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Recensione Recensione di Scrap Metal

Recensione di Scrap Metal di Console Tribe

di: Giovanni Manca

Se Slick Entertainment fosse un team formato da ragazzi con la passione del collezionismo videoludico (e questo non è da escludere!) non ci sorprenderebbe vedere, in prima vista sulle loro mensole, grandi classici delle home console anni ’90: il divertentissimo Super Off Road, il coloratissimo Micromachines, il bizzarro Biker Mice from Mars, l’infinito Rock’n Roll Racing.
I player più giovani probabilmente non sanno di cosa stiamo parlando ma, per i più anziani, è impossibile non pensare a questi storici titoli giocando a Scrap Metal, action racing game con visuale isometrica, secondo titolo dopo Toy Soldiers, dell’iniziativa XBLA House Party.

Robot Wars

Per rendere bene l’idea a quale genere di gioco appartenga Scrap Metal pensate di essere seduti agli ultimi posti di una tribuna piuttosto alta i cui spalti vi permettono di seguire una pazza gara di bizzarri autoveicoli dotati delle armi più disparate. Una gara che ha sempre come obiettivo primario quello di tagliare il traguardo in prima posizione ma che obbliga il giocatore a guardarsi le spalle dai pericolosi antagonisti: qualcuno di voi ricorda le folli creazioni che si sfidavano nelle arene di “Robot Wars” ? Bene, le decine di vetture presenti nel gioco e le loro folli armi sembrano arrivare direttamente dalle celebri arene robotiche: mitragliatrici, seghe circolari, lanciafiamme, laser che diventano importanti tanto quanto la resistenza agli urti delle carrozzerie e la velocità del mezzo stesso.

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La varietà dei mezzi, delle rispettive armi e delle piste è uno dei punti di forza del titolo. Il garage costituisce il centro di controllo del giocatore nella modalità single player: qui è possibile gestire i mezzi sbloccati durante le gare sconfiggendo i boss, scegliendone la livrea, il colore e vari gadget estetici. Inoltre è proprio nel garage che si gestiscono gli upgrade dei mezzi grazie ai gettoni guadagnati durante le scorribande; in questo senso è opportuno evidenziare come sia impossibile superare i limiti fisiologici di ogni rispettiva vettura (accelerazione, aderenza, resistenza, nitro) e questo, fortunatamente, obbliga il giocatore ad impegnarsi a fondo in modo da sbloccare e potenziare diversi mostri a quattro ruote. In poche parole scordatevi di portare a termine le missioni più avanzate upgradando l’auto iniziale: i limiti citati rendono impossibile le sfide con i cattivissimi avversari dei livelli più alti. Quest’aspetto non fa che migliorare la longevità del titolo, già gratificata, come dicevamo, da una varietà delle piste e delle missioni di tutto rispetto.

Nitro

Il fiore all’occhiello dell’action racing targato Slick Entertainment è senza dubbio la giocabilità, studiata ad arte sia per chi è alla prima esperienza con questo genere sia per chi si considera ormai un esperto. L’approccio iniziale è enormemente facilitato dalle due alternative che si danno al giocatore nella scelta del sistema di controllo: i novizi potranno optare per un controllo totalmente affidato alla levetta analogica mentre i più temerai sceglieranno una guida più sofisticata, in cui la stessa levetta controlla lo sterzo mentre i due grilletti l’accelerazione e la frenata, ed i pulsanti l’erogazione della “nitro” e le armi. La curva di difficoltà, in cui i parametri principali sono rappresentati dal sistema di controllo e dalla forza degli avversari, è bilanciata alla perfezione e mai si sente quella sensazione di frustrazione che abbiamo imparato a conoscere, purtroppo, in diversi titoli arcade. Scrap Metal è il classico titolo arcade al quale ci si avvicina per una partita veloce ma ben presto ci si accorge, con stupore, di avervi dedicato molte più tempo di quanto preventivato: troverete sempre una pista in cui si può limare qualche decimo di secondo, qualche boss duro da battere, qualche amico (fino a tre) da sfidare a casa o online.

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Fango e Fuoco

Considerato il genere, si può capire come la realizzazione tecnica non sia l’aspetto su cui Scrap Metal punta le sue carte migliori ma questo non vuol sicuramente dire che grafica e sonoro siano poco curati, anzi. Probabilmente si poteva fare un lavoro migliore a livello di dettaglio delle auto ed in effetti; nelle azioni più concitate qualche lacuna in questo senso si avverte. La realizzazione è comunque piuttosto buona, le differenze dei mezzi in pista sono sempre piuttosto evidenti, grazie soprattutto all’eccellente lavoro fatto per le armi e le esplosioni generate; le piste sono ricche di dettagli e un plauso particolare va fatto agli ottimi effetti luce e agli effetti particellari creati per il fumo e il fango. Grosso pregio di Scrap Metal è quello di proporre in ogni circostanza un’azione di gioco fluida e veloce, senza cali di framerate: anche nelle situazioni limite, accelerazione “nitro”, cinque o sei macchine a schermo e fuoco a volontà, il motore del gioco si è sempre comportato alla perfezione.

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Concentratissimi grazie all’ottima giocabilità, è molto difficile prestare attenzione al comparto audio ma, stando più attenti, ci si rende conto che una parte del merito di tale concentrazione è dovuta proprio al sonoro. Le musiche che accompagnano l’azione in game sono molto adrenaliniche ma mai fastidiose (aspetto essenziale ma raro negli arcade) e gli effetti sonori delle esplosioni – lamiere accartocciate, gomma sul fango – ricreano egregiamente il clima alla Destruction Derby.

Super Off Metal

Dando un’occhiata a quanto è stato rilasciato nel Marketplace negli ultimi dodici mesi, non possiamo che essere soddisfatti della crescente qualità media dei titoli arcade. Scrap Metal non fa eccezione e può essere considerato a pieno titolo come uno dei migliori arcade finora rilasciati nel 2010. Consigliatissimo a tutti coloro che hanno amato i grandi classici citati nella recensione e tutti i giocatori che desiderano divertirsi con un genere che, a parte la produzione Slick Entertainment, non conosce alternative moderne.