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Recensione Recensione di RACE Pro

Recensione di RACE Pro di Console Tribe

di: Redazione
Una volta correre era semplicemente una questione di bravura e
coraggio. Oggi, invece, guidare significa affidarsi all’auto: ormai i
piloti non sono altro che delle marionette al servizio
dell’elettronica. Pilotare l’auto significava conoscere a memoria il
proprio veicolo, studiare il tracciato centimetro per centimetro. Oggi
le vetture sono quasi autonome e grazie alle nuove tecnologie hanno già
in memoria tutte le informazioni utili.

Benché pochi, per fortuna sono rimasti “quei” piloti che corrono sul
serio, senza aiuti, senza tecnologie avanzate, piloti che sfrecciano
come veri professionisti.





Another Real Driving Simulator?



Gli sviluppatori, grazie alle nuove tecnologie, si stanno avvicinando ad un realismo quasi maniacale e Race Pro sembra proprio mirare ad un traguardo simile.

Sin dai primi screenshots si è cercato di mostrare al pubblico acquirente come il prodotto SimBin Studios
tenti di raggiungere nuovi livelli per il genere. Prima di snocciolare
per intero le meccaniche di gioco è doveroso immergersi nel puro
aspetto “ludico” dello stesso. Opportuno è quindi lanciarsi in tutte le
modalità, tra le quali spiccano Carriera e Campionato.

La prima rappresenta, o almeno dovrebbe, il perno centrale di questo
racing game, in cui il giocatore è chiamato a stipulare contratti con
le più svariate case automobilistiche. Sul piano quantitativo questa
modalità di certo non è deludente, tuttavia la sua struttura e
profondità lasciano qualche perplessità. Durante i 33 contratti a
nostra disposizione si ha la sensazione che il proseguimento sia troppo
lineare, senza che ci sia varietà e soprattutto potere decisionale da
parte del giocatore. I crediti diventano un mero pretesto per
proseguire la carriera e non offrno al giocatore il giusto stimolo.
L’intera gestione dei fondi appare semplicistica e approssimativa, che
il giocatore avverte attraverso il proseguimento scontato e lineare.
Paradossalmente quella che dovrebbe essere la modalità più succulenta
risulta essere quella più noiosa.

Strutturalmente diversi sono i campionati, i quali grazie a qualifiche
ed un organizzazione simile a quella reale riescono ad appassionare il
giocatore. In questa fase appare già evidente il livello simulativo del
gioco, grazie a prove libere, giri lanciati ed infine gare con altri 15
contendenti si avrà la sensazione di partecipare a campionati veri e
propri. Se ciò non bastasse le licenze ufficiali del World Touring Car
Championship contribuiscono a creare quell’atmosfera di vera competizione.

Race Pro offre inoltre le classiche modalità per affinare la propria
guida: sfida a tempo e gare singole in cui il giocatore può
sperimentare i diversi comportamenti delle vetture. Il fine ultimo di
ogni modalità è comunque quello di perfezionare il proprio stile di
guida, talvolta divertendo ma qualche volta anche annoiando.




Prova su Strada




Qualunque sia la modalità scelta, sul piano prettamente giocato,
Race Pro si mostra come un prodotto capace di soddisfare una categoria
eterogenea di piloti virtuali. Per facilitare i giocatori gli
sviluppatori hanno messo a punto tre livelli di difficoltà:
principiante, semi-professionista e professionista. Queste diverse
impostazioni di gioco non si limiteranno ad aumentare l’abilità del
computer, ma andranno ad incidere notevolmente sulla guida.
Da
questa semplice descrizione si evince come il titolo si lasci
apprezzare, nella sua interezza, a livelli di difficoltà maggiori. Il
tutto è basato quasi esclusivamente sul sistema d’aiuti come: traction
control, ABS e per finire la traiettoria migliore segnalata
sull’asfalto, disattivate queste opzioni il titolo diventa ancora più
realistico.

La sensazione che si prova nel guidare è piuttosto simile alla realtà,
ottimo in questa fase di realizzazione il lavoro svolto per rendere la
“pesantezza” delle auto. Quando il giocatore è al volante riesce ad
immedesimarsi in un vero pilota, quindi bisogna che faccia attenzione
nel dosare l’acceleratore ed effettuare staccate quasi perfette per
superare una curva il più velocemente possibile. In questa fase di
sviluppo si è inoltre cercato di rendere su schermo tutte le differenze
che intercorrono tra le varie auto, con risultati decisamente positivi.
Il sistema di controlli funge da collante a tutti gli aspetti
simulativi, riuscendo in pochi minuti a far sì che il giocatore si
trovi a suo agio all’interno di un meccanismo di guida complesso e
realistico. Questa caratteristica è forse quella più riuscita, se in
altri titoli la curva d’apprendimento imponeva la conoscenza del
tracciato, in Race Pro si è puntato maggiormente sulla perfetta
padronanza del veicolo. Una volta imparato un circuito non è detto che
affrontarlo una seconda volta, con un auto diversa, non ci risevi
qualche sorpresa. Proprio per questo motivo al giocatore è richiesto di
volta in volta di creare un feeling diverso con le vetture, infatti, il
comportamento delle stesse varierà notevolmente a seconda della classe
e del modello.

La difficoltà quindi è da definire progressiva, mentre in altri titoli
sono presenti alcuni step fissi in cui il giocatore dovrà migliorarsi;
diversamente con quanto accade nella fatica SimBin dove è richiesto un
impegno costante e duraturo. L’impegno da parte degli sviluppatori di
istruire adeguatamente i corridori provetti è chiaro fin dalla
schermata di caricamento, durante quest’attesa comparirà su schermo la
pista con una serie di indicazioni utili. Queste informazioni se
recepite adeguatamente faciliteranno e al tempo stesso invoglieranno ad
una guida più pulita, al fine ultimo di migliorare le proprie capacità.

Tornando in tema paragoni, è difficile dare un giudizio per via delle
differenze che intercorrono tra tutti i simulatori visti fino ad
adesso. Probabilmente quello che rende altri prodotti superiori è la
passione con cui vanno giocati e le soddisfazioni che offrono al
giocatore. In Race Pro il pilota spesso non viene gratificato per i
successi conseguiti, le stesse auto ricevute in premio non faranno
esaltare il giocatore, che poco alla volta si annoierà.

Il titolo SimBin Studios offre sicuramente un realismo notevole, ma che
tuttavia non è ancora in grado di competere con quelli che sono i suoi
rivali. Primo segnale di questo gap è il sistema di collisioni e
relativi danni. Gli urti, il più delle volte, lasceranno pochi segni
sul veicolo e spesso non andranno ad incidere sulle prestazioni. Prima
di ravvisare danni alla guida si dovranno effettuare molti scontri
oppure collisioni a velocità notevole, ma in ogni caso il più delle
volte rimarrete illesi.

Un gioco ricco e decisamente simulativo, che offre molte soddisfazioni
a giocatori sia esperti che alla prime armi, ma che tuttavia non si può
definire come “the new real driving simulator”.




Restrizione Tecnica



Come ogni titolo di nuova generazione Race Pro offre modalità
multiplayer, sia per partite online che offline. La prima pecca è
sicuramente la mancanza di sfide per due giocatori in split screen,
rimpiazzata da una tipologia di gioco chiamata Hot Seat. In queste
partite i due giocatori si alterneranno in stile staffetta, lo scopo
sarà quello di giungere al traguardo semplicemente “scambiandosi” il
posto di guida. Novità sicuramente interessante ma di certo non adatta
a rimpiazzare le classiche sfide versus per due giocatori.

Di tutt’altro livello è la modalità online la cui gestione è
decisamente apprezzata. Le lobby in cui attendere gli altri contendenti
offrono un interessante pausa tra una gara e l’altra, durante i periodi
“morti” il giocatore può scendere in pista per fare qualche giro di
prova, così facendo difficilmente ci si annoia nelle fasi che precedono
la corsa vera e propria. Buone anche le molteplici opzioni da impostare
prima di una sfida, cosa che fa felice anche il giocatore più pignolo.

Le partite in rete purtroppo presentano qualche problema tecnico di
troppo: lag, glitch e disconnessioni che spesso rendono l’intera
esperienza online leggermente frustante.

Nel complesso il multiplayer offre uno svago piuttosto corposo, ma che
purtroppo è limitato da problemi tecnici che non sono stati risolti.





Next-gen but..



Quando si ha come obiettivo il voler imitare la realtà, ci si deve
concentrare non solo nell’esperienza giocata ma lo stesso impatto
visivo deve fungere da supporto per ricreare il realismo cercato. Se i
programmatori sono stati in grado, pad alla mano, di rendere quantomeno
verosimile la sensazione di guida lo stesso non si può dire per il
comparto audiovisivo. I modelli poligonali delle vetture godono di un
discreto dettaglio, ma già ad uno sguardo poco attento appare palese
come il lavoro svolto sia nettamente inferiore ad altre produzioni. Le
auto grazie alle licenze ufficiali restano comunque delle copie quasi
perfette, tuttavia non offrono quel grado di “realismo” che un titolo
del genere necessita. Lo stesso livello qualitativo lo si è raggiunto
con i tracciati: riproduzioni fedeli ma davvero poveri di dettagli.
Durante le gare e osservando il panorama si avrà una sensazione di
vuoto, di sterilità, come se l’intero ambiente non sia dotato di vita
(pur considerando gli spettatori e la natura). Il motore grafico nel
totale riesce a gestire bene la presenza delle auto anche nelle
situazioni più concitate. Peccato invece per il frame rate,
perennemente sui 30fps che poco si addicono ad un titolo “veloce” come
questo. Tra i problemi sono da citare la poco incisività degli urti e
dei relativi danni alle vetture, ed un tearing che talvolta va a minare
l’esperienza giocata.

L’aspetto più curato in questa fase di realizzazione tecnica è
sicuramente la gestione della fisica, imprescindibile in giochi del
genere. Non solo il comportamento dei veicoli è ottima, ma la stessa
sensazione di velocità è ricreata piuttosto fedelmente. Ottime, anche
se povere quantitativamente, le variazioni climatiche: sole e pioggia
vanno ad influire notevolmente sulle prestazioni delle auto. Buona
infatti è la perdita d’aderenza su terreno bagnato, nonché il realismo
offerto dalla stessa se osservata con la telecamera all’interno
dell’abitacolo. Insomma un lavoro minuzioso per certi aspetti ma che
appare leggermente “retrò” visto il livello raggiunto da altri titoli.

L’audio contribuisce in ugual misura per rendere il gioco quanto più
simile alla realtà, gli effetti sonori che accompagnano le gare sono
ben studiati, soprattutto si riesce a distinguere abbastanza facilmente
le differenze che intercorrono tra i diversi. Di buona fattura anche i
suoni che accompagnano gli urti e quelli che derivano dallo scorrere
dell’auto su diversi tipi d’asfalto.



Non ci resta che fermarci ai box, soffermandoci a riflettere su
questo nuovo racing game. Il livello simulativo offerto da Race Pro è
decisamente elevato, grazie alle restrizioni dell’elettronica sulle
vetture guidare è un vero e proprio piacere per gli appassionati. Le
modalità presenti sono molte, purtroppo alcune di queste sono
decisamente sottotono e vanno a limitare quella che è l’esperienza
giocata. Tecnicamente la fatica Simbin è decisamente al di sotto di
titoli più blasonati, il lavoro svolto non è sicuramente da buttare ma
si poteva fare di meglio.

Si evince quindi che il
prodotto SimBin è di buon livello ma senza spingersi troppo, volendo si
può paragonare ad una buona vettura…ma che sicuramente non taglierà per
prima il traguardo.