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Recensione di Sideway: New York

Recensione di Sideway: New York di Console Tribe

di: Simone Cantini

Felpa rigorosamente extra large, un paio di pantaloni più grandi di almeno due taglie, cappellino ben calcato sulla testa e stretta in mano l’inseparabile bomboletta spray: le mura della Grande Mela ci attendono, pronte per essere ricoperte dai nostri variopinti affreschi post-moderni, nel corso di una colorata lotta all’ultima tag. Ma cosa accadrebbe se, tutto d’un tratto, divenissimo noi stessi un bizzarro murales bidimensionale? Scopriamolo assieme in Sideway: New York, l’ultima fatica di PlayBrains distribuita in esclusiva sul PlayStation Store.

Questione di prospettive

Inutile spendere molte parole sulla trama di questo Sideway, dato che le vicende narrate nel corso dell’avventura non sono altro che un esile pretesto per collegare blandamente i vari livelli di gioco. Vi basti sapere che lo scopo ultimo del titolo PlayBrains consisterà nello sconfiggere il perfido Spray, una malvagia creatura responsabile della scomparsa di Cass, la giovane writer amica del nostro protagonista, oltre che artefice del mutamento di Nox in una entità puramente bidimensionale. Insomma, niente che non si sia già visto in una delle innumerevoli avventure di un famoso e baffuto idraulico.
Ad un primo e superficiale sguardo Sideway si presenta come il più classico dei platform, complice il set iniziale di mosse che fa poco per discostarsi dai canonici e storici esponenti del genere. Eppure bastano solo pochi minuti di gioco per far sì che il lavoro PlayBrains si spogli di questa sgradevole sensazione di déjà-vu e vada a tratteggiare un quadro tutt’altro che scontato e privo di originalità. Da buon graffito, il nostro Nox può muoversi unicamente lungo le pareti bidimensionali della città, ma quello che in apparenza può sembrare un limite finisce ben presto con l’essere il vero punto di forza della produzione americana: l’ambiente di gioco, difatti, ha la capacità di ruotare, simile ad un enorme ed articolato cubo, assecondando così gli spostamenti di Nox. Basterà sporgersi sul tetto di un edificio per far sì che l’inquadratura muti rapidamente prospettiva, adattando la camera virtuale alla nostra dislocazione spaziale. Più difficile da spiegare che da giocare.

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Nonostante tutto questo possa generare inizialmente un leggero senso di spaesamento, va sottolineato come l’impeccabile gestione della prospettiva consenta (non appena si è preso confidenza con le meccaniche di gioco) di non perdere mai di vista la direzione giusta da seguire.
Buoni, inoltre, i controlli, capaci di restituire il giusto feedback utile a gestire efficacemente le evoluzioni di Nox. L’unico appunto che ci sentiamo di muovere è nei confronti dell’inerzia un po’ troppo accentuata che regola i movimenti del protagonista, fattore che porterà a dover calibrare alla perfezioni alcuni salti, per evitare che questi si ritrovi a scivolare più del dovuto sul terreno in fase di atterraggio. Una piccolezza che comunque non va assolutamente a minare l’elevata giocabilità del titolo. Mano mano che andremo avanti con l’avventura, Nox potrà mettere le mani su alcuni potenziamenti, i quali andranno ad influire sia sulla sua capacità di offesa (bombe di vernice) che di movimento (doppio salto, rampino). Il ritrovamento di questi power-up, oltre a mutare lievemente l’approccio di gioco, aprirà letteralmente la strada a nuove sezioni, inizialmente irraggiungibili, dei livelli. Questo, oltre a mettere in risalto l’ottimo level design sviluppato dai ragazzi di PlayBrains, amplifica notevolmente il fattore longevità, dato che per poter completare al 100% l’avventura e mettere le mani su tutti i bonus nascosti, sarà necessario ripercorrere gli stage già completati. Se a questo si unisce la possibilità di giocare assieme ad un amico (purtroppo solo in locale), si capisce subito come Sideway abbia più di un’attrattiva per tutti gli amanti della perfezione di completamento. Chi invece ha come unico obiettivo il semplice attraversamento dei vari livelli rimarrà deluso dalla longevità dell’avventura principale, la quale può essere agevolmente completata in una manciata di ore.

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Luci ed ombre di New York

Tecnicamente Sideway si difende discretamente, pur non raggiungendo le vette dell’eccellenza. La fluidità di gioco è ottima, garantita da un motore che, nonostante non sia mai chiamato a gestire un numero elevato di oggetti, accompagna efficacemente l’azione senza sbavature. Il tutto è coadiuvato da un campionario di animazioni decisamente ben fatte e curate. Purtroppo non si può dire lo stesso della modellazione poligonale degli ambienti, ai quali bastano pochi minuti di gioco per far sì che la rutilante New York digitale riveli al giocatore tutto quello che i ragazzi di PlayBrains hanno realizzato per noi: gli ambienti sono decisamente scialbi e privi di particolari dettagli, i quali, tra l’altro, tendono a ripetersi sin troppo spesso, finendo con il non differenziare a sufficienza i vari livelli che Nox si troverà ad attraversare. Un particolare che stona notevolmente con la gradevolissima realizzazione dei vari personaggi bidimensionali che caratterizzano il mondo di gioco, sui quali svettano i buffissimi boss che governano i vari quartieri lungo i quali si sviluppa l’avventura. Piacevoli, inoltre, le brevi sequenze animate che hanno il compito di illustrare la blanda storia che fa da collante tra i vari stage. Anche il fronte sonoro presta il fianco a qualche critica, dato che la tracklist curata dal rapper Mr. Lif, nonostante la bontà dei brani che la compongono, finisce ben presto per esaurire il suo minutaggio, fattore che causa una monotonia sonora tutt’altro che appagante. Nella norma e privi di una qualunque particolarità gli effetti sonori.

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L’esplorazione paga

Sideway è senza dubbio un titolo che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che amano i platform, specialmente se adorano sviscerare fino in fondo i vari livelli di gioco. Il titolo PlayBrains, infatti, riesce ad esprimere tutto il suo potenziale soltanto se alla volontà di arrivare ai titoli di coda si unisce il desiderio di esplorare sino in fondo il frutto di un pregevole level design, nel tentativo di riuscire a raccogliere ogni singola bomboletta che si cela negli anfratti dipinti di una New York, purtroppo, spogliata del suo vero fascino urbano. Compresa questa filosofia di gioco, Sideway saprà regalare ai giocatori un’esperienza davvero particolare, seppur non completamente innovativa. Tutti coloro che, invece, hanno come unico obiettivo il riuscire ad avere la meglio su Spray, faranno bene a ponderare l’acquisto, dato che in poco più di un pomeriggio riusciranno a mettere agevolmente la propria firma, anzi la propria tag, sul tabellone dei punteggi.