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Recensione Shin Megami Tensei Devil Survivor 2: Record Breaker

Nel corso degli ultimi anni Atlus è riuscita a riscuotere un discreto successo sul suolo europeo. L'idea di declinare la propria serie di punta, Shin Megami Tensei, in spin off di qualità ha sicuramente ripagato la software house giapponese che ha visto progressivente crescere l'interesse dei giocatori per le proprie produzioni.
Persona, in primis, è riuscita a fidelizzare un gran numero di utenti e non è un caso, appunto se negli ultimi anni i vecchi capitoli di questa particolare saga hanno visto nuovamente la luce in diverse riedizioni che hanno riscosso un buon numero di consensi.

di: Luca "RukaManni" Manni

Nel corso degli ultimi anni Atlus è riuscita a riscuotere un discreto successo sul suolo europeo. L’idea di declinare la propria serie di punta, Shin Megami Tensei, in spin off di qualità ha sicuramente ripagato la software house giapponese che ha visto progressivente crescere l’interesse dei giocatori per le proprie produzioni.
Persona, in primis, è riuscita a fidelizzare un gran numero di utenti e non è un caso, appunto se negli ultimi anni i vecchi capitoli di questa particolare saga hanno visto nuovamente la luce in diverse riedizioni che hanno riscosso un buon numero di consensi.
Ma non di solo Persona vive Atlus e che può vantare al suo arco un’ulteriore freccia appositamente intagliata per Nintendo DS prima e 3DS poi.
Digital Devil Survivor, infatti, pur mantenendo la struttura di base che contraddistingue le produzioni tipiche del franchise da cui deriva introduce un combat sistem che si sposa alla perfezione con il formato portatile delle console Nintendo. Nello specifico Devil Survivor 2: Record Breaker per Nintendo 3DS, pur essendo un remake del secondo capitolo di questa splendida saga originariamente pubblicato sul solo suolo giapponese per Nintendo DS, porta l’esperienza originale a un livello più alto, complice anche l’introduzione di una modalità aggiuntiva che prosegue quanto narrato nell’originale.
Ma andiamo con ordine.

