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Recensione Sherlock Holmes: Crimini e Punizioni

Sono oltre dieci anni che Frogwares è al lavoro sulle avventure grafiche di Sherlock Holmes, era il 2002 quando la software house pubblicò il suo primo capitolo chiamato Sherlock Holmes: Il Mistero della Mummia. Fino ad oggi il team di sviluppo ha realizzato ben sette videogiochi con protagonista il personaggio nato dalla penna di Sir. Arthur Conan Doyle, tra questi troviamo anche il nuovo arrivato, Sherlock Holmes: Crimini e Punizioni.

di: Luca Saati

Sono oltre dieci anni che Frogwares è al lavoro sulle avventure grafiche di Sherlock Holmes, era il 2002 quando la software house pubblicò il suo primo capitolo chiamato Sherlock Holmes: Il Mistero della Mummia. Fino ad oggi il team di sviluppo ha realizzato ben sette videogiochi con protagonista il personaggio nato dalla penna di Sir. Arthur Conan Doyle, tra questi troviamo anche il nuovo arrivato, Sherlock Holmes: Crimini e Punizioni.

Pretty Little Crimes

Per i precedenti capitoli della serie Frogwares proponeva un unico arco narrativo, mentre in Crimini e Punizioni ci troviamo una serie di casi autoconclusivi completamente slegati l’uno dall’altro. Una scelta questa che da una parte risalta ogni singolo caso grazie a un maggiore senso di mistero e di suspense, ma dall’altra rende la sceneggiatura nella sua interezza più frammentata e con poco mordente sul finale. Nonostante questo problema ogni caso risulta molto interessante e piacevole da giocare grazie a una buona sceneggiatura e personaggi ben caratterizzati.
In totale ci sono sei casi che possono tenere impegnati per almeno 10 o 12 ore. Una delle novità di questo capitolo è la presenza di differenti finali per ogni caso, elemento questo che spinge la rigiocabilità e aumenta sensibilmente la longevità visto che per scoprire tutti i finali ogni caso andrebbe rigiocato più e più volte. 

Elementare Watson

La struttura alla base di Crimini e Punizione è quella tipica di una qualunque avventura grafica di Sherlock Holmes realizzata da Frogwares. Grazie alla pressione di un tasto è possibile cambiare la visuale dalla prima alla terza persona in qualunque momento così da poter giocare come meglio si preferisce. Per giungere alla soluzione di un caso ogni ambientazione va esplorata da cima a fondo per raccogliere indizi, alcuni dei quali chiedono uno studio maggiore. Ad esempio possono capitare prove che hanno bisogno di un’attenta analisi nel laboratorio personale di Sherlock Holmes, oppure altri che necessitano di ricerche nell’enorme archivio in possesso dal nostro Detective. Altre volte può capitare che per avere maggiori informazioni su alcuni indizi c’è bisogno di una chiacchierata con i vari sospetti del caso. Sherlock Holmes può inoltre sfruttare le sue abilità di investigatore per scovare oggetti introvabili grazie a una sorta di modalità concentrazione che evidenzia elementi introvabili da un uomo comune. Inoltre può attivare una seconda modalità chiamata Senso di Immaginazione che permette di ricostruire le scene del crimine in modo non del tutto dissimile a quanto visto con la modalità detective in Batman: Arkham Origins. Ovviamente anche gli interrogatori sono fondamentali per chiudere un caso, ogni volta che si fa conoscenza di un nuovo sospetto è possibile, con la pressione di un tasto, fermare il tempo e osservare da vicino le loro caratteristiche fisiche, o il modo di vestire, o qualunque altro elemento sospetto per ricevere ulteriori informazioni su ognuno dei personaggi. Si tratta di un espediente molto utile per rispondere ad alcuni interrogativi del caso e a volte possono rivelarsi fondamentali per la soluzione finale. Durante gli interrogatori non c’è molto da fare oltre che ascoltare, talvolta può capitare che un indiziato menta su una particolare domanda ma basterà presentargli una controprova per scoprire immediatamente la verità. Ogni informazione raccolta, gli obiettivi e i luoghi da visitare possono essere consultati in qualunque momento grazie al taccuino del protagonista. Raccogliere le prove e interrogare i sospetti attivano delle interconnessioni neurali in un’apposita schermata. Queste rappresentano i pensieri del protagonista da collegare secondo un filo logico per arrivare alla conclusione del caso. E’ proprio qui che si possono svolgere le scelte morali, visto che siamo liberi di accusare un sospetto piuttosto che un altro a seconda delle informazioni raccolte e delle nostre personalissime sensazioni.
La varietà generale è molto buona, ogni caso sa offrire una buona varietà di situazioni e tra perlustrazioni delle mappe e interrogatori si alternano un discreto numero di puzzle e sporadici quick time event. Gli enigmi non risultano troppo complessi, ma se qualcuno vi mette più in difficoltà del previsto il team di sviluppo ha pensato di offrire un opzione per saltare ogni enigma con la semplice pressione di un tasto. Opzione questa che non abbiamo mai sentito il bisogno di utilizzare, ma che potrebbe aiutare chi vuole godersi semplicemente la trama e non riesce a risolvere un puzzle. Il problema di Sherlock Holmes: Crimini e Punizioni è proprio l’eccessiva semplicità. Il videogioco di Frogwares guida fin troppo l’utente e sbagliare diventa praticamente impossibile. Ad esempio sarà il gioco stesso a suggerirci quando attivare una delle due abilità di Holmes descritte poco sopra con delle apposite icone. Se una prova raccolta merita di ulteriori indagini appare un apposito simbolo nel taccuino di Holmes che suggerisce cosa fare. Insomma in ogni azione da svolgere si ha la sensazione di essere sempre portati a spasso mano nella mano dagli sviluppatori venendo a mancare completamente il senso di sfida. Una scelta questa che potrebbe attirare un pubblico più ampio che magari cerca un’esperienza da giocare a “cervello spento”, ma che potrebbe scontentare chi invece vuole utilizzare almeno un neurone. Magari l’inserimento di diversi livelli di difficoltà avrebbe potuto aiutare l’esperienza generale e avrebbe accontentato tutti.

Avventura GRAFICA

Frogwares ha svolto un ottimo lavoro a livello grafico, complice anche la potenza delle console di nuova generazione e il passaggio all’Unreal Engine 3. Infatti grazie al motore di Epic Games gli ambienti appaiono più curati e ricchi di dettagli, mostrando un’ottima cura nel ricreare degli scorci dell’Inghilterra vittoriana. Un notevole passo avanti è stato fatto nell’illuminazione, e nella modellazione dei volti adesso più espressivi. Di buona fattura le texture, anche se a un occhio più attento se ne notano alcune un po’ piatte. La stabilità del frame rate è in generale buona, ma quando ci si trova in ambienti un più vasti si notano dei cali di fluidità. Anche le ombre che si riflettono sui personaggi non fanno gridare al miracolo, spesso infatti si nota uno scarso dettaglio delle ombreggiature che appaiono pixellose. Altro problema sono i caricamenti, talvolta eccessivi. Passare da uno scenario all’altro fa avviare un caricamento, e in alcune situazioni può capitare di passare in pochi minuti da uno scenario all’altro andando a spezzare un po’ il ritmo. Per fortuna che durante questi caricamenti è possibile consultare il taccuino di Holmes per rivedere tutte le informazioni sul caso, un modo questo per unire l’utile al dilettevole.
Di buona fattura è anche la componente sonora con un ottimo doppiaggio in inglese (il gioco nei testi è completamente tradotto in italiano) e delle buone musiche d’accompagnamento che esaltano alcuni momenti particolari.

Commento finale

Nonostante un’eccessiva semplicità che caratterizza tutto il corso dell’avventura, Sherlock Holmes: Crimini e Punizioni è un’esperienza piacevolissima da giocare. A una componente grafica evidentemente migliorata si aggiunge un’ottima sceneggiatura con personaggi ben caratterizzati e situazioni che spingono il giocatore a scoprire quante più cose possibili per risolvere ogni singolo caso. Il videogioco sviluppato da Frogwares è un’esperienza piacevolissima da giocare e rende onore al personaggio di Sir. Arthur Conan Doyle.

  • Casi avvincenti e ben scritti

  • Si respira l’atmosfera dei romanzi di Doyle

  • L’Unreal Engine ha permesso un buon boost grafico

  • Piacevole l’esperienza investigativa…

  • …ma fin troppo guidata

  • Manca il senso di sfida

  • Caricamenti eccessivi