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Recensione Recensione di Super Meat Boy

Recensione di Super Meat Boy di Console Tribe

di: Mariano "TylerDurden" Adamo

Le luci soffuse illuminano la stanza, nella sala giocatori impazienti aspettano il loro turno, si accalcano davanti ai cabinati migliori. A rompere l’atmosfera solo urla di disperazione per l’ultima vita persa; da lontano, invece, il suono metallico dei gettoni che cadono su un bancone. Nella stanza c’è aria di sfida e ognuno, in cuor suo, sa che potrà muoversi tra la folla suscitando ammirazione mista ad invidia, qualora riuscisse a superare uno dei tanti record ancora imbattuti.
Davanti a me una scritta a intermittenza, “Insert Coin”, mi sfida a tentare la sorte, mi sfida a tirare fuori tutta la mia anima hardcore. Davanti a me Super Meat Boy.
Ecco come ci si sente con titoli del genere: si torna indietro nel tempo, a quando i videogiochi erano inseriti in grossi cabinati e sapevano prenderti come poche altre passioni. Stiamo parlando proprio di quelle postazioni che, con leve sudaticce e tasti logori, ti portavano via l’intera paghetta. Erano altri tempi, è vero, ma è altrettanto vero che la scena indie odierna è viva e produce giochi che richiamano al passato in una sorta di revival nostalgico. Oggi siamo qui, un po’ come “ieri” saremmo stati lì a godercelo in una sala giochi, per provare Super Meat Boy.
Può un semplice pezzo di carne saltare diverse generazioni e rivelarsi un capolavoro?
Chiedete qualche spicciolo alla mamma e scopritelo insieme a noi.

Carne, feti e bende

Super Meat Boy, come accennato nel paragrafo introduttivo, è un titolo che s’ispira alle vecchie glorie arcade di qualche anno fa. Oggigiorno, invece, basta semplicemente dargli l’appellativo platform ma, quest’aspetto e relative conseguenze, li approfondiremo dopo. Il titolo è partorito dalle geniali e, per certi versi, folli menti di Edmund McMillen e Jonathan McEntee, conosciuti anche con il nome di Team Meat. Il gioco fece la sua prima apparizione nel 2008 su Newgrounds, portale che ospita flash-games e animazioni di vario tipo.

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Sono passati due anni da allora e il Team Meat ci ripropone la sua piccola perla su Xbox Live e, come è lecito aspettarsi, il tempo passato ha fatto sì che il prodotto acquistasse nuova linfa vitale ed un design più consono al mondo console.
L’impatto iniziale con il gioco ci fa subito capire quanto folle sia questa produzione. Nella simpatica scenetta introduttiva ci vengono mostrati i personaggi e la semplice trama che fa da sfondo alle vicende. Prendete un pezzo di carne e aggiungete una fidanzata fatta di bande che, come nelle più classiche delle narrazioni, viene rapita dal cattivone di turno: un feto! Sì, avete letto bene, ecco quindi che la trama di Super Meat Boy prende vita tra personaggi fuori dal comune e narrazioni classiche. La sceneggiatura non sarà sicuramente di stampo hollywoodiano ma risulta comunque gradevole grazie anche alle spassose scenette d’intermezzo.
Il nostro compito è salvare Bandage Girl e, visto il protagonista, di certo non lo faremo usando potenti strumenti di morte e particolari azioni belliche. Le armi, per così dire, di Meat Boy sono due: corsa e salto. Come tutti i videogame old-school non avremo bisogno d’altro, né per portare a termine l’avventura né per divertirci giocando. Tutto quello che Super Meat Boy richiede, è di spostarci da un punto di partenza A a un punto di arrivo B in cui, verosimilmente, si trova la nostra amata fidanzata. Sfortuna vuole che, in ogni missione, quando stiamo per riabbracciare Bandage Girl, arrivi il malefico Dr. Fetus a rovinare il nostro idillio amoroso. Questa semplice sequenza di gioco si ripete pressoché invariata per ogni livello. Non lasciatevi ingannare da quest’affermazione, nonostante il gameplay non subisca forti cambiamenti, con il proseguimento del gioco non risulta mai stancante e ripetitivo. In termini più pratici, Meat Boy dovrà con le sue forze superare vari ostacoli durante il percorso previsto, che possono essere lame rotanti, burroni, lava, mostri vari, laser e quant’altro. Il risultato finale riesce a conquistare il giocatore grazie alla perfetta interazione tra le abilità del nostro eroe e il livello circostante. Saltare e correre da un punto all’altro non è mai stato così divertente e, soprattutto, così ben studiato. Meat Boy ha tre livelli di salto che, in base alla pressione esercitata sul pad, fanno sì che il giocatore debba necessariamente calcolare la distanza da percorre e, a queste varianti, va aggiunta la rincorsa che ci permette di eseguire salti più lunghi. Così descritto il gameplay sembra un complicato alternarsi di salti e corsa ma, pad alla mano, ci appare enormemente naturale: in men che non si dica avremo la completa padronanza di Meat Boy e riusciremo a destreggiarci anche nelle situazioni più complicate. Ogni livello fila via che è un piacere e, grazie al crescente livello di difficoltà, alcuni passaggi richiederanno anche un minimo di acume tattico per essere superati. Ben presto quelli che sembrano semplici quadri fatti di piattaforme e strumenti di morte, diventano degli interessanti puzzle ambientali davvero ben riusciti.

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Nonostante la difficoltà, il gioco non diventa mai frustrante e instaura nel giocatore una sorta di assuefazione proprio perché “un livello tira l’altro”. Nelle fasi più complicate, dove il numero di tentavi si sprecano, si finisce invece per intestardirsi creando una specie di sfida personale.
Il livello di difficoltà non è l’unico elemento che contribuisce a far aumentare la longevità, piuttosto è proprio la mole di stage presenti che fa di Super Meat Boy un titolo quasi infinito. Il gioco si suddivide in diversi mondi, ognuno dei quali è composto da venti quadri da superare. Se tutto ciò non bastasse, nei vari stage sono nascoste delle bende che spesso richiedono una buona dose di ingegno per essere raccolte. Il numero totale delle missioni va addirittura raddoppiato perché, superando i livelli in un determinato periodo di tempo, si sblocca una versione alternativa degli stessi chiamata Mondo Oscuro. Oltre gli stage standard sono presenti anche dei boss che, seppur non brillino per originalità, richiederanno ulteriori sforzi al giocatore.
Facendo un calcolo approssimativo, considerando tutte le possibili varianti, Super Meat Boy raggiunge la straordinaria cifra di circa trecento missioni.

Una ricetta perfetta

Prima di concludere vogliamo spendere due parole sul comparto tecnico di Super Meat Boy. In titoli come questi non è importante il dettaglio grafico quanto piuttosto il design e la capacità di catturare l’attenzione del giocatore. Sotto questo aspetto il Team Meat ha svolto sicuramente un lavoro eccellente: macchie di sangue, disegni ben definiti e giochi di chiaro-scuro sono solo alcuni elementi che fanno di Super Meat Boy un prodotto dall’ottima realizzazione artistica.
L’audio, invece, ricalca fedelmente le sonorità dei vecchi arcade suscitando una vena nostalgica davvero apprezzabile.
Complesso, veloce, ammaliante. Questo semplice gioco riuscirà a catturarvi come pochi altri prima di lui. Il gameplay, attraverso piccoli accorgimenti, risulta quasi perfetto, creando una sorta di dipendenza che ci costringe, livello dopo livello, a portare a termine l’intera avventura. Probabilmente non adatto a quei giocatori che hanno scoperto l’intrattenimento videoludico solo di recente. Quasi obbligatorio per tutti quelli che hanno passato l’infanzia nelle sale giochi e, quasi sicuramente, non disdegnano di rivivere quelle emozioni e quei ricordi ormai sopiti. In una parola: indimenticabile.