Se telefonando…

La scena di apertura di Devil Survivor 2: Record Breaker probabilmente non è delle più originali: una classe di studenti, chiacchiere varie e un esame appena sostenuto. Ma questo, ovviamente, non è che un breve preludio a quanto sta per accadere: un terremoto rade al suolo buona parte di Tokyo mentre l’altra viene messa a ferro e a fuoco da demoni e alieni, quest’ultimi artefici di quella che ha tutti i connotati di un’apocalisse.
Il nostro alter ego in compagnia di Io e Daichi, suoi compagni di classe, si troverà ad affrontare la più grande delle catastrofi che hanno colpito il Giappone, a suon di… telefono.
Lo smatphone di ogni protagonista infatti è l’arma principale con cui può far fronte all’immane catastrofe evocando, mediante una comoda app, demoni di ogni sorta. Applicazione che è direttamente collegata ad uno strano sito Internet, Nicaea, che consente agli utenti registrati di poter visualizzare sul proprio telefono eventi legati alla morte dei propri amici prima che la predetta circostanza si realizzi. Soltanto gli iscritti, infatti, possono usufruire dell’applicazione in grado di poter controllare i demoni, gestirne abilità e statistiche e persino fonderli tra loro per poterne creare sempre di nuovi e più potenti. Quest’ultima funzione, in particolare, è estremamente divertente è da sola è in grado di intrattenere per ore e ore cercando di creare mostri perfetti. I demoni nati dalle fusioni, infatti, oltre ad ereditare parzialmente le statistiche dai propri genitori, ne acquisiscono anche le abilità sia attive, utilizzabili durante lo scontro, sia passive, che possono aumentare resistenza e capacità del demone. Ognuno di essi ha a disposizione ben tre slot per ciascuna tipologia di abilità e spetterà al giocatore decidere quali tecniche far ereditare al nuovo demone e quali no, creando mostri sempre più adatti alle proprie esigenze. Infine, ogni demone gode di una abilità speciale, esclusiva per ogni tipo di creatura e non ereditabile dai genitori: gli effetti di quest’ultima possono essere i più disparati, da tecniche di combattimento uniche a una maggiore mobilità sul campo di battaglia. Ovviamente fondere mostri richiede una quantità non indifferente di “materia prima” e, proprio per questo, viene in soccorso la casa d’aste, un’ulteriore applicazione messa gentilmente a disposizione da Nicaea e della quale difficilmente il giocatore potrà fare a meno. Come suggerisce il nome, in questa particolare area sarà possibile contendersi all’asta demoni di ogni sorta che aumenteranno progressivamente di numero e livello in proporzione ai progressi di gioco. Ogni creatura, inoltre, vanta diversi livelli di rarità, contraddistinti dal numero di stelle accanto al nome: tanto più è alta, tanto maggiori sono le statistiche del demone e la qualità delle abilità equipaggiate rendendoli, se non dei buoni partner in battaglia, dell’ottimo materiale per dare vita alla loro progenie.
Come ogni RPG strategico che si rispetti l’area di gioco è suddivisa in numerosi quadrati attraverso i quali i protagonisti possono spostarsi per ingaggiare scontri con i demoni presenti nell’area o completare gli obiettivi di volta in volta richiesti dalla situazione. Ciascuno dei quattro membri che compongono il team in battaglia può portare con se un massimo di due creature che affiancheranno il proprio padrone durante la lotta, in scontri tre contro tre. Al pari dei demoni, anche i giovani eroi possono contare su un sistema di abilità del tutto simile, ma con una interessante particolarità: dopo qualche ora di gioco verrà concessa al giocatore la possibilità di copiare le tecniche dei nemici sul campo di battaglia. Una volta acquisite, indipendentemente dal personaggio che ne entrerà in possesso, il giocatore potrà ridistribuirle a proprio piacimento creando strategie sempre nuove per uscire vincitore dallo scontro. A tal proposito, Devil Survivor 2 offre la possibilità di scegliere tra diversi livelli di difficoltà, estremamente bilanciati e che, anche a quelli più facili, garantiscono sempre un buon grado di sfida, senza cadere mai nella frustrazione del “trial and error”.
Devil Survivor 2: Record Breaker, come gli appassionati della serie ben sapranno, alterna una lunga mole di dialoghi (ottimamente doppiati in lingua anglosassone) a sessioni di combattimento escludendo ogni forma di esplorazione “diretta”. È infatti possibile accedere a diverse aree nei sette giorni nei quali si svolge l’intera vicenda ma il tutto si limita a inquadrature ed immagini statiche rese comunque affascinanti proprio dalle conversazioni tra i protagonisti. Proprio queste ultime, come in ogni episodio legato alla serie Shin Megami Tensei, assumono un ruolo centrale all’interno del gioco permettendo di incrementare le relazioni tra i singoli personaggi. In ogni dialogo, infatti, sarà richiesto al giocatore di partecipare in prima persona scegliendo tra diversi tipi di risposte: l’approccio alla conversazione, quindi, influenzerà fortemente il legame con i propri compagni e di conseguenza, le loro capacità sul campo di battaglia. Le possibilità di interazione con ogni singolo componente del gruppo sono davvero numerose e passano spesso attraverso eventi secondari che consentono al giocatore di approfondire la conoscenza di ogni singolo personaggio creando, in un certo senso, una sorta empatia con ognuno di loro. Va detto però che ognuno degli eventi che compongono ogni singolo giorno ha un costo di mezz’ora in termini di tempo: il che significa che raramente sarà possibile assistere ad ognuno di essi costringendo il giocatore a operare delle scelte per rispettare gli orari imposti dal gioco o per sbloccare eventi che consentono di arruolare personaggi o addirittura salvare la vita ad alcuni di essi. Il grado di rigiocabilità offerto da questa produzione, pertanto, è davvero elevato a fronte delle numerose possibilità di scelta offerte e del poco tempo a disposizione per poterne usufruire. Purtroppo, però, è doveroso sottolineare che l’intero gioco è localizzato esclusivamente in lingua inglese precludendo l’accesso a tutti coloro che non hanno confidenza con il suddetto idioma.
La vicenda raccontata in Devil Survivor 2 coinvolge fin da subito il giocatore e, nonostante qualche cliché di troppo, riesce a tenerlo incollato per tutta la durata dell’esperienza che, senza contare le aggiunte presenti in questo remake, si assenta tranquillamente sulle quaranta ore di gioco. Infatti, come accennato in apertura, il titolo Atlus non è che una riedizione del titolo pubblicato tempo fa su DS e mai uscito dai confini giapponesi. In compenso, però, oltre a numerose limature prettamente tecniche, Devil Survivor 2 : Record Breaker si arricchisce di un’ulteriore modalità che consente al giocatore di proseguire le vicende del gioco originale arricchendo l’esperienza complessiva di circa una trentina di ore di gioco. Fortunatamente è possibile selezionare questa modalità fin da subito venendo incontro anche a chi, in un modo o nell’altro, ha avuto già modo di completare il gioco e vuole soltanto godersi quanto di nuovo ha da offrire questo stupendo remake.

A colpi di matita

Devil Survivor 2, come si intuisce fin dalle prime battute, non vanta un comparto grafico di prim’ordine: nonostante le tavole che scorrono sullo schermo siano di pregevole fattura, la mancanza di una qualsivoglia animazione o modello 3D potrebbe far storcere il naso a più d un giocatore. Persino gli scontri, infatti, risultano essere del tutto statici, con le “figurine” dei nemici completamente immobili di fronte al giocatore e verso cui indirizzare i propri attacchi. Purtroppo, persino i filmati si contano sulle dita di una mano, lasciando un po’ di amaro in bocca soprattutto a chi non si avventura per la prima volta per le strade di Tokyo in compagnia di Daichi, Joe, e di tutti gli altri comprimari.
In compenso, però, non può che essere lodato l’ottimo lavoro svolto per quanto riguarda il character design, tanto dei demoni quanto protagonisti, eccellente sotto ogni punto di vista.
Buone invece le traccie audio che, per quanto non brillino per quantità, risultano orecchiabili e ben si sposano col contesto di gioco.

Conclusione

Devil Survivor 2: Record Breaker è indubbiamente un acquisto obbligato per tutti i possessori di Nintendo 3DS amanti degli strategici di stampo giapponese. Nonostante un comparto grafico piuttosto carente, il titolo targato Atlus ha tutte le carte in regola per tenere incollato il giocatore allo schermo per intere ore, complice non soltanto una storia avvincente ma anche un gameplay raffinato che offre numerose possibilità. Se non avete problemi con la lingua anglosassone e avete tanto tempo libero a disposizione, non potete farvelo sfuggire.