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Recensione Recensione di Wanted: Weapons of Fate

Recensione di Wanted: Weapons of Fate di Console Tribe

di: Redazione
Curvare la traiettoria di un proiettile: pensateci, non vi sembra un
pochino esagerato? A noi questa peculiarità ci ha lasciato sin
da subito un po’ perplessi. Sapevamo che c’erano eroi in
grado di schivare le pallottole, altri con la capacità di
rallentare il tempo per evitarle, altri ancora di avere una mira
infallibile. Ma curvare l’andamento di un proiettile a chi mai
potrebbe interessare? Sembra una sorta di sottospecialità,
più che un vero e proprio potere: un po’ come se Superman
avesse l’abilità di sorvolare “soltanto” la Basilicata, e
non tutto il resto. A quel punto diverrebbe un eroe regionale…
ma questa è un’altra storia.

Eppure, sarà per la seducente e carismatica Angelina Jolie, o perché in ognuno di noi risiede un briciolo di spirito “tamarro”, il film Wanted Scegli il Tuo Destino
ha saputo risvegliare i nostri sensi. Ci siamo chiesti, quindi, cosa ne
sarebbe stato del gioco omonimo, anticipato appena dopo l’uscita
della pellicola cinematografica, ma stranamente rimasto sempre in
clamoroso ritardo di sviluppo. Siamo qui apposta per raccontarvelo:
è inutile nascondervi, i nostri proiettili vi cercheranno
ovunque.





Il destino nelle mani di una cucitrice




Basato sul film action-thriller della Universal Pictures, Wanted Weapons of Fate
si è presentato a noi videogiocatori con una buona premessa: ha
mantenuto lo stesso stile visivo accattivante che è alla base
del lungometraggio. Se state pensando ad Angelina Jolie, siete sulla
strada sbagliata: nei panni di un ragazzo, Wesley Gibbons, porterete
avanti una storia che si discosta dalle vicende già narrate, per
raccontare invece una sorta di prologo in grado di svelare i misteriosi
retroscena che si celano alla base della “Confraternita”.
Per chi non lo sapesse, questa setta gestisce e ordina delle uccisioni
attraverso uno strano meccanismo: un telaio che cuce ininterrottamente
una lista di persone da eliminare, e spetterà a gente
“esperta” come voi scovarle e farle fuori. Prima che
mettiate in dubbio la storia, tutto sommato originale, dovete sapere
che in realtà Wanted nasce come graphic-novel; la sua
forma videoludica rappresenta quindi la sua terza conversione e, in un
certo senso, interpretazione.



L’elemento cardine che, come una staffetta, è passato da
una versione all’altra è proprio la “curvatura del
proiettile”. Una caratteristica talmente insolita da essere
già bell’e pronta per essere utilizzata in un videogame.
Questo escamotage è il punto-forza che rende Wanted,
difatti, l’unico tra i giochi fino ad ora visti e provati in
grado di metterci nei panni di un eroe capace di colpire i nemici anche
se sono ben riparati. Certo, non è una grandissima novità
se consideriamo che nel “vecchio” Red Faction si poteva passare da un muro all’altro semplicemente abbattendolo a suon di bazooka.



La meccanica che c’è alla base di Wanted non si discosta molto da quello che oramai è l’inflazionato sistema di copertura alla Gears of War.
Uno stratagemma che perde punti in carisma e originalità, ma
proprio perché è già collaudato non rischia di
disorientare il giocatore che, di conseguenza, saprà trovarsi a
proprio agio con i movimenti del protagonista. Quello che cambia
è un considerevole aumento di velocità: procedendo nelle
mappe vi accorgerete di quanto siano rapidi i vostri movimenti, e
passare da un riparo all’altro si rivelerà sempre un gioco
da ragazzi. La sensazione è quella di avere un personaggio
agile, non legnoso o corpulento, il che aumenta di molto l’indice
di adrenalina soprattutto durante gli scontri a fuoco più caldi.
A volte, però, è proprio questa rapidità a
mettervi in difficoltà, a causa di una rara ma fastidiosa
imprecisione sulle coperture. Se non pigiate i tasti nel corretto
tempismo vi ritroverete a sbattere contro una parete, cercando al
più presto un rimedio per non farvi stanare.

I nemici, al contempo, incalzeranno nella vostra direzione se prendete
troppa pausa tra una sparatoria e l’altra, ma ricordatevi che
siete un membro della Confraternita, e in quanto tale potrete fare
abbondante uso del “proiettile curvo”.





Mo’ te faccio er cucchiaio!




Ed eccoci arrivati alla “vera” peculiarità di Wanted.
Con il tasto dorsale destro e accompagnandovi coi due grilletti per
mirare e sparare, potrete lanciare il vostro proiettile curvo. Per
capire esattamente dove andrà a finire sarete guidati da una
linea rossa, appunto curva, che partirà dalla canna della vostra
arma fino a giungere al corpo del malcapitato: proprio come in un
calcio di punizione sarà possibile regolare la parabola del
vostro proiettile affinché diventi bianca, quindi assicurandovi
uno spettacolare “gol”. Potrete persino decidere se la
vostra “pallonata” si limiterà a ferire il nemico,
con la conseguente esposizione dello stesso in preda a dolori
lancinanti, o uccidere in un solo colpo; tutto dipenderà da
quanto sarete diventati abili con l’arte del proiettile à
la Totti.

Ammettiamo che inizialmente ci siamo lasciati trastullare da questa
stramba modalità, e in alcuni casi ci ha persino divertito, ma
proseguendo nell’avventura si è mostrata una mera
ripetizione. Quello del proiettile curvo poteva essere uno tra i tanti
poteri del nostro protagonista, da potenziare e migliorare nel tempo o
alternandolo ad altre abilità.

A parte questo, Wanted
è un gioco che nasce come sparatutto in terza persona e in
quanto tale non ha deluso le aspettative: il vostro arsenale
sarà variegato, sia come potenza che come gittata, e alternerete
momenti in cui dovrete cavarvela con poche armi, ad altri in cui
disporrete di postazioni fisse ben equipaggiate, per esempio
mitraglioni a grosso calibro.

L’intelligenza artificiale dei nemici non è ai massimi
livelli, ma un sistema di difficoltà ben bilanciato vi
farà imprecare più di una volta, soprattutto se siete
troppo avventati. Così come in Gears of War, anche in Wanted
bisognerà adoperare un po’ di tattica al fine di riuscire
a terminare le missioni: non sempre uscire allo scoperto e sparare a
destra e manca è la strategia migliore, a volte bisognerà
aspettare il momento opportuno per colpire.

Purtroppo, il divertimento durerà poco, anzi pochissimo: appena
5 ore scarse di partita in giocatore singolo e nessuna comparsa di
modalità multiplayer. Se avevate tutti i motivi validi per
frantumare il porcellino-salvadanaio e investirli nel videogame, ora
potete mettere da parte il martello e avvisare il vostro suino di
starsene pure tranquillo.

A meno che non siate spendaccioni, e anche leggermente masochisti.





Agelina Jolie? Bella gra-fica!



A livello tecnico ci troviamo di fronte a un gioco che sa come mostrare
i muscoli delle console, Xbox 360 e PS3, senza né troppi elogi e
né troppi difetti. Ma in definitiva Wanted
è l’ennesimo gioco d’azione con una grafica
soddisfacente, nel senso che “soddisfa quanto basta” tutti
quei giocatori che sanno accontentarsi. Noi, invece, che ci
accontentiamo difficilmente, abbiamo in serbo alcune considerazioni da
fare: la resa tecnica è sopra le righe, specialmente a livello
di fluidità e nell’armonia d’insieme, ma manca quel
tocco di classe che invece contraddistingue alcuni giochi della stessa
categoria. Non c’è invenzione, diversità o
innovazione rispetto a quelli che sono stati giochi come Dark Sector, Fracture o il prima citato Gears of War. In un certo senso sono stati sperimentatori di alcune caratteristiche che continuiamo a ritrovare nel tempo, ancora e ancora.

Lo stesso protagonista, Wesley, ci è apparso leggermente scialbo
rispetto al resto, mostrandosi privo di personalità e quasi del
tutto assente e staccato alle vicende. L’ennesimo personaggio che
si trova a competere con una moltitudine di altri “divi”
videoludici, mostrandosi scontato e sottotono al loro cospetto.
Chissà se Angelina Jolie
in versione digitale avrebbe sollevato un po’ quest’alone
di banalità: diciamocelo, lei dispone di tutti i
“mezzi” necessari per catturare l’attenzione anche
del videogiocatore più distratto.





Il fato



Wanted Weapons of Fate è la dimostrazione che con una
buona licenza alle spalle si possono ottenere risultati più che
dignitosi. Chi è affezionato alla graphic-novel, o si è
appassionato al film, troverà nell’atmosfera di Wanted
pane per i propri denti: i retroscena del mondo legato alla
Confraternita fanno capolino per essere snocciolati e sviscerati,
stavolta persino in versione giocabile.

Tutti quelli che, invece, non sono interessati a questa “pappardella”, vedranno in Wanted
solo un gioco-imitatore, una sorta di clone spudorato dei titoli dal
successo ben più meritato. Le novità, infatti, sono
poche, e questo è l’unico vero punto negativo che il gioco
riserba: c’è da stare attenti anche al proiettile
curvo… guardatevi le spalle perché non si sa mai dove
potrebbe andare a ficcarsi!