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Recensione SEGA Superstars Tennis

di: Redazione

Immaginate i mondi più colorati ed evocativi dell’universo SEGA. Immaginate l’allegria dei personaggi più celebri e simpatici creati dalla casa giapponese. Metteteci l’esperienza di chi ha realizzato Virtua Tennis 3, i Sumo Digital. Misceliamo il tutto in un magico pentolone: il risultato è Sega Superstar Tennis. La ricetta è quella usata da Nintendo fin dal 1995, quando tentò di farci divertire sul campo da tennis con i suoi personaggi più carismatici, con Mario Tennis per il famigerato Vitual Boy. Le cose andarono meglio con i capitoli successivi, fino ad arrivare al divertentissimo Mario Power Tennis per il cubo. Il veloce porcospino blu, dopo le sue avventure olimpiche sulle console Nintendo, prosegue dunque il suo impegno sportivo impugnando, questa volta, una racchetta. Saprà coinvolgerci e divertirci come fece il baffuto idraulico?

I am Sonic, Sonic the Hedgehog!

A sfidarsi a suon di pallate spettacolari sono sedici personaggi che hanno reso celebre SEGA nella sua storia ultraventennale; Sonic, Beat (Jet Set Radio), NIghts, Ulala (Space Channel 5), AiAi (Super Monkey Ball), Amigo (Samba de Amigo), dott. Eggman (acerrimo nemico di Sonic) e Tails sono gli otto personaggi disponibili all’inizio del gioco. Amy, Gum (Jet Set Radio), MeeMee, Pudding (Space Channel 5), Reala, Shadow, Alex Kidd e Gilius (Golden Axe) li potremo sbloccare superando le diverse prove proposte nelle varie modalità di gioco. Tutti caratterizzati da una peculiare abilità (velocità, effetto, potenza o controllo) sono capaci di sfoderare un colpo segreto durante le fasi più concitate del match: un breve filmato introduce l’esecuzione del colpo dalla traiettoria impazzita a cui non sarà comunque impossibile controbattere con efficacia. Tale “powershot” però non è eseguibile in ogni momento della partita ma solo quando l’indicatore a forma di stella posta sotto i nostri piedi lampeggerà in seguito ad una serie di dritti e rovesci eseguiti con maestria. Nonostante si sia cercato di caratterizzare gli improvvisati “tennisti” con abilità particolari, queste non incidono più di tanto sulla diversificazione delle prestazioni in campo, tanto che se non fosse per le animazioni tipiche di ogni personaggio, si avvertirebbe la sensazione di utilizzare sempre lo stesso character. Anche i colpi speciali non riescono allo scopo di caratterizzare in modo particolare i personaggi, in quanto dal punto di vista pratico sembrano quasi tutti uguali. Il semplice ed intuitivo sistema di controllo ricorda da vicino storici arcade come Smash Tennis: un pulsante per il colpo forte, uno per quello tagliato, la pressione combinata di questi per eseguire il pallonetto e la palla corta. Da un gioco che rinuncia a qualsiasi pretesa simulativa ci si aspetta sempre un controllo immediato e veloce e, nei giochi di tennis in particolare, un ritmo di gioco molto frenetico e vario. Purtroppo le sensazioni sono diverse: la risposta ai comandi soffre di un leggero ritardo, gli schemi per aver la meglio sull’avversario sono quasi sempre gli stessi, i colpi non raggiungono mai angoli particolarmente acuti del campo tanto che far uscire la palla negli out in seguito ad un errore è quasi impossibile. Sfruttando i risultati raggiunti col gameplay di Virtua tennis, Sumo Digital avrebbe probabilmente raggiunto una profondità di gioco molto più appagante ma invece ha deciso di semplificare notevolmente quest’aspetto fondamentale. Le cose cambiano in meglio nella modalità di gioco in cui è concentrato lo spirito allegro e autocelebrativo di SEGA Superstar Tennis, “Planet Superstars”: oltre 100 minigiochi da scoprire negli scenari più variopinti e famosi dei franchise della casa giapponese. La gran parte di questi riprende lo spirito e l’originale leitmotiv del realtivo videogame SEGA a cui si ispira. In Virtua Squad dobbiamo colpire i bersagli tipici di Virtua Cop, in Curien Mansion gli zombie di The House of the Dead, in Jet Set Radio colorare i graffiti sul campo evitando gli agenti antisommossa, in Puyo Puyo Fever centrare i piccoli puyo colorati per abbattre i muri. I numerosi minigiochi sono divertenti e mai frustranti grazie ad una ottima calibrazione della difficoltà e della curva di apprendimento, il che stimola a terminarli per sbloccare nuovi scenari, musiche e personaggi da utilizzare nelle altre modalità di gioco che SEGA Superstar Tennis propone. Oltre a “Planet Superstar” infatti possiamo scegliere di affrontare un match veloce di doppio o singolare, un classico torneo tennistico ad eliminazione diretta e la modalità mini-games, in cui possiamo divertirci con quatto amici nei minigiochi della modalità principale.

C’è nessuno?

La modalità online proposta per SEGA Superstar Tennis è molto completa e curata e non ha nulla da invidiare ai titoli più blasonati e seriosi del genere sportivo in generale e tennistico in particolare. E’ possibile partecipare od organizzare partite di doppio o singolare classificate o meno, tornei con tabelloni da otto giocatori, assistere a partite disputate online da altri utenti. Il grave inconveniente è che in rete quasi nessuno gioca a questo titolo: se già risulta molto molto difficile riuscire a giocare qualche partita di singolare, divertirsi in doppio o addirittura disputare il torneo è impossibile. Questo va a limitare fortemente la longevità del titolo che, dopo i primi giorni di divertimento, riprenderemo ogni tanto solo per brevi partite multiplayer.

Samba!

Sumo Digital ha ricreato alla perfezione gli storici scenari in cui nel corso degli anni ci siamo avventurati nei titoli Sega. L’atmosfera festaiola di Samba de Amigo, le tenebre di House od the Dead, la spiaggia di Out Run, le cascate di Sonic the Hedgehog, l’area urbana di Jet Set Radio sono ottimamente realizzate e vantano una palette cromatica dai colori accesi e brillanti. Gli elementi bizzarri e coloratissimi di alcuni scenari creano però un po’ di confusione durante i match e riescono spesso a far perdere di vista la pallina. L’azione di gioco, generalmente piuttosto fluida, soffre purtroppo di fastidiosi rallentamenti nei campi più affollati e nelle circostanze più accese. In un titolo che punta molto alla frenesia e che, soprattutto, non è costretto a muovere milioni di poligoni sullo schermo, è un difetto inammissibile. Fantastiche le numerose tracce musicali, perfetta colonna sonora di un titolo che tra una pallata e l’altra, vuole ricordare le emozioni passate giocando ai classici SEGA. Gli effetti sonori in campo sono invece piuttosto ripetitivi ma fanno il loro dovere, del resto in un titolo arcade pretendere di sentire un rumore diverso delle corde in relazione al colpo giocato sarebbe troppo.

Racchette? No grazie!

Sega Superstar Tennis appartiene ad un genere videoludico molto particolare che trova origine nel mitico Mario Power Tennis uscito per Gamecube nel 2004 e nei numerosi party game usciti negli ultimi anni. Il titolo SEGA nasce principalmente per regalare ore di divertimento spensierato nei numerosi mini giochi ispirati ai classici sega in cui il tennis è quasi un elemento secondario. Sumo Digital ha infatti preferito non sfruttare l’esperienza di Virtua Tennis e ha proposto un gameplay troppo semplificato che dopo le prime ore di divertimento sul campo annoia subito, costringendo a optare per le modalità che con il tennis hanno poco a che vedere. In conclusione ci sentiamo di consigliare SEGA Superstar Tennis a chi cerca un divertente party game a sfondo sportivo e ai nostalgici dei titoli SEGA che si sentiranno appagati dalla presenza di scenari e personaggi storici del publisher giapponese. Agli amanti del tennis invece consigliamo di starne a debita distanza.