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Recensione Recensione di Vampire Rain

Recensione di Vampire Rain di Console Tribe

di: Redazione

Migliaia di persone scomparse, senza
lasciare traccia. La AIB (American Information Bureau) scopre che i
nightwalker sono gli artefici di questi misteriosi “rapimenti”.

I
nightwalker sono creature che vivono esclusivamente di notte, da qui il
nome nightwalker, nutrendosi del sangue degli esseri umani; una volta
subito il morso dei camminatori notturni si diventa come loro e si
inizia la ricerca di nuove vittime.

Le peculiarità dei nightwalker
sono molte, ma quelle che si notano immediatamente sono la forza e
velocità; inoltre riescono a percepire la presenza di una vittima a
grande distanza grazie ad un olfatto sviluppatissimo.

Per un primo
periodo, dopo l’avvistamento dei primi nightwalker, si è tentato di
convivere “pacificamente” con queste creature, ma da quando gli
attacchi agli umani sono aumentati la AIB ha deciso di far intervenire
una squadra speciale.

L’unica cosa in grado di attenuare la potenza
dei nightwalker è la pioggia, infatti con queste condizioni il loro
olfatto risulta meno sensibile del solito.

Un’informazione
importante, scoperta durante gli studi su queste creature, è quella
della presenza del Primo nightwalker; quando si viene morsi da un
camminatore si è direttamente collegati a lui, si entra a far parte
della sua stirpe, se viene ucciso il primo nightwalker moriranno anche
tutti i suoi discendenti.

La nostra missione sarà quella di recarci nella città di Point E9, dove è stato individuato un primo camminatore, ed eliminarlo.



Gameplay




Subito
dopo il filmato introduttivo dovremmo affrontare il tutorial; dopo il
caricamento avrete il primo dubbio: “ma ho inserito per sbaglio il dvd
di splinter cell?”

Ad un primo sguardo le somiglianze sono molte:
il protagonista somiglia fisicamente all’agente Fisher, sfoggia la sua
stessa tutina nera, pistola alla mano ed effettua evoluzioni tra
cornicioni e pali della luce.

Il gioco è suddiviso in varie
missioni che vedono il protagonista costretto ad aggirarsi per le vie
di una città invasa di nightwalker; i primi duelli con i camminatori
risultano impegnativi visto che non basta un solo colpo ad abbatterli,
a meno che non si utilizzi un fucile da cecchino e si colpisca il
nemico precisamente alla testa.

Una buona tecnica per evitare i
camminatori, oltre a controllare il radar posizionato in basso a
sinistra per non entrare nel loro raggio d’azione, è quella di muoversi
il più possibile nell’ombra sfruttando anche i tetti; quando un
nightwalker si avvicina minacciosamente a voi, ma resta ancora a
distanza di sicurezza, sullo schermo compariranno due occhi felini e
l’immagine inizierà a tremare: in questo caso è meglio allontanarsi per
evitare uno scontro diretto.

L’intelligenza artificiale è, per usare
un eufemismo, scarsa. Un esempio significativo della quasi assenza di
IA sono le movenze dei nightwalker, quando attaccano si muovono in
linea retta e non fanno nulla per evitare i nostri proiettili, quindi
sparando con una buona mira e iniziando a colpirli da una certa
distanza non dovremmo aver problemi nel riuscire ad avere via libera
prima di essere raggiunti.

Con in fucile da cecchino le cose si
semplificano non poco, in quanto da una certa distanza e con il
bersaglio immobile, non è difficile centrare il nostro obbiettivo in
piena testa. Oltretutto gli altri nightwalker non si accorgeranno
nemmeno di ciò che è accaduto e resteranno nelle loro posizioni in
attesa di essere colpiti da un nostro proiettile.

Il gioco nel giro di una ventina di minuti, tutorial compreso, diventa monotono e ripetitivo.

La
tattica da adottare in Vampire Rain è sempre la stessa, l’unica cosa
che richiede un minimo d’impegno è trovare, senza molte alternative, la
strada migliore per raggiungere il luogo assegnato nella nostra
missione.


Grafica e audio



Il comparto video purtroppo rispecchia la qualità offerta dal gameplay.

Grafica
deludente e non all’altezza di una console next gen; curata
nell’essenziale e pessima nei dettagli, questa può essere la sintesi
del comparto grafico di vampire rain. Buona la resa della pioggia e dei
riflessi della luce che sono abbastanza reali. il protagonista vanta
una sufficiente mole poligonale e una discreta animazione, ad eccezione
della posizione di corsa del nostro agente che è innaturale e alquanto
goffa.

Le ambientazioni sono simili, poco dettagliate e ripetitive;
i nemici sembrano un porting mal riuscito di un gioco di vecchia
generazione.



Discreto il comparto audio, musiche azzeccate ed
effetti sonori adeguati, pessimo il doppiaggio, piatto e senza un
minimo di recitazione.




Xbox live!



Il live molte volte è l’ancora di salvezza di titoli scadenti in singlepalyer.

Anche questa volta aiuta a uscire dalla monotonia del gioco offline e rende il titolo leggermente più interessante.

Qualche difficoltà nel trovare la partita è dovuta, quasi sicuramente, al fatto che il titolo non è stato un best seller.

Le
modalità sono: cattura la fiamma, cattura la fiamma a squadre, morte o
Nightwalker, morte o Nightwalker a squadre, deathmatch, deathmatch a
squadre, destroy, destroy a squadre.

Interessanti le modalità morte
o Nightwalker e destroy. L’obiettivo della prima modalità è di
raggiungere il punteggio prefissato prima dei nostri avversari, i punti
vengono assegnati in base all’avversario ucciso.

La seconda modalità, richiede di presidiare una zona segnata sul radar per il maggior tempo possibile per accumulare più punti.

Come sempre ottimo il servizio live, con la quasi totale assenza di lag.




Conclusioni


Vampire
rain è un titolo deludente sotto molti punti di vista. Longevità in
offline a dir poco insufficiente, missioni brevi e ripetitive; una
volta terminato difficilmente sarà un titolo che verrà rigiocato.

Il giudizio insufficiente è mitigato dalla presenza del gioco online che si rivela, come sempre, divertente.