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Recensione Rogue Legacy

Rogue Galaxy è un titolo atipico, di questi tempi. Un roguelike di quelli tosti, che punisce ad ogni sbaglio. Eppure, nonostante non porti nulla di nuovo sulle nostre console, offre una formula capace di irretire i giocatori più coraggiosi e intrepidi. Come? Scopritelo con la recensione di Console-Tribe a cura di Giorgio "Nadim" Catania!

di: Giorgio "Nadim" Catania

Si narra una storia. La storia di una dinastia maledetta, costretta generazione dopo generazione a sfidare un male antico. Una stirpe di eroi coraggiosi, eredi di cavalieri ancora più intrepidi, che con la consapevolezza di andare incontro alla morte affrontano mostri tanto tremendi quanto potenti. Nessuno sa se la maledizione che li affligge verrà mai dissolta. Eppure nessuno dispera, nessuno demorde: prima o poi giungerà un paladino benedetto che riuscirà nell’impresa. E allora la luce tornerà a bagnare le desolate terre che per troppo tempo sono state la dimora del male.
Benvenuti, intrepidi condottieri, nelle lande di Rogue Legacy. Un roguelike actionplatform e GdR bidimensionale, sviluppato e distribuito a tutti noi dagli incredibili maghi di Cellar Door Games. Se non avete paura di un triste destino, estraete la vostra spada e scoprite con noi quanto appassionante è questa avventura. E quanto ardua si può rivelare per i meno forti e pazienti.

Tanto tempo fa, in una terra fantasy lontana lontana…

Rogue Legacy è un gioco terribilmente difficile. Perlomeno nei primi tempi. Perché è un titolo che punisce anche il più piccolo degli errori con la morte. Si comincia con un semplice tutorial per impratichirsi con le basi. Solite cose: si impara a saltare, attaccare i mostri con la spada, non fare calare i propri punti vita e usare abilità speciali che consumano i punti magia. Una volta terminato l’apprendimento, ecco che comincia la vera impresa. Con un nuovo cavaliere che deve addentrarsi nel castello maledetto per sconfiggerne il signore. Solo che per riuscire nell’obiettivo deve prima affrontare orde di esseri malvagi in quattro differenti ambientazioni. Si va dai soliti cavalieri senza anima, agli spettri magici, ai lupi infernali, continuando con slimemimic e il resto di un bestiario ampio e vario.
Il tutto potrebbe sembrare normale routine per i giocatori più navigati. Peccato che durante le prime sessioni si possa morire anche con solo un paio di colpi. E una volta che ciò avviene, si deve selezionare un nuovo erede della dinastia e ricominciare tutto da zero. Rientrando in un castello che, di volta in volta, crea le sue stanze in maniera del tutto procedurale. Se non si fa ricorso all’aiuto dell’architetto – personaggio sbloccabile con il l’avanzare del gioco – ogni esplorazione della fortezza risulta diversa dalla precedente.
Per fortuna ad ogni sessione il giocatore può raccogliere monete sonanti uccidendo nemici e distruggendo oggetti dello scenario, in modo da poter acquistare tra un’incursione e l’altra nuove magie e nuove classi di personaggi. Inoltre può scoprire scrigni contenenti progetti vari e rune incantate, con cui sbloccare dal fabbro e dalla maga nuovi equipaggiamenti e potenziamenti passivi. Il risultato è che più si esplora il castello e si uccidono nemici, più il personaggio della generazione successiva potrà contare su extra utili ed efficaci e su statistiche capaci di proteggerlo dalle creature che deve sgominare.
Se a questo pacchetto già interessante si aggiunge che, durante la scelta di ogni nuovo erede, si devono valutare bonus e malus presenti in ogni personaggio in grado di influenzare pesantemente la partita – in positivo o in negativo – ci si accorge che il gameplay alla base di Rogue Legacy è davvero articolato e originale. Specie quando si sbloccano le nuove classi e si deve decidere con quale cavaliere affrontare il prossimo giro. Un assassino, rapido e letale ma debole? Un barbaro, forte e pieno di vita ma con poca magia? O un arcimago, i cui HP scarseggiano ma i cui incantesimi distruggono i nemici più potenti?
Una volta esplorata ognuna delle quattro location – il maniero, i giardini, le segrete e la torre – e sconfitti i relativi boss – dei pezzi da novanta davvero tosti – si sblocca la sala del nemico finale. Un avversario tosto, capace di strapparvi non poche imprecazioni. E una volta sconfitto anche questo, si va di NG+ a tutto spiano. In cui i nemici sono ancora più forti, numerosi e pericolosi. In quella che si rivela una giostra mortale sempre più vorticosa, insidiosa e appassionante.

Che la pazienza sia con tutti noi

Mano a mano che si sale di livello e si ottengono nuove armi, abilità e potenziamenti, la vita in Rogue Legacy si fa più semplice. Sappiate però che prima di poter correre a destra e manca per la fortezza senza doversi preoccupare dei propri HP ci vorranno ore e ore di gioco, di morti, di generazioni infrante. E anche quando si crede di essere invincibili spunta fuori una nuova sfida capace di mettervi in croce. Boss segreti, stanze aggiuntive, sfide al limite della follia. Fare tutto richiede un sacco di tempo e pazienza, che i meno avvezzi alle grandi imprese potrebbero non avere. In altre parole, se amate i giochi alla Dark Souls questo titolo fa per voi. Altrimenti statene alla larga.
Anche perché il fascino di Rogue Legacy si fonda quasi esclusivamente sul gameplay, appunto. Perché è vero che la grafica retrò e le musiche dal gusto antico piacciono e strappano più di un sorriso, però è altrettanto vero che non fanno di certo gridare al miracolo. Quindi se le meccaniche di gioco non attirano, non può farlo nient’altro in questo prodotto.
Certo è che se la struttura random proposta non vi spaventa e i duelli all’ultimo sangue vi intrigano, Rogue Legacy potrebbe stregarvi. E maledirvi,uind costringendovi a ripetere l’avventura fino a quando non conoscerete ogni anfratto del castello. E non avrete imparato che contro il male si può solamente continuare a lottare, senza vincere mai.