Recensioni

Recensione Recensione di WWE SmackDown! vs. RAW 2008

Recensione di WWE SmackDown! vs. RAW 2008 di Console Tribe

di: Redazione

Al centro di un ring un gigante rimane sbalordito dall’inefficacia dei
propri colpi: l’avversario dai lunghi capelli biondi sembrava ormai
battuto ma si rialza, invoca l’aiuto della folla impazzita per lui,
l’atmosfera è irreale, ormai è un essere invincibile per chiunque, lui
è Hulk Hogan. E’ la fine degli anni ’80 quando Dan Peterson fa
conoscere agli italiani la World Wrestling Federation e i suoi
leggendari lottatori, introducendo per la prima volta nel nostro paese
la filosofia di quella spettacolare lotta americana, che dava priorità
assoluta allo show dei suoi protagonisti piuttosto che al risultato
sportivo del combattimento. Quando la fama del wrestling divenne
planetaria, subito le software house intuirono l’enorme potenzialità di
videogiochi ispirati a tale fenomeno e invasero le sale di tutto il
mondo: per il suo straordinario successo si distinse dalla massa WrestleFest di
Technos, rivoluzionario all’epoca per grafica e giocabilità. Oggi è il
publisher americano THQ a dominare il mercato dei videogiochi dedicati
al pro wrestling con la sua fortunata serie Smackdown vs Raw, affidata agli sviluppatori della Yuke’s.




I’m the best there is, the best there was, and the best there ever will be



Caratteristica pregevole della serie è da sempre la vastità di opzioni
offerte fin dalla prima schermata, tra le quali non manca la
possibilità di disputare un match veloce in cui, dopo aver scelto i due
wrestlers, si lascia determinare al caso tutto il resto; optando invece
per un esibizione ci accorgiamo che rispetto al passato i menù sono più
intuitivi: in un box a sinistra dello schermo decidiamo che match
disputare in base al numero di lottatori protagonisti sul ring mentre a
destra vengono visualizzate le diverse sottocategorie di match,
velocizzando così la scelta dell’ incontro desiderato. Quasi tutti i
tipi di incontri che hanno fatto la storia del wrestling sono stati
implementati nell’ ultima fatica targata THQ: “first blood match”,
“hell in a cell”, “hardcore match”, “tornado match”, “last man standing
match”, “steel cage match”, “royal rumble” tra le decine a nostra
disposizione e per la prima volta potremo diputarli con le regole della
“Estreme Championship Wrestling”, federazione concorrente acquistata
dalla WWE nel 2005. L’ ECW si distinse negli anni 90 per aver
introdotto nel wrestling i match harcore, più violenti e estremi di
quelli proposti dalle federazioni concorrenti: aver implementato le sue
regole nel gioco consente di scegliere vari oggetti (chitarre, mazze,
magli, stampelle, sedie, bastoni ecc.) da utilizzare come armi non
convenzionali durante il match senza il pericolo di essere
squalificati. Sicuramente accattivante è la nuova modalità “hall of
fame”, in cui potremo rivivere storici incontri disputati da star
leggendarie, tra i quali il drammatico “iron man match” tra Bret Hart e
Shawn Michaels del ’96 e il cruento “hell in a cell” del ’98 tra
Undertaker e Mick Foley.




24/7



Denominando la modalità carriera non più “season” ma “24/7” i ragazzi
della Yuke’s hanno voluto evidenziare le importanti novità di
quest’anno: ventiquattrore al giorno per sette giorni su sette impersonifichiamo
un wrestler di cui dobbiamo curare attentamente ogni aspetto della sua
vita sportiva ed extrasportiva. Il centro nevralgico da cui gestiamo la
nostra carriera è lo spogliatoio, proposto rispetto allo scorso anno in
una versione semplificata: non più un vero e proprio appartamento da
abbellire con i gadgets più disparati ma una schermata da cui possiamo
accedere alla rivista ufficiale WWE, un notebook, un telefono e un
calendario. La gestione e la funzionalità dei primi tre non offre
cambiamenti significativi rispetto al passato, permettendoci come di
consueto di informarci sull’evoluzione delle nostre vicende,
relazionarci con gli altri lottatori, divas e manager, ottenere
informazioni vitali sul nostro stato psico-fisico. E’ la gestione del
calendario che riserva notevoli sorprese, ispirandosi all’impostazione
tipica dei titoli dedicati agli sport americani: ogni giorno dovremo
fare delle scelte che saranno determinati per la crescita del nostro
wrestler: possiamo decidere di allenarci per migliorare le nostre
capacità tecniche e la nostra forza sul ring, partecipare a feste,
film, conferenze stampa o addirittura invadere l’incontro di un nostro
rivale. Le attività giornaliere hanno una forte incidenza sul nostro
stato di fatica, che sale notevolmente se non ci fermiamo a riposare,
rischiando altrimenti di infortunarci seriamente. A questo punto si
nota un grave difetto del “24/7”: nonostante la nostra attenzione nella
gestione della fatica, evitare frequenti infortuni, segnalati
puntualmente da un messaggio dello staff medico, è impossibile e
inspiegabilmente non è consentito saltare gli incontri fissati in
calendario! Scalare i vertici della classifica WWE e arrivare da
protagonista all’evento clou, “WrestleMania”, diventa a tratti
frustrante e chi ha già esperienza con le versioni precedenti del
titolo potrebbe avvertire fastidiose sensazioni di deja vu, dovute alla
mancanza di originalità della storia, a rivalità poco interessanti e
scontate tra le diverse stables (le alleanze tra i wrestler). Piuttosto
marginale e poco divertente la modalità general manager, in cui
dobbiamo preoccuparci esclusivamente di portare al successo tornei e
lottatori: il tutto è realizzato in modo superficiale, quasi che i
programmatori stessi credessero poco in questa modalità.




It’s time to play the game



I rosters dei wrestlers sono aggiornati alla fine dell’estate 2008,
suddivisi in base allo show di appartenenza, “raw”, “smackdown” e
“ecw”: esordiscono CM Punk, The Sandman, Tommy Dreamer, Sabu, Marcus
Con Vorn e ritorna Jeff Hardy, assente da “WWE SmackDown! Shut Your
Mouth”. Sono una quindicina le leggende da sbloccare ma si fa sentire
la mancanza di vecchie glorie degli anni 80 quali Hulk Hogan, Andre the
Giant, Ultimate Warrior, Macho Man, e i più recenti Bill Goldberg, Kurt
Ungle, Brock Lesnar e il compianto Eddie Guerrero, esclusiva della
versione Psp. Non mancano le star di sesso femminile (Torrie Wilson,
Candice Michelle, Melina, Kelly Kelly, Mickie James, Candice Michelle e
Ashley) che mostrano le loro grazie in abiti succinti. Saliti sul ring,
le prese, le proiezioni, gli attacchi diretti, gli insulti li eseguiamo
come abbiamo fatto fino alla versione 2007, metodo collaudato e molto
riuscito: i tasti direzionali per sbefeggiare in quattro modi differenti
l’avversario e per invocare l’acclamazione dei fans, le contromosse con
i pulsanti LT e RT, le prese con RB combinato al movimento dello stick
analogico sinistro. Fortunatamente è stata eliminata la necessità di
far riposare il wrestler durante lo spettacolo, il che permette incontri
più adrenalinici e divertenti mentre non è cambiata la necessità di
premere velocemente i pulsanti per rimetterci in piedi dopo essere
stati messi al tappeto. Il sistema di controllo risulta perfezionato,
consentendoci di eseguire centinaia mosse, anche le più difficili, in
modo più veloce ed intuitivo rispetto ad un anno fa. Chi si aspetta di
vincere premendo a caso e freneticamente i pulsanti va in contro a
veloci e brutali sconfitte: WWE 2008 è un picchiaduro impegnativo, che
premia il giocatore tecnicamente più bravo e allenato. L’ IA generale è
piuttosto buona e ben calibrata, ma alla lunga i lottatori controllati
dalla cpu hanno il difetto di eseguire sempre le stesse azioni,
costringendo a cercare soddisfazione nelle modalità multiplayer:
fantastica la possibilità di partecipare con cinque amici alla “royal
rumble” o al “elimination chamber”.




E’ una questione di stile



Grossi cambiamenti invece per le mosse speciali: ogni wrestler è
caratterizzato da due alternativi stili di combattimento tra potente,
tecnico, volante, rissoso, sottomissione, sleale, showman, hardcore che
rivoluzionano l’approccio tattico e strategico al match. Le tecniche
peculiari per ogni stile si effettuano combinando il pulsante RB con A,
X e Y una volta che la barra d’impatto in alto a sinistra dello schermo
è piena. Il wrestler potente, come Batista o Trilple H, una volta
riempita la barra d’impatto è capace di attivare per un breve periodo
uno status di trance agonistica, chiamato “rampage”, durante la quale è
immune ad ogni attacco diretto mentre i suoi attacchi diventano
incontrastabili. Un lottatore tecnico è capace di eseguire attacchi
molto vari ma si distingue soprattutto per le sue capacità difensive
che gli consentono di invertire tutti gli attacchi degli avversari.
Bret “The Hitman” Hart e CM Punk sono specialisti delle tecniche di
sottomissione, effettuando le quali incrementano la loro barra di
impatto e costringono l’avversario ad arrendersi per il dolore. I
wrestlers volanti come Jeff Hardy sono in grado di sorpendere il nemico
invertendo un attacco con un pin (schienamento) improvviso e vincere
l’incontro, eseguire spettacolari attacchi in volo o evitare gli
attacchi diretti con veloci capriole. Chi sceglie John Cena o Kane
vuole la rissa e può attivare il “wreck shop”, simile al “rampage” ma
meno efficace, il “ground & pound” e il “first of fury” con cui
sono capaci di eseguire combo veloci e incontrastabili. Solo uno sleale
come Randy Orton può usare l’arbitro come scudo e lanciarlo addosso
all’avversario, contestare le decisioni, ignorare il “rope break”,
rimuovere il rivestimento del tenditore delle corde e terminare
l’incontro con il “super dirty mode”, la super mossa sleale. I
wrestlers hardcore hanno bisogno di situazione estreme per dare il
massimo: frantumarsi una sedia addosso o sanguinare per colmare la
barra d’impatto, imbracciare armi improvvisate per eseguire attacchi e
prese devastanti. Umiliare l’avversario è invece la tecnica degli
showman tipo Shawn Michaels: insultare l’avversario incide sulla nostra
barra d’impatto, rubare l’insulto abbassa drasticamente quella dell’
avversaio che lo sta effettuando. Ogni wrestler è specialista in due di
questi stili, il che permette di scegliere quello più adatto al tipo di
incontro e all’ avversario da affrontare




Voglio il mantello e i Guano Apes altrimenti non vado sul ring



Se i wrestlers, i tornei, i set di mosse, le entrate, le musiche non
soddisfano le nostre esigenze possiamo sfruttare il potente editor
messo a nostra disposizione dagli sviluppatori per creare tutto
partendo da zero. Ideare il nostro eroe preferito curando l’aspetto
estetico e tecnico, scegliere i cartelli dei propri fan, essere il
regista di una sua entrata mozzafiato, magari sfruttando i brani delle
personali playlist presenti nell’ hard disk, un’attività che porta via
molto tempo ma che sa regalare notevole gratificazione. Possiamo
organizzare un nuovo torneo, stabilirne le regole, disegnare una nuova
cintura di campione, scegliere le arene dei nostri desideri. Un’opzione
che ancora oggi non è prevista, purtroppo, è importare filmati, foto e
immagini personali che consentirebbero una personalizzazione unica.




Grafica



L’ anno scorso il titolo deluse le attese, presentandosi con una veste
grafica in alta definizione ma troppo simile alle versioni per console
old generation, gli accessi al disco erano troppo frequenti e i
conseguenti caricamenti troppo lunghi. WWE 2008 fa un notevole passo
avanti dal punto di vista tecnico, ma non risolve completamente tutti
problemi. Il dettaglio generale dei wrestlers è molto elevato:
particolare attenzione è stata rivolta alle textures dei volti, dei
costumi e della struttura muscolare. Buone ma non perfette le
espressioni facciali, pessima ancora una volta la realizzazione dei
capelli lunghi, straordinaria invece quella relativa ai tatuaggi,
costumi, accessori; ottimamente realizzate le spettacolari entrate che
precedono il match, uniche per ogni lottatore. Malgrado il notevole
passo in avanti rispetto al passato non tutti i personaggi hanno goduto
della stessa attenzione: vedere ad esempio The Rock o Bret Hart vicino
alla magnificenza di The Undertaker lascia un pò interdetti e
inequivocabilmente fa capire che qualcosa in più si poteva fare. Molte
animazioni risultano riciclate dallo scorso anno ma nel complesso sono
fluide, veloci e ottimamente realizzate; ancora non è stato risolto il
fastidioso problema della cattiva collisione e sovrapposizione dei
poligoni: succede spesso nei pressi delle corde e nel tappeto del ring
vedere gli arti dei wrestlers scomparire o sprofondare in maniera
irreale. La buona impressione che si ha guardando la scenografia delle
arene è guastata dalla povertà del dettaglio e dalle approssimative
animazioni del pubblico. L’accesso al disco non ha subito i
miglioramenti sperati e i dati biografici delle star che appaiono su
schermo, pensati per addolcire l’attesa, alla fine falliscono nel loro
tentativo a causa della loro ripetitività.




Sonoro



I brani scelti per la colonna sonora (Puddle of Mudd’s, Chevelle,
Nonpoint, Sevendust e altri) non sono tanti (una decina circa) ma sono
sempre azzeccati, coinvolgenti e ricreano ottimamente l’atmosfera degli
show televisivi. Molto realistici ed evocativi gli effetti sonori della
lotta mentre le acclamazioni del pubblico sono mal sincronizzate
rispetto a quanto accade nel ring; le voci dei protagonisti sono
rimaste fortunatamente quelle originali, sottotitolate da una discreta
traduzione italiana. Utile invece il doppiaggio in italiano dei vari
tutorials.




Xbox live



Non manca una completissima modalità online in cui sono presenti tutti
i tipi di match del single player fatta eccezione, come sempre, del
“royal rumble”: possiamo decidere di testare la nostra forza in una
partita non classificata prima di tentare la scalata ai vertici del
ranking mondiale, creando un match a misura delle nostre attitudini e
specialità oppure sfruttare le sessioni di incontri già create da altri
utenti. Tutto scorre liscio e senza vistosi rallentamenti anche con
quattro giocatori presenti contemporaneamente sullo schermo. Se poi
vogliamo scambiare le star da noi create è previsto un apposito menu in
cui possiamo organizzare un vero e proprio wrestling-mercato.




Innovazione e longevità



Caratterizzando i wrestlers con otto diversi stli di combattimento
Yuke’s è riuscita a diversificare fortemente le loro azioni, tecnica,
forza e imprevedibilità stimolando ad allenarci con più di un lottatore
e portando WWE 2008 vicino al realismo dei capisaldi del genere beat
‘em up, gli splendidi Fight Night Round 3 e Virtua Fighter 5.
Molto interessanti le novità apportate alla modalità carriera ma
l’evoluzione della storia che coinvolge il campione è troppo repentina,
non consentendo intrecci originali e risultando poco diversificata per
ogni wrestler. L’ introduzione dei pazzi campioni e delle regole della
ECW, con le loro armi e stili originali, aggiunge vitalità al titolo THQ;
giocheremo a lungo offline per crearci una scuderia personale di
wrestlers , con cui stupiremo i nostri avversari nelle modalità
multiplayer sia offline che online. WWE 2008 regala una divertimento a
lungo termine, che vedrà la fine solo se l’immancabile WWE 2009 lo
migliorerà risolvendo i piccoli problemi riscontrati quest’anno.




Conlusioni



Da un punto di vista tecnico l’ultima fatica THQ può considerarsi il
primo titolo next-gen dedicato alle carismatiche star WWE facendo
dimenticare il deludente risultato dello scorso anno; dobbiamo però
ancora aspettare per un lavoro perfetto, dal momento che non tutti i
wrestlers sono realizzati con la stessa cura e l’ambiente circostante
al match è ampiamente migliorabile. L’atmosfera tipica degli show del
pro wresltng americano, conosciuta ai tempi di “hulkmania”, è ricreata
molto bene e affascina e coinvolge in breve tempo sia l’amante delle
muscolose stars sia chi non ha mia visto in vita sua un ring WWE. Da
rivedere diversi aspetti della modalità “24/7”, che comunque indica la
strada importante intrapresa da Yuke’s. Il gameplay ha fatto notevoli
passi verso il realismo e spinge a consigliare l’acquisto non solo agli
appassionati del wrestling ma anche a chi di wrestling non ha mai
sentito parlare e cerca un picchiaduro atipico, tecnico e vario, che sa
regalare grande divertimento nelle sfide multiplayer.

Pro

  • Wrestlers realizzati magnificamente
  • Ottimi effetti sonori
  • 8 stili di combattimento
  • C’è l’ ECW



Contro

  • Realizzazione grafica migliorabile
  • Bug nella modalità 24/7
  • Non c’è Hulk Hogan