. Le soprese, a livello puramente visivo, sono davvero ridotte al minimo, anche se fortunatamente accompagnate da una solida esperienza ruolistica.

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Il potere della conoscenza

Le meccaniche che regolano Shin Megami Tensei IV: Apocalypse, pur non presentando chissà quali stravolgimenti, sono risultate davvero convincenti, a partire dagli immancabili combattimenti. Questi saranno regolati dalla classica progressione a turni e punteranno molto sull’analisi delle criticità e delle resistenze degli avversari: colpire il punto debole dei vari demoni, difatti, permetterà di accrescere il numero di azioni a nostra disposizione, fattore che rivestirà un’importanza fondamentale negli scontri più ostici. Ritardare il più possibile l’inizio del turno avversario, oltre ad incrementare in maniera marcata i danni inflitti, ci garantirà anche dei bonus temporanei, i quali andranno ad influire sulla frequenza dei colpi critici e la facilità di evasione. L’aspetto interessante è che simili meccaniche si applicano anche agli avversari, elemento che rende gli scontri sempre avvincenti e mai troppo scontati. Durante i combattimenti Nanashi potrà contare sull’aiuto di altri 3 demoni, evocati dal parco di creature alleate che potremo reclutare direttamente sul campo. Per farlo dovremo instaurare una conversazione con l’essere in questione, rispondendo purtroppo in maniera casuale alle sue richieste e sperando così di convincerla ad ingrossare le nostre fila. Questo è, a mio avviso, l’aspetto più debole della produzione, data la già citata casualità che regola simili momenti: capire che cosa voglia davvero sentirsi dire il demone di turno è davvero difficile. Seppur non certo entusiasmante a livello pratico, una simile opzione si rivelerà fondamentale per avere al nostro fianco i combattenti adatti ad ogni occasione, oltre a consentire di sfruttare il consueto sistema di fusione. Combinare tra loro demoni differenti, magari legati da determinate affinità elementali, risulta ancora una volta molto divertente e stimolante, oltre che imprescindibile per poter arruolare, dando loro vita, le creature più letali. Interessante aggiunta, che si affianca all’aiuto offerto dai demoni, è quella del personaggio di supporto: nel corso dell’avventura Nanashi farà la conoscenza di numerosi personaggi, dotati di abilità uniche e tra i quali si potrà scegliere il nostro character di supporto. Questi agirà in maniera del tutto autonoma alla fine del nostro turno di gioco e potrà inoltre garantirci, una volta riempito un apposito indicatore, un attacco speciale dalla potenza devastante. A chiudere il cerchio dell’offerta ludica troviamo le immancabili subquest, l’upgrade del nostro personaggio tramite l’incremento delle statistiche (effettuabile ad ogni aumento di livello), un nutrito numero di abilità apprendibili dai demoni reclutati ed un corposo set di equipaggiamenti. Niente che non si sia già visto in altri Shin Megami Tensei, ma non per questo una presenza da sottovalutare. Sul versante tecnico non si riscontrano eccessive migliorie rispetto al precedente lavoro ma, seppur il 3DS inizi davvero a scricchiolare sotto il peso dei suoi gloriosi anni di servizio, la grafica è risultata comunque gradevole ed ispirata, al pari del pregevole accompagnamento sonoro e del doppiaggio in lingua inglese (nessuna localizzazione nella nostra lingua, ahimè). Peccato per la scelta di continuare ad utilizzare (a fine 2016!) figurine bidimensionali semi-statiche durante gli scontri…

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Shin Megami Tensei IV: Apocalypse è un onestissimo ed avvincente jrpg, in grado di inserirsi in maniera convincente nella scia di questa longeva serie. Peccato che pur presentando un’infrastruttura ludica di tutto rispetto rappresenti un’esperienza non certo in grado di accontentare pienamente vecchi e nuovi fan: i primi potranno restare delusi dal riciclo di ambientazioni e situazioni già viste nel precedente capitolo, mentre i secondi rimarranno senza dubbio spiazzati dal trovarsi catapultati brutalmente in un mondo a loro nuovo. In definitiva un buonissimo gioco, il cui acquisto va però valutato alla luce di simili criticità.