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Recensione Sapere è Potere

di: Simone Cantini

Una delle IP Sony di cui sento maggiormente la mancanza in questa generazione PS4 è senza dubbio Buzz, l’inconsapevole clone digitale del nostrano Enrico Papi che tanto aveva saputo divertirmi con i suoi quiz negli anni passati. La voglia di riprendere in mano i Buzzer è sempre stata alta e, seppur in maniera alquanto differente, viene oggi appagata dal neonato Sapere è Potere, secondo titolo del terzetto di novità da pochissimo approdate nel programma PlayLink.

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So di non sapere

Uno dei passatempi social più in voga quando siamo in compagnia di amici, oltre ai riti satanici, è di sicuro il caro e vecchio Trivial Pursuit, un modo veloce e democratico utile a mettere alla berlina le lacune culturali della compagnia, e contemporaneamente rafforzare la propria stima a colpi di lauree virtuali. Un concetto giocoso già sdoganato anche all’interno dell’universo digitale, date le numerose trasposizioni videoludiche di un simile modus giocandi, a cui si è da pochissimo andato ad aggiungere Sapere è Potere. Il nuovo titolo di Wish Studios, lo stesso team già responsabile del carinissimo Dimmi Chi Sei!, si configura difatti come il più classico dei party game a base di domande, il cui scopo sarà quello di mettere in luce le nostre conoscenze e farci guadagnare più punti dei nostri avversari, fino a primeggiare nella manche finale. La struttura ed il gameplay sono estremamente semplici ed immediati, in perfetto stile PlayLink, e basta al solito avere sul nostro smartphone (o tablet) l’app gratuita del titolo per poter prendere parte a divertentissimi match (fino ad un massimo di 6 giocatori). Prima di tutto sarà necessario scegliere il nostro avatar e scattarci un selfie, che si andrà ad adattare in maniera efficace alle caratteristiche del personaggio prediletto, dopodiché non dovremo fare altro che scegliere una delle quattro categorie che, nel corso delle 12 manches, ci verranno proposte in maniera casuale dal titolo. Si tratta di argomenti decisamente variegati, che spaziano dalla geografia alla cucina, passando, per spettacolo e natura ed andando a coprire un ampio spettro di situazioni. Il sistema in cui le varie categorie ci vengono sottoposte si basa sulla maggioranza, quindi dovremo sperare di avere dalla nostra parte anche gli altri player per poter affrontare domande dell’argomento in cui ci sentiamo più ferrati. Qualora così non fosse, solo una volta per partita, potremo giocare un bonus speciale che, di fatto, renderà prioritaria la nostra scelta. A movimentare ulteriormente le cose, di per se non certo originali, ci pensano degli azzeccati elementi di disturbo, che in ciascun turno potremo scegliere di scagliare contro uno dei nostri avversari: potremo contare su bombe che esplodono al solo tocco (ogni risposta deve essere selezionata sullo schermo del nostro device), melma da spazzare via, ghiaccio da spaccare a suon di colpetti e molto altro. Si tratta di un sistema estremamente simpatico e ben riuscito, in grado di fornire alle varie partite un pizzico di pepe in più. Qualora poi fossimo in difficoltà in quanto a punteggio, potremo contare su bonus in grado di farci raddoppiare il malloppo accumulato in una data manche, oppure scommettere sulla prestazione dell’acculturato di turno. Non si può certo dire che ragazzi di Wish non si siano impegnati per rendere Sapere è Potere un titolo equilibrato e bilanciato. Tale volontà emerge anche nel gioco finale, in cui dovremo salire i gradini della piramide della conoscenza, momento in cui i punti accumulati serviranno unicamente per garantirci un piccolo vantaggio iniziale. A chiudere il cerchio dell’offerta ci pensano 3 sfide di abilità, che vanno ad intervallare i 12 round in cui ogni match è suddiviso: simpatiche e benvenute varianti che si lasciano giocare con piacere.

Adatto al contesto

Sul versante tecnico Sapere è Potere si comporta in maniera più che dignitosa, grazie principalmente ad uno stile fumettoso che ben si sposa con le atmosfere spensierate del titolo. È pur vero che trattandosi di una produzione che basa tutta la sua forza sulla cultura dei giocatori e l’interazione con un dispositivo mobile, le meraviglie a schermo non sono certo tali da far strabuzzare gli occhi per lo stupore, ma la messa in scena riesce a svolgere in maniera onesta il proprio lavoro. A voler proprio fare un appunto, ma qua andiamo ad intaccare la sfera personale dei miei ricordi, il buffo protagonista non riesce a reggere il confronto con il mio mitico Buzz, ma me ne farò una ragione. Ottimo il voice over interamente realizzato in italiano, mentre è davvero una pecca l’assenza di una qualsiasi forma di multiplayer che esuli dall’amico divano.

Sapere è Potere mantiene ciò che promette, rivelandosi un ottimo party game in grado di animare in maniera immediata e divertente le serate in compagnia degli amici. Non sarà originalissima come proposta, ma la produzione Wish riesce comunque a mettere sul piatto alcune piccole caratteristiche in grado di rendere Sapere è Potere un titolo che ben si adatta allo spirito casual e disimpegnato che è alla base del programma PlayLink